Statua di San Callisto papa martire protettore di Ripacorbaria di Manoppello (PE) |
In data 14 ottobre la liturgia di rito romano e ambrosiano prevede la memoria (se pur facoltativa) di San Callisto I papa e martire.
La vita di questo pontefice è molto complicata e segnata dalle diatribe ecclesiali dell’epoca, come l’elezione dell’antipapa Ippolito, il primo della storia della Chiesa.
Chi è papa Callisto?
San Callisto, è nato in Trastevere da famiglia cristiana e di condizione servile, suo padre si chiamava Domizio, e la sua incapacità ad amministrare beni terreni lo mise nei guai e fu deportato in Sardegna. Una volta libero, anche qui ci sono varie teorie che noi non consideriamo, visse inizialmente ad Anzio e poi ad opera di papa Zefirino entrò a far parte del clero di Roma, creato diacono e sovrintendente del cimitero cristiano nella via Appia, oggi conosciuto come "catacombe di San Callisto". Nel 217 egli divenne papa ma, per controversie teologiche si trovò a lottare contro un antipapa, Ippolito, che tuttavia non condannò e da cui fu fortemente calunniato. Ippolito si riconciliò con Ponziano, successore di Callisto, entrambi poi venerati come martiri il 13 agosto.
Callisto morì martire durante un tumulto popolare in Trastevere il 14 ottobre del 222. La sua "deposizione" il 14 ottobre nel cimitero di Calepodio, sulla via Aurelia, è attestata dalla "Depositio Martyrum" (A.D. 354). Probabilmente la sepoltura non avvenne sulla via Appia a San Callisto in quanto la situazione tumultuosa fece preferire una sepoltura veloce e nelle vicinanze del luogo del martirio.
Il pontificato di San Callisto fu molto contrariato a causa di molti cristiani dissidenti di Roma. Fu accusato di lassismo e di eresia (adozionismo e patripassianesimo), ma alla fine della sua vita ogni contrarietà fu cancellata con il glorioso martirio e un culto liturgico che dopo quello agli Apostoli Pietro e Paolo fu il primo nella Roma del secolo III.
Il nome “Callisto” deriva dal nome greco Kallistos, tradotto in latino in Callistus. Il significato è nella parola greca kallistos che significa "bellissimo".
Il nome dopo il papa martire è presente in altri esempi di santità della Chiesa Cattolica:
- San Callisto Caravario, sacerdote salesiano martire in Cina nel XX secolo
- San Callisto martire, ucciso con San Carisio a Corinto
- San Callisto vescovo e martire a Todi
- San Callisto, martirizzato a Roma, con Bonifacio e Felice
- San Callisto di Huesca, ufficiale e martire
- San Callisto turmarca, ufficiale bizantino martire ad Amorio
San Callisto Caravario
Cuorgnè, Torino, 18 giugno 1903 - Cina, 25 febbraio 1930
Martirologio Romano, 25 febbraio: Sulle rive del fiume Beijang vicino alla città di Shaoguan nella provincia del Guandong in Cina, santi martiri Luigi Versiglia, vescovo, e Callisto Caravario, sacerdote della Società Salesiana, che subirono il martirio per aver dato assistenza cristiana alle anime loro affidate.
San Callisto martire a Corinto
Probabilmente il nome di questo martire, secondo la Bibliotheca Sanctorum è un errore di trascrizione dei nomi Callide e Cariessa, vergini appartenenti al gruppo di San Leonida.
San Callisto di Todi
Probabilmente il nome di questo martire, secondo la Bibliotheca Sanctorum è un errore di identificazione. Infatti potrebbe essere il papa S. Callisto a cui era dedicata una chiesa insieme a San Cassiano. Però risulta una traslazione di reliquie nell’agosto 1301 nella chiesa francescana di san Fortunato. Altre traslazioni e ricognizioni nel 1596 e nel 1923. Rimane il dubbio se questo sacro deposito sia di un santo vescovo della Chiesa tudertina di nome Callisto. La memoria liturgica è il 14 agosto.
San Callisto martire a Roma
Probabilmente il nome di questo martire, secondo la Bibliotheca Sanctorum è un errore di trascrizione dei nomi di altri omonimi martiri.
San Callisto di Huesca
Ufficiale dell’esercito di Sancio Abarca II, re di Aragona, passato in Francia, morì nel 1003 lottando contro i Saraceni, nei pressi di Caseaux-Frechet (diocesi di Tarbes), dove se ne celebra la festa il 15 ottobre.
San Callisto turmarca
… Siria, marzo 845
Ufficiale bizantino martire ad Amorio ad opera dei mussulmani nel marzo 845.
Martirologio Romano, 6 marzo: In Siria, passione di quarantadue santi martiri, che, arrestati ad Amorio in Frigia e condotti al fiume Eufrate, ottennero con un insigne prova la palma del martirio.
Concludo questa piccola ricerca con l’Inno ai Martiri di Rabbula di Edessa:
O beati martiri,
o grappoli umani della vite di Dio,
il vostro vino inebria la Chiesa;
luci gloriose e divine,
che avete accettato con gioia tutti i tormenti
e vinto gli iniqui carnefici;
gloria alla potenza che vi ha assistito
quando combatteste!
Il Dio venuto per la nostra salvezza
abbia pietà di noi.
Amen!
BIBLIOGRAFIA E SITI
- AA. VV. - Biblioteca Sanctorum (Enciclopedia dei Santi) – Voll. 1-12 e I-II appendice – Ed. Città Nuova
- C.E.I. - Martirologio Romano - Libreria Editrice Vaticana – 2007 - pp. 1142
- Grenci Damiano Marco – Archivio privato iconografico e agiografico: 1977 – 2011
- Sito Web monasterovirtuale.it
- Sito Web todi.org
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