domenica 1 dicembre 2013

Arca di vita, solitaria vai ...




Dal primo albore di vita, o Vergine,
più pura sei del sole:
Pietro ha parlato e la Chiesa
gioiosamente crede.

Chiara dai secoli suona la voce
degli antichi presagi.
Tu sei la Donna preannunziata e vinci
l’insidia del serpente.

Arca di vita, solitaria vai
sull’incubo mortifero dell’onda.
Aridi sono i nostri campi, e scende
su te la rugiada di grazia.

O solo bellissimo fiore,
nato sui nostri rovi!
O sola città che risplendi
sugli inviolati monti!

Dalla cattedra il detto irrevocabile
il voto dei popoli compie:
mite e dolce vittoria
accresce i tuoi tronfi.

Tu che il peccato ignori,
dalla tristezza del peccato scámpaci:
sotto il tuo piede, invano
si dibatta il Nemico.... (Inno Ambrosiano)

I DOMENICA DI AVVENTO (ANNO A)


La Madonna di Marzio

L’Avvento è un tempo di preparazione all’incontro: con il Dio fatto uomo e nello stesso tempo con il Dio che porta a compimento ogni bene. È il tempo di attesa del Natale di Gesù, ma anche della pienezza del Regno.

Una certezza: Gesù è già fra noi e il suo Regno è già in compimento.

Cosa serve allora vivere l’Avvento?
Dice l’Apostolo Paolo:

è ormai tempo di svegliarvi dal sonno

Ecco il senso profondo dell’Avvento: svegliarci!

Da cosa?

L’incontro con Gesù deve modificare le abitudini e modificarle profondamente: così sarà visibile il Regno di Dio che già in mezzo a noi.

Suona con questa speranza la parola del profeta Isaia:
Spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri, delle loro lance faranno falci;
L’incontro con Gesù è un presenza che deve segnare la nostra routine quotidiana:

mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito … due uomini saranno nel campo: uno verrà portato via e l’altro lasciato. Due donne macineranno alla mola: una verrà portata via e l’altra lasciata.

È nella vita di tutti i giorni che il Regno di Dio si realizza e … lo realizziamo.
È nel quotidiano che dobbiamo essere pronti!

Ma come?
gettiamo via le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce.

Se cerchiamo nel N. T. ci accorgiamo che le parole luce e tenebre sono spesso accostati al comandamento dell’amore.

Ecco per cui: essere pronti vuol dire dimorare quotidianamente nell’Amore di Dio e per il fratelli.

Scrive Napoleone Bonaparte:
“il più grande miracolo di Cristo è stato fondare il regno della carità:
solo lui si è spinto ad elevare il cuore umano fino alle vette dell’inimmaginabile, all’annullamento del tempo; lui solo creando questa immolazione, ha stabilito un legame tra cielo e terra. Tutti coloro che credono in lui, avvertono questo amore straordinario, superiore, soprannaturale; fenomeno inspiegabile e impossibile alla ragione”.

Questa stato di esperienza spirituale è quello slancio che libera la nostra umanità dalla sua vecchiezza per rivestirla della nuova umanità realizzata in Gesù.

Rivestitevi … del Signore Gesù Cristo. Esorta l’Apostolo Paolo! Ed aggiunge …

“… rivestitevi dunque di sentimenti di tenerezza, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di magnanimità, sopportandovi a vicenda e perdonandovi gli uni gli altri, se qualcuno avesse di che lamentarsi nei riguardi di un altro. Come il Signore vi ha perdonato, così fate anche voi. Ma sopra tutte queste cose rivestitevi della carità, che le unisce in modo perfetto. E la pace di Cristo regni nei vostri cuori, perché ad essa siete stati chiamati in un solo corpo”. (Col 3, 12 ss)
Amen.