giovedì 21 marzo 2019

Lina Frasca, un vaso di alabastro spezzato per Gesù



Lina Frasca nasce a Modica il 22 gennaio 1904.

Un giovinezza normale, serena e pura, con una vita di studio intenso, coronato da una laurea in lettere a soli 23 anni, conseguita alla Sapienza di Roma.

Subito consacrò la sua giovane vita, quasi un apostolato, all’insegnamento delle materie letterarie e filosofiche. Insegnante ammirevole e ammirata per le sue qualità umane e per le sue virtù cristiane, sia dagli alunni che dal corpo docenti, nei vari istituti superiori frequentati, sia a Modica che a Roma.

Iscritta all’Azione Cattolica fin da ragazza, rifulse per la profonda vita spirituale, la sua intima unione con Dio, alla ricerca della sua gloria. Fu dirigente e delegata nazionale per i fanciulli nell’A.C.

Fece anche parte dell’Apostolato Cristiano, portando conforto e speranza tra i poveri, i malati e i sofferenti.

Visse in una continua dimensione di offerta a Dio a causa dei sacrifici intrapresi, della cagionevole salute e delle incomprensioni.

Fulgido esempio di virtù morì il 25 agosto 1939. La causa di canonizzazione fu perorata dell’Azione Cattolica di Noto, ma ad oggi la causa risulta ferma.

Nell’ottantesimo anniversario del suo incontro con il Signore (1939 – 2019), e nel 115 anniversario della sua nascita, concludiamo con un suo pensiero, tratto dai suoi scritti:

Ti sento, o Signore, Ti vedo in me, intorno a me, ed accetto con trasporto la tua volontà. Rifiuterai Tu il dono di questo cuore che si spezza ai tuoi piedi come un vaso di alabastro, rifiuterai, o mio Signore, il dono di quest’anima che Ti dà tutta se stessa?