martedì 12 settembre 2017

IL MARTIRE VINCENZO DI ROMA, il “Santo” di Acate - (4)











Non si possono leggere queste cose




 


in questo articolo mancano tutti i casi citati nel libro di Don Rosario e altri casi di corpi detti di Vincenzo di Saragozza (Cusago, Torrecuso, ecc.), e poi non c'è la prova scientifica di quello che è a Roma in cui si dice nello stesso articolo


 




 


in questo articolo la tesi della conchiglia di Santiago è una caduta nel ridicolo, solo per difendere orgogliosamente la tesi, se le inventa tutte, come la storia dei grappoli d'uva e del perché è vestito da soldato e non da diacono. A pensare che a Cusago, "S. Vincenzo di Saragozza", è vestito da diacono sia la statua processionale e sia il simulacro con lo scheletro, ma se è ad Acate come può essere anche qui?


Forse perché sono altro?


 




 


Questo articolo fatto per contestare il mio




sulla questione del "crociato". Questione prima non affrontata e poi sono stati obbligati solo in apologetica (come sempre senza nominare, come già a Milazzo, dove alla fine però tutto è cambiato), segno che tutta la questione sul Santo di Acate è una tesi che si deve a tutti i costi realizzare. Ne va l'orgoglio!


Poi la questione della data: altro appiglio per portare acqua al mulino. Ma è solo una boiata. La memoria della traslazione non è portata nel Martirologio Romano (vedasi ad esempio quello del 1610, antecedente alla tesi dell'articolo), per cui? Solo congetture, per sostenere la tesi, quello conta!