sabato 28 maggio 2011

La tromba, le ali, la fiamma: l'iconografia di un santo. Vincenzo Ferrer




Valencia (Spagna), 1350 - Vannes (Bretagna, Francia), 1419


Martirologio Romano, 5 aprile: San Vincenzo Ferrer, sacerdote dell’Ordine dei Predicatori, che, spagnolo di nascita, fu instancabile viaggiatore tra le città e le strade dell’Occidente, sollecito per la pace e l’unità della Chiesa; a innumerevoli popoli predicò il Vangelo della penitenza e l’avvento del Signore, finché a Vannes in Bretagna, in Francia rese lo spirito a Dio.


Iconografia

San Vincenzo Ferrer, Santo Taumaturgo Domenicano, gode di un culto diffusissimo. La sua iconografia è tra le più varie. Infatti essendo molti i luoghi in cui è venerato,  lo ritroviamo spesso con attributi iconografici insoliti.
Tuttavia l'iconografia tradizionale lo vuole rappresentato in abiti domenicani, abbia la tonsura, con un braccio alzato che indica l'alto, una fiammella spicca sul suo capo, un paio d'ali stanno alle sue spalle, un angelo suona una tromba, un cartiglio con il motto " Timete Deum et date illi honorem quia venit hora judicius eius...Temete Dio e dategli gloria, poiché è giunta l'ora del suo giudizio", Ap. 14, 7) ", un libro, un giglio.


Perchè tutto ciò?

  1. l'abito domenicano è segno della sua appartenenza ai figli di San Domenico. Nella biografia del Santo si narra che già dal ventre materno era predestinato a tale vita religiosa tanto che con visioni e miracoli questa profezia si mostrò alla madre ancor prima che nascesse.
  2. la tonsura è segno della consacrazione nello stato clericale.
  3. il braccio alzato ha due significati: A) deriva infatti dal famoso miracolo del muratore. Avendogli il priore proibito di far miracoli, perché ne faceva troppi; Vincenzo cominciò a "contenersi". Un giorno passò da una via e vide un uomo che cadeva da una alta impalcatura, subito intercedette per lui e l'uomo fu fermato per aria, ma Vincenzo sapeva di non poter compiere miracoli così lo lasciò lì sospeso e con profonda umiltà andò a chiedere al Priore di poter intercedere affinché l'uomo fosse completamente salvo. Giunto sul luogo, il Priore incredulo, riconobbe la Santità di Vincenzo e gli consentì di salvare l'uomo.  B) il braccio alzato inoltre indica il Cielo come la vera meta e che tutte le grazie elargite provengano da lassù e non da lui, il santo.
  4. la fiammella, oltre ad indicare lo Spirito Santo che lo illuminava, ricorda il “dono delle lingue”. S. Vincenzo infatti fu un fervente predicatore, ma anche se parlava solo in spagnolo tutti lo comprendevano benissimo (come appunto gli Apostoli nel giorno della Pentecoste).
  5. il paio d'ali ci ricorda le prediche infervorate di S. Vincenzo che lo facevano sembrare l'Angelo dell'Apocalisse, ma anche per la sua immensa bontà, un serafino.
  6. l'Angelo con la tromba amplifica il messaggio del cartiglio-motto del Santo: l’annunzio imminente dell'Apocalisse.
  7. il libro è il Vangelo (alcune volte un Crocifisso), attraverso cui S. Vincenzo invita alla conversione e alla sequela Christi. Alcune volte il libro è aperto e porta inciso in caratteri d'oro qualche passo del Vangelo.
  8. altro attributo (più raro) del Santo è la corona di gigli o di fiori bianchi, simbolo di purezza.
  
Tracce di culto a San Vincenzo Ferrer:

  1. ACI S. ANTONIO (Catania) - Chiesa Madre, reliquia.
  2. ALCARA LI FUSI (Messina) - Museo d'Arte Sacra, reliquiario del XVIII sec.
  3. AVOLA (Siracusa) - Chiesa S. Venera, tela.
  4. CALAMONACI (Agrigento) - Chiesa Madre, statua (altare maggiore). Qui San Vincenzo é il protettore e la festività estiva si celebra la 1° Domenica di Agosto.
  5. CAMMARATA (Agrigento) - Chiesa S. Domenico, statua.
  6. CASTEL DEL PIANO (Grosseto) - Tela.
  7. Castell'Umberto (Messina) – Chiesa Matrice, statua
  8. CASTELTERMINI (Agrigento) - Chiesa Madre dedicata al Santo.
  9. FIRENZE - S. Maria Novella, affresco di Domenico Ghirlandaio.
  10. FIUMEFREDDO SI SICILIA (Catania) - Chiesa San Vincenzo Ferreri, statua.
  11. GESUALDO (Avellino) - Chiesa Madre, statua.
  12. GIOIOSA MAREA (Messina) - Chiesa Madre, tela (navata sinistra). - statua (navata destra)
  13. GRADARA (Pesaro) - Chiesa SS: Sacramento, statua.
  14. LICATA (Agrigento) - Chiesa S. Domenico, statua lignea.
  15. LUCOLI (AQ) – Parrocchia S. Croce, statua
  16. LUGANO (Svizzera) - Cattedrale S. Lorenzo, tela.
  17. MALETTO (Catania) - Chiesa Madre, statua (la festività estiva viene celebrata la 3° domenica di Settembre).
  18. MILAZZO (Messina) - Chiesa S. Domenico, statua attribuita al Quattrocchi.
  19. MILITELLO ROSMARINO (Messina) - Chiesa Mdonna del Rosario, statua ed affresco absidale.
  20. MISTRETTA (Messina) - Chiesa Maria SS. del Rosario, statua.
  21. NAPOLI - Cattedrale, statua argentea
  22. NASO (Messina) - Chiesa Madre, statua marmorea custodita nellla cappella barocca della  navata laterale sinistra. - Chiesa S. Sergio (frazione Cagnanò), statua
  23. NOTO (Siracusa) - Chiesa ex conventuale S. Domenico, tela.
  24. PALAZZO ACREIDE (Siracusa) - Chiesa S. Paolo, tela.
  25. PALERMO - Chiesa S. Domenico (Duomo), tela di Diego Velasquez (navata destra).
  26. PIRAINO (Messina) - Chiesa Madre, statua (navata destra)
  27. PRATO (Firenze) - Monastero delle Domenicane, statua.
  28. ROMA - Chiesa S. Maria Sopra Minerva, tela
  29. SOVERATO (CZ) – Chiesa S. Maria di Portosalvo, statua
  30. STROMBOLI (Messina) - San Vincenzo Ferrer é il titolare della Parrocchia.
  31. VENEZIA - Chiesa SS. Giovanni e Paolo, Polittico del Bellini
  32. SARRO DI ZAFFERANA (Catania) – parrocchia, è patrono

    S. Vincenzo Ferrer - Milazzo (ME)
Bibliografia e Siti
  • AA. VV. - Biblioteca Sanctorum (Enciclopedia dei Santi) – Voll. 1-12 e I-II appendice - Ed. Città Nuova
  • C.E.I. - Martirologio Romano - Libreria Editrice Vaticana – 2007 - pp. 1142
  • Grenci Damiano Marco – Archivio privato iconografico e agiografico: 1977 – 2011
  • Sito web di sanvincenzoferreri.it


San Vincenzo Ferrer - Lucoli (AQ)

I Santi del Giorno, secondo il Calendario della Chiesa Ambrosiana di rito romano



beato Luigi Biraghi sacerdote


28 maggio
BEATO LUIGI BIRAGHI
sacerdote

Luigi Biraghi nacque a Vignate (MI) il 2 novembre 1801, quinto degli otto figli di Francesco Biraghi e Maria Fina; poco dopo la sua nascita, la famiglia si trasferì nel vicino paese di Cernusco sul Naviglio, dove Luigi trascorse la sua fanciullezza, finché a 12 anni entrò nel piccolo seminario di Castello sopra Lecco, da dove, dando seguito alla sua vocazione allo stato sacerdotale, proseguì gli studi specifici nei Seminari Maggiori di Monza e poi di Milano. E nel Duomo di Milano, fu ordinato sacerdote il 28 maggio 1825 a 24 anni. Fu un sacerdote di profonda spiritualità e vasta cultura, che profuse nei seminari, quale insegnante e direttore spirituale. Fu consigliere dei suoi arcivescovi. Nominato dottore della Biblioteca Ambrosiana, coltivò studi di storia ecclesiastica, di archeologia cristiana e di teologia. Nel difficile trapasso della Lombardia all’Austria al Regno d’Italia, fomentò il dialogo e la pacificazione. Per l’educazione cristiana delle giovani fondò l'Istituto delle Suore Marcelline. È stato proclamato beato il 30 aprile 2006.

(dal PROPRIO DEI SANTI della Chiesa di Milano secondo il rito romano)

Fama di santità per "lo scultore della Vergine de la Candelaria di Copacabana"

Servo di Dio Francisco Tito Yupanqui


COPACABANA, venerdì, 27 maggio 2011 (ZENIT.org).- Il processo di beatificazione di Francisco Tito Yupanqui, lo scultore della Vergine de la Candelaria di Copacabana, è stato avviato ufficialmente sabato 21 maggio nella Basilica di Nostra Signora di Copacabana, sulle rive del lago Titicaca, a 160 chilometri dalla capitale boliviana La Paz.
Se la causa avrà un esito positivo, l'indio nato nel XVI secolo diventerà il primo beato boliviano, ha comunicato la Conferenza Episcopale della Bolivia.
L'atto ha avuto luogo durante la Messa di invio della Madonna Pellegrina, con la lettura delle lettere di approvazione del processo di beatificazione della Congregazione per le Cause dei Santi e della Conferenza Episcopale Boliviana.
I membri della commissione per la beatificazione hanno giurato di compiere fedelmente l'incarico di iniziare i lavori di indagine sulla vita, le virtù e le opere dell'indio aymara che scolpì nel legno di maguey l'immagine della Vergine.
La Vergine di Copacabana, incoronata Regina della Bolivia nel 1925, si conserva dal 1583. Il suo santuario è uno dei più antichi d'America e attualmente è un importante centro di pellegrinaggi.
L'indigeno Francisco Tito Yupanqui nacque probabilmente tra il 1540 e il 1550 nella zona che ora è la città di Copacabana, e morì a Cuzco (Perù) nel 1616.
Con la sua famiglia, discendente degli Inca Huayna Cápac, venne evangelizzato dai missionari cattolici domenicani.
Secondo la tradizione cattolica locale, Yupanqui ricevette una visione notturna di una donna con un bambino tra le braccia e in seguito ne riprodusse i tratti del volto, con le caratteristiche delle indigene, per cui l'immagine è nota anche come la “Virgen morena”.
I postulatori della causa di beatificazione di Yupanqui sono i sacerdoti René Vargas e Daniel Rocha.
Insieme a loro, compongono la commissione per la beatificazione il Vescovo della Diocesi di El Alto, monsignor Jesús Juárez, il giudice delegato, monsignor Fernando Bascopé, il notaio Geraldine Gutiérrez e i periti della commissione storica, padre Hans van den Berg, padre Xavier Albo, SJ, e il dottor Marcelo Arduz.
Per lo storico boliviano Fernando Cajías de la Vega, “si può provare il miracolo per il modo in cui ha unificato il suo popolo, per la devozione di gente di ogni classe sociale, ma soprattutto per la sua fede indistruttibile”.