martedì 20 settembre 2011

Ecco il dono per il quarantesimo che imploriamo!





Quarantenni di fondazione è l’occasione per ripensare la storia di un popolo. Un Volto ha segnato il suo cammino: è il Volto di Crocifisso che in quarant’anni di vita ecclesiale abbiamo guardato, baciato e venerato. Egli ha raccolto i nostro sguardi, le nostro preghiere, la nostra gioia e le nostre lacrime. Questo Volto di Cristo, domenica 25 settembre alle ore 10.30 uscirà dalla Chiesa di San Paolo, per la prima volta – da quando arrivò nel 1971 - e a Lui saranno mostrate le vie, le case, il popolo di San Paolo che per 40 anni si è recato da Lui. Ora è Lui ad essere portato lì dove abitiamo, camminiamo, viviamo il quotidiano, per dire al Crocifisso: “Tu ci sei necessario”. È necessaria la Sua presenza non solo all’interno dei gesti di culto e dei precetti religiosi ma Tu, o Cristo, sei necessario nel nostro quotidiano, nel nostro essere, nel nostro oggi.

Questo è il desiderio che muove questo gesto di fede, la processione di domenica 25 settembre, affinché questo anniversario di fondazione smuova le cosciente a questa necessità. Egli il “solo vero Maestro delle verità recondite e indispensabili della vita, per conoscere il nostro essere e il nostro destino, la via per conseguirlo”; Egli è il “Redentore nostro, per scoprire la nostra miseria morale e per guarirla; per avere il concetto del bene e del male e la speranza della santità”; Egli è il “Fratello primogenito del genere umano, per ritrovare le ragioni vere della fraternità fra gli uomini, i fondamenti della giustizia, i tesori della carità, il bene sommo della pace”: Egli è il “grande Paziente dei nostri dolori, per conoscere il senso della sofferenza e per dare ad essa un valore d’espiazione e di redenzione”; Egli è il “Vincitore della morte, per liberarci dalla disperazione e dalla negazione e per avere certezza che non tradisce in eterno”; Egli è il “Cristo”, “il Signore”, o”il Dio con noi, per imparare l’amore vero e per camminare nella gioia e nella forza della carità, la via faticosa, fino all’incontro finale”.

Per questo vogliamo gridare in questo quarantesimo “Tu ci sei necessario”.

Ascolta la nostra supplica Signore e donaci in risposta un regalo: possa la comunità parrocchiale gioire per il germogliare di sante vocazione alla vita religiosa e sacerdotale.
Ecco il dono per il quarantesimo che imploriamo!






PARROCCHIA SAN PAOLO
Brugherio (MB)
25 settembre 2011, ore 10.30


CRONOTASSI dei PARROCI
p. Michele (1971), defunto
don Gianni (dal 1982)
don Vittorino (dal 2009)

I Santi del Giorno, secondo il Calendario della Chiesa Ambrosiana di rito romano






20 settembre
SANTI ANDREA KIM TAEGŎN, sacerdote
PAOLO CHŎNG HASANG E COMPAGNI martiri
MEMORIA

L’azione dello Spirito, che soffia dove vuole, con l’apostolato di un generoso manipolo di laici è alla radice della santa Chiesa di Dio in terra coreana. Il primo germe della fede cattolica, portato da un laico coreano nel 1784 al suo ritorno in Patria da Pechino, fu fecondato sulla metà del secolo XIX dal martirio che vide associati 103 membri della giovane comunità. Fra essi si segnalano Andrea Kim Taegŏn, il primo presbitero coreano e l’apostolo laico Paolo Chŏng Hasang. Le persecuzioni che infuriarono in ondate successive dal 1839 al 1867, anziché soffocare la fede dei neofini, suscitarono una primavera dello Spirito a immagine della Chiesa nascente. L’impronta apostolica di questa comunità dell’Estremo Oriente fu resa, con linguaggio semplice ed efficace, ispirato alla parabola del buon seminatore, del presbitero Andrea alla vigilia del martirio. Nel suo viaggio pastorale in quella terra lontana il Papa Giovanni Paolo II, il 6 maggio 1984, iscrisse i martiri coreani nel calendario dei santi. La loro memoria si celebra nella data odierna, perché un gruppo di essi subì il martirio in questo mese, alcuni il 20 e il 21 settembre.

(dal PROPRIO DEI SANTI della Chiesa di Milano secondo il rito romano)

Martirologio Romano, 20 settembre: Memoria dei santi Andrea Kim Tae-gon, sacerdote, Paolo Chong Ha-sang e compagni, martiri in Corea. In questo giorno in un’unica celebrazione si venerano anche tutti i centotrè martiri, che testimoniarono coraggiosamente la fede cristiana, introdotta la prima volta con fervore in questo regno da alcuni laici e poi alimentata e consolidata dalla predicazione dei missionari e dalla celebrazione dei sacramenti. Tutti questi atleti di Cristo, di cui tre vescovi, otto sacerdoti e tutti gli altri laici, tra i quali alcuni coniugati altri no, vecchi, giovani e fanciulli, sottoposti al supplizio, consacrarono con il loro prezioso sangue gli inizi della Chiesa in Corea.