mercoledì 17 luglio 2019

Dopo 200 anni...



Quest’anno ricorre il secondo centenario del riconoscimento ab immemorabili del culto e del titolo di beato con decreto ad opera di papa Pio VII (5 maggio 1819).

Beato Antonio è nato a San Germano Vercellese, sul finire del Trecento. La famiglia alla quale apparteneva, quella dei Della Chiesa, avrebbe dato nei secoli più tardi un Papa alla cristianità, con il nome di Benedetto XV. Proprio perché era una famiglia nobile e ambiziosa, non fu facile, per il giovane Antonio, entrare, a 22 anni, tra i domenicani di Vercelli.

Sereno e amabile, anche quando si era trovato in contrasto col padre, Antonio seguì facilmente gli studi e docilmente accettò i voti religiosi. Fu un domenicano tutto simpatia, che con grazia seppe insinuarsi nelle anime, conquistandole a Dio.

Fu superiore del convento di Como, e nella città Lariana venne salutato come un secondo San Felice, apostolo dei comaschi. Passò poi nel convento di Savona, in quello di Bologna, in quello di Firenze. Dovunque lasciò il ricordo di uno zelo premuroso e affettuoso, e di un modo di guidare, con ferma dolcezza e con paziente persuasione.

Per un periodo di tempo fu compagno di San Bernardino da Siena, grande predicatore francescano, nelle sue missioni al popolo attraverso le città d'Italia. Fu Antonio da S. Germano predicatore di successo, ammirato e anche temuto, per le sue inflessibili invettive, come quelle contro gli usurai, o come quando si trovò a polemizzare contro un antipapa scismatico, Felice V, al secolo Amedeo di Savoia. Quando morì, nel 1459, aveva sessantacinque anni, e la sua sepoltura, a Como, in S. Giovanni Pedemonte. La cronache parlano di molti miracoli presso la sua tomba. Più tardi, scomparso il convento comasco, le sue reliquie furono traslate a San Germano Vercellese, dove la memoria di Antonio Della Chiesa è custodita con devoto affetto.

Il Martirologio Romano, così lo ricorda il 22 gennaio: A Como, beato Antonio della Chiesa, sacerdote dell’Ordine dei Predicatori, che in alcuni conventi dell’Ordine riformò l’osservazione della regola, ponendosi con clemenza dinanzi all’umana fragilità e correggendola con fermezza.

È anche commemorato il 28 luglio, data della traslazione del suo sacro corpo da Como a S. Germano.

lunedì 15 luglio 2019

Santità milanese dimenticata ...



Milano 1669 – Troia (Foggia) 1709
 
Nel 2019 si celebrano i 350 anni dalla nascita, a Milano, 25 dicembre da Sigismondo e Francesca Custodi.
Ebbe la chiamata del Signore a 10 anni, circa, tanto che fuggi di casa per il convento di Modena, ma poi rimandato a casa entro nel 1684 a Milano.
Ordinato sacerdote nel 1693 in S. Sabina a Roma. Dopo un periodo di insegnamento ad Alessandria, Ferrara e Cesena, si adoperò per l’evangelizzazione delle classi povere e alla riforma del clero, richiamandolo alla vita comune, e dei conventi femminili a Cesena.
Voleva partire per la missione ad gentes, ma... il Signore aveva altri progetti.
A Troia (FG), con il sostegno del vescovo, progetto il suo sogno di dare la vita comune al clero secolare. Morì il 20 agosto 1709.
Sepolto nella Chiesa di San Gerolamo. La Causa fu promossa dall'Ordine nel 1756.
Nel 1917 è stata introdotta la sua causa di beatificazione, ora pare arenata. Non c'è traccia nell'archivio delle cause in atto.
Quest'anno si celebrano i 310 anni dalla sua nascita al Cielo.