domenica 23 novembre 2025

Cristo Re!

 


Un preambolo. L'idea di Messia e di regno raccontata nella prima lettura segna la relazione di tutti personaggi presso la croce, compresi i due ladroni.

Infatti se alziamo la testa…

Sopra di lui c’era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei».

 

La regalità di Cristo non è potere ma pienezza d'umano, accrescimento di vita, intensificazione d'umanità - don Ermes Ronchi - per cui «il Regno di Dio verrà con il fiorire della vita in tutte le sue forme» (G. Vannucci, servita).

È il primo passo in questa fine d'anno liturgico.

L'umanità vissuta, accolta, compresa, sostenuta, ascoltata è la linea di partenza per riprendere un nuovo anno liturgico in cui ci prepareremo ad accogliere Dio che si fa umanità.

 

Il regno è la storia, la terra come Dio la sogna.

Chi vede questo sogno?

Chi ne è capace, come Giuseppe di Nazareth, ringrazi

con gioia il Padre che vi ha resi capaci di partecipare alla sorte dei santi nella luce.

È questo il secondo passo: esercitarsi a vedere il sogno di Dio.

Ti consiglio di comperare da me oro purificato dal fuoco per diventare ricco, e abiti bianchi per vestirti e perché non appaia la tua vergognosa nudità, e collirio per ungerti gli occhi e recuperare la vista. (Ap 3,18).

Non è un esercizio facile. Giuseppe di Nazareth nell'accogliere Dio in un bambino, accoglieva i segni e le parole. Non progettava. Accoglieva progetti. Questa è la via per entrare nel sogno di Dio… il Regno, e viverlo.

 

«Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno»

Il terzo passo: l'umiltà.

È la virtù di Gesù, che incarnandosi è umile fino alla morte in Croce.

L’umiltà non è un frutto dei nostri sforzi, è una grazia che il Signore concede a coloro che si affidano a lui, che accettano la sua pedagogia, le sue vie e che non dispongono di sé. (Madre Canopi).

Sulla croce il ladrone lascia il suo pensiero, le sue vie, il suo progetto di giustizia e accoglie il Regno. In tutta risposta riceve la pienezza tanto desiderata:

«In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».

Il nuovo anno liturgico sia, per ciascuno, il suo oggi!

Amen.