sabato 4 giugno 2011

Un convegno a Milano analizza la figura del beato Luigi Monza




Beato Luigi Monza sac. ambr.

Le “Lettere al popolo di Dio del beato Luigi Monza", discepolo e figlio di San Carlo Borromeo, saranno al centro di un convegno in programma a Milano questo sabato, 4 giugno, presso la Sala convegni della Fondazione Ambrosiana.

L'evento è organizzato dall’Istituto Secolare delle Piccole Apostole della Carità e dall’Associazione La Nostra Famiglia in occasione del 5° anniversario della beatificazione di don Monza, avvenuta il 30 aprile 2006 nel Duomo di Milano.

L'obiettivo è studiare la personalità del beato a partire dai suoi scritti. In questa occasione verrà infatti presentato il volume “Lettere del beato Luigi Monza”, pubblicato dalla casa editrice Ancora, che raccoglie la versione integrale delle lettere scritte dal sacerdote ambrosiano nell’arco del suo ministero pastorale a varie persone, tra cui il beato Alfredo Ildefonso Schuster, San Pio da Pietralcina e Zaira Spreafico.

Gli organizzatori dell'evento sottolineano che “si tratta della prima edizione critica dei suoi scritti, interessante spaccato della nascita di uno dei primi istituti secolari, quello delle Piccole Apostole della Carità (da lui fondato nel 1937) e, successivamente, dell’Associazione La Nostra Famiglia, che si occupa di riabilitazione in età evolutiva, di formazione e di ricerca nel campo della disabilità, in particolare delle patologie dello sviluppo”.

Il volume è stato curato da padre Luigi Mezzadri, docente di Storia della Chiesa alla Pontificia Università Gregoriana di Roma e postulatore della causa di canonizzazione di don Luigi Monza, con la collaborazione di un comitato scientifico.

“Ricordo il pensiero che mi venne quando la statua del beato Luigi Monza, scolpita dallo scultore Paolo Borghi, venne posta all’interno del duomo di Milano – ha affermato Padre Mezzadri –. Guardandola dal basso, mi dissi: meno male che non lo hanno messo in una nicchia. Così è delle sue Lettere. Finora erano come in una nicchia. Nascoste. Fatte conoscere a frammenti. Ora le abbiamo in mano. Sembrano scritte a noi e per noi. Ma c’è forse qualcosa di più. Un pensiero che non sapevo esplicitare mi frullava nella mente. Alla fine mi è come balenata una luce: meno male che la statua non è in una nicchia e le Lettere non sono in una nicchia. Perché la sua nicchia è il mondo”.

Oltre a padre Mezzadri, interverranno al convegno monsignor Ennio Apeciti (storico della Chiesa e Responsabile dell’Ufficio Cause dei Santi di Milano), Michela Boffi e Daniela Clerici (Piccole Apostole della Carità, membri del comitato scientifico dell’edizione critica degli Scritti del beato Luigi Monza) e Paola Bignardi (già Presidente dell’Azione Cattolica italiana). Moderatrice dell’incontro sarà Annamaria Braccini, giornalista della Diocesi ambrosiana.



FONTE: ZENIT.org

Il programma del convegno è disponibile su CLICCA QUI

Per ulteriori informazioni, SITO UFFICIALE BEATO LUIGI MONZA

Il San Walter delle Marche: Gualtiero di Servigliano

San Gualtiero abate
Collegiata San Marco, Servigliano (Fermo)

Martirologio Romano, 4 giugno: A Servigliano nelle Marche, san Gualterio, abate del monastero del luogo.

Quando ci si chiama con il nome Walter, ci si chiede qual'è il giorno onomastico. Oltre San Gualtero (Gualtiero) di Lodi; a San Gualtiero (Gualterio) di Esterp; al Beato Gualtiero di Bruges; al Beato Gualtiero Pierson e il più famoso San Walter (Gualtiero, Gualterio) di S. Martino di Pontoise, c’è anche l’abate di Servigliano.



San Marco Evangelista
(parte sinistra della pala all'altare di San Gualtiero)


Nella seconda metà del secolo XIII il religioso eremitano fra Gualtiero venne ad abitare con il sacerdote Armando o Armeno, in territorio serviglianese, prima nella valle Marana presso l’attuale chiesetta di santa Lucia, poi nella pianura della Valentella.
Formò una comunità ed assisteva i malati. Qui morì in odore di santità e di fatto san Gualtiero da Servigliano fu poi canonizzato per antico culto. Le sue reliquie furono contese dagli ascolani, ma assegnate alla pieve serviglianese dal papa nel 1326.


il borgo settecentesco di Servigliano
(particolare della pala d'altare di S. Serviliano martire)

Nella navata unica di cui è costituita la stupenda Chiesa Collegiata di San Marco (a cui fa corona il borgo settecentesco di Servigliano) è collocato a destra, rispetto all’altare maggiore, l’altare-sepolcro del Santo Abate. Le sue sacre reliquie sono poste dietro la pala d’altare che effigia i Santi Marco e Gualtiero, che con San Serviliano martire sono patroni del borgo.



San Serviliano martire



San Serviliano ebbe venerazione dopo che il papa nel 1650 fece estrarre dalle catacombe le reliquie di questo martire per donarle in artistici reliquiari alla Parrocchia di san Marco.
Serviliano era, secondo la tradizione, un militare romano che per non voler rinnegare la fedeltà a Gesù Cristo, fu martirizzato nel 102 dal prefetto di Roma Amiano.


FONTI: clicca qui





Gloria del clero secolare partenopeo: Filippo Smaldone







Napoli, 27 luglio 1848 - Lecce, 4 giugno 1923



Martirologio Romano, 4 giugno: A Lecce, beato Filippo Smaldone, sacerdote, che si dedicò con ardente impegno alla cura dei sordi e dei ciechi bisognosi e alla loro formazione umana e cristiana, fondando la Congregazione delle Suore Salesiane dei Sacri Cuori.

Gloria del clero secolare partenopeo, uomo di fede nel tempo travagliato della nascita della nazione italiana, prega per noi!


PENSIERI:

L’impegno della perfezione deve essere soprannaturale nel motivo, predominante nel desiderio, costante negli atti.

La nostra beatitudine è Dio al Quale ritorniamo.

La purezza è timida, somiglia ad una colomba che fugge al rumore di un passo.

Ogni perfezione consiste nel fare quello che Dio vuole che facciamo e nel farlo nel modo che vuole che sia fatto.