lunedì 14 luglio 2014

Lunedì della XV settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)




“Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà”.
Rileggendo la vita di San Camillo - nome di battesimo che ricevette in omaggio alla madre Camilla de Compellis – ben si comprende l’esortazione di Gesù.

La vita di Camillo de Lellis., è stato un perdersi, per poi ritrovarsi nel Sangue Preziosissimo di Gesù – ecco perché ancora oggi portano sul petto, i camilliani, una grossa croce rossa: la grande conversione avviene, dopo una vita vagabonda, nel 1575 nel convento dei padri cappuccini di San Giovanni Rotondo, dove si era rifugiato nel 1574 da poveraccio dopo aver perso i suoi soldi al gioco.

Non si può qui fare una preghiera per tutti coloro che cadono, oggi, nella schiavitù del gioco: preghiamo San Camillo perchè lo Stato, consapevole di questo grave male sociale, non pensi solo al guadagno ma al bene complessivo dei suoi cittadini.

La Parola di Dio di oggi poi ci esorta:
“Cessate di fare il male, imparate a fare il bene, cercate la giustizia, soccorrete l’oppresso, rendete giustizia all’orfano, difendete la causa della vedova”.

È una esortazione alla conversione, e al coraggio per una vita piena di giustizia e di misericordia.
Papa Francesco ieri all’Angelus:
“Saluto ora con grande affetto tutti i figli e le figlie spirituali di san Camillo de Lellis, del quale domani ricorre il 400° anniversario della morte. Invito la Famiglia camilliana, al culmine di questo anno giubilare, ad essere segno del Signore Gesù che, come buon samaritano, si china sulle ferite del corpo e dello spirito dell’umanità sofferente, versando l’olio della consolazione e il vino della speranza. A voi convenuti qui in Piazza san Pietro, come pure agli operatori sanitari che prestano servizio nei vostri ospedali e case di cura, auguro di crescere sempre più nel carisma di carità, alimentato dal contatto quotidiano con i malati”.

San Camillo è patrono degli infermieri.
Preghiamo per loro perché come San Camillo sappiano servire con umanità e tenerezza ogni malato.
Infine questo 4 centenario della morte di San Camillo ci sproni a trovare la strada della nostra santificazione attraverso i piccoli gesti di ogni giorno:

“Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa”.
Amen.