mercoledì 27 gennaio 2016

Giornata della Memoria: Franz Jägerstätter





 
Come di certo sapete solo pochissimi cattolici e protestanti ebbero il coraggio, in contrapposizione alle loro gerarchie, di rifiutare il servizio militare nell'esercito di Hitler.

Un caso esemplificativo è quello di Franz Jägerstätter, un cattolico austriaco che rifiutò di imbracciare le armi nell'esercito di Hitler e venne giustiziato.
 
 
 
 
 
Franz Jägerstätter (prima dell'adozione: Franz Huber; Sankt Radegund, 20 maggio 1907 – Brandeburgo sulla Havel, 9 agosto 1943) fu un contadino cattolico austriaco. Obiettore di coscienza, venne giustiziato per essersi rifiutato di servire nell'esercito nazista. È stato beatificato a Linz nel 2007.
 


Sul matrimonio. L’uomo è immagine di Cristo, il redentore. La donna è immagine della Chiesa, sposa di Cristo, amata fino al sacrificio di sé. Non è l’ambizione a unirli, ma la volontà di santificarsi a vicenda. L’uno diventa per l’altra un secondo io. E quest’unità dei due è inserita nella comunione di vita spirituale in Cristo. Il matrimonio, dunque, è molto di più di “qualcosa di terreno”.    (beato Franz Jägerstätter)
 
 

martedì 26 gennaio 2016

San Timoteo, chi?



San Timoteo discepolo di Paolo
Basilica di San Gaudenzio in Novara


Internet è una fonte di infinite notizie.

Spesso però bisogna saper vagliare l’autenticità di ciò che si trova scritto, o di ciò che viene scritto sotto una qualunque foto.

Alcune volte l’errore è evidente, altre volte ci vuole un po’ di sapienza e di cultura per capirlo.

È il caso di Timoteo (discepolo di Paolo) in wikipedia, dove è riportata la seguente immagine:
 

 
 
Ci viene detto che l’immagine è il discepolo di Paolo.

Ma non è così.

Come è vestito il Santo?

Dove si trova l’immagine?

È il santo è vestito da presbitero e non da vescovo, e poi il dipinto si trova nella Basilica di Santa Pudenziana al Viminale in Roma.

Questa collocazione geografica ci svela molto.

Non si tratta di San Timoteo, figlio di Eunice e discepolo di Paolo, ma del figlio di San Pudente e Savinilla, e fratello di San Novato, di Santa Prassede e di Santa Pudenziana.

Il nucleo famigliare è infatti ricordato nel vecchio Martirologio Romano, il 20 giugno:

A Roma la deposizione di san Novato che fu figlio del beato Pudente Senatore e fratello di san Timoteo Prete, e delle sante Vergini di Cristo Pudenziana e Prassede, i quali dagli Apostoli furono ammaestrati nella fede . La loro casa, cambiata in chiesa, porta il Titolo del Pastore.

Santi Timoteo e Tito, vescovi, pregate per noi!



St Timothy and St Eunice
Designer: Sir Edward Burne-Jones, Manufacturer


Timoteo, di padre pagano e di madre ebreo-cristiana, Eunice, fu discepolo e collaboratore di san Paolo e da lui preposto alla comunità ecclesiale di Efeso.

 Tito, anch’egli compagno di san Paolo nell’attività missionaria, fu posto alla guida della Chiesa di Creta.

 I due discepoli sono destinatari di tre lettere «pastorali» dell’apostolo, che fanno intravedere i primi lineamenti dei ministeri nella Chiesa.
 

Mi ricordo infatti della tua schietta fede, che ebbero anche tua nonna Lòide e tua madre Eunìce, e che ora, ne sono certo, è anche in te. (S. Paolo)

Mi ricordo … La MEMORIA

La MEMORIA DONATA

La MEMORIA CUSTODITA
 

ti ricordo di ravvivare il dono di Dio (S. Paolo)

La MEMORIA RAVVIVATA

Dio infatti non ci ha dato uno spirito di timidezza, ma di forza, di carità e di prudenza. Non vergognarti dunque di dare testimonianza al Signore nostro, né di me, che sono in carcere per lui; ma, con la forza di Dio, soffri con me per il Vangelo. (S. Paolo)

La MEMORIA che diventa VITA

Quindi non fare memoria ma ESSERE MEMORIA, essere la possibilità possibile, di ciò che ci è stato donato, che custodiamo, che viviamo…

Gesù dirà: FATE QUESTO IN MEMORIA DI ME!

Ora, vi prego, non ammiriamo soltanto, ma anche imitiamo questo esempio così magnifico di virtù. Solo così infatti potremo essere partecipi dei suoi trionfi. (S. Giovanni Crisostomo). Amen.

giovedì 21 gennaio 2016

Sant'Agnese, prega per noi!



 

È il giorno natalizio per il cielo di una vergine: seguiamone l'integrità. E' il giorno natalizio di una martire: offriamo come lei il nostro sacrificio. E' il giorno natalizio di sant'Agnese!

(S. Ambrogio)

Si racconta che i santi genitori (di Agnese) tempo fa riferirono come, quando la tromba emise i suoi lugubri suoni, subito ella, fanciulla com'era, si staccò dal seno della nutrice, e, sprezzando le minacce e la rabbia del crudele tiranno, offrì spontaneamente alle fiamme il suo nobile corpo: con deboli forze seppe vincere un'immane paura; e sulle nude membra lasciò cadere la chioma disciolta, perché volto mortale non vedesse il tempio del Signore.

 O alma (Agnese), degna ch'io ti veneri, santo decoro del pudore, ti prego, o inclita Martire, sii propizia alle preci di Damaso!

(San Damaso)

Chi ci separerà dunque dall'amore di Cristo? Forse la tribolazione, l'angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? Proprio come sta scritto: Per causa tua siamo messi a morte tutto il giorno, siamo trattati come pecore da macello.

 Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori per virtù di colui che ci ha amati.

(San Paolo)

La testimonianza dei Padri della Chiesa e dell’Apostolo Paolo ci descrivono Agnese, una giovane ragazza, ma una cristiana matura e decisa.

Chi è Agnese?

  • l'origine del nome: Agnese deriva dal greco (agnox) e significa sacra, pura, casta;
  • la condizione sociale: era un nome in uso presso le famiglie di liberti, stato nel quale si dovevano trovare i genitori di Agnese;
  • il martirio, derivante dalla tenace volontà di testimoniare la propria fede cristiana;
  • la morte, avvenuta all'età di 12 o 13 anni;
  • il giorno del martirio: 21 gennaio;
  • il luogo di sepoltura: sulla via Nomentana, sul luogo dell'attuale basilica a lei dedicata.

Come è raffigurata Agnese?

  • Viene generalmente rappresentata come una giovane donna, con un agnello ai suoi piedi o in braccio, e con la palma del martirio.
  • L’agnello deriva dall’assonanza col suo nome, che significa "pura", "casta". Nel giorno della sua festa vengono benedetti in S. Agnese due agnelli, la cui lana viene usata dalle monache del monastero di S. Cecilia per tessere il pallio che il Papa porta in ogni celebrazione e che il giorno il 29 giugno dona agli arcivescovi metropoliti, come segno di comunione con il Vicario di Cristo, e successore di Pietro, il Papa.
  • La palma è l’attributo tipico dei martiri. Simboleggia la vittoria sulla morte che il martire si è guadagnato, imitando Cristo con l’estremo sacrificio. Il ramo di palma era infatti il premio che si riceveva in segno di vittoria, sia presso i Greci che i Romani, simbolo del Paradiso, dove abita i giusti.
  • il corpo coperto dalle lunghe chiome, utilizzate per coprirsi le nudità quando venne costretta all’esposizione in un postribolo;
  • le fiamme del rogo (o i resti della combustione), tra le quali venne gettata, rimanendo però incolume;
  • la spada, con cui viene sgozzata o, in alcuni casi, decapitata.

Sant’Agnese ha scoperto che Gesù è il suo tesoro e la sua perla preziosa.

Chiediamo alla Martire Agnese di pregare per noi cristiani del XXI secolo perché custodendo la memoria del suo sacrificio, viviamo ogni giorno nella memoria della Pasqua, così da trovare in Gesù il senso alla nostra vita quotidiana ed eterna. Amen.

mercoledì 20 gennaio 2016

San Sebastiano Martire - Mercoledì della II settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)





Io vengo a te nel nome del Signore degli eserciti, Dio delle schiere d’Israele, che tu hai sfidato. In questo stesso giorno, il Signore ti farà cadere nelle mie mani. (1 Sam 17)

Il testimone cristiano è presenza del Signore, è manifestazione della Sua forza, rimandano alla Sua forza.

I santi non sono eroi, ma sono dei peccatori che seguono Gesù sulla strada dell’umiltà e della croce e così si lasciano santificare da Lui, perché nessuno santifica se stesso.

 (Papa Francesco)

Davide e Sebastiano sono così due eroi “cristiani”, di cui non risplende la loro eroicità come vanagloria, ma come manifestazione della potenza di Dio.

Davide e Sebastiano secondo un rilettura non cristiana sono due eroi omosessuali.

Davide per la sua amicizia con Gionata, così come si legge in 2 Sam 1,16: Una grande pena ho per te, fratello mio, Giònata! Tu mi eri molto caro; la tua amicizia era per me preziosa, più che amore di donna.

Una allegoria che nulla dice di omosessuale, ma che una certa rilettura gay della Bibbia, ho voluto trovare.

Così anche per Sebastiano. Ma in questo caso non è un passo biblico, ma solo una rilettura artistica del martirio di Sebastiano. La rappresentazione tradizionale di giovane, bello e forte, alcune volte quasi efebo e sognante, piuttosto che di un giovane dolorante e vicino alla morte, ha scatenato le visioni di ideale omosessuale. Ma è solo una rilettura di parte.

Questo discorso ci porta ad un problema odierno: le unioni gay. La legge Cirinnà è un grande problema per noi cristiani.

La senatrice in una recente intervista ha affermato: “non c'è alcuna equiparazione con il matrimonio".

Noi chiediamo al Signore che i cattolici in politica sia eroi cristiani come Davide e come Sebastiano che portino avanti, nella potenza del Signore, il desiderio di bene che Dio ha per l’uomo, il rispetto della persona, che la scelta civile non sia esaltazione di un dittatura liberalista e di conformazione con chi vuole andare contro la legge naturale e cristiana.

Ma torniamo alla liturgia.

Benedetto il Signore, mia roccia

che addestra le mie mani alla guerra,

le mie dita alla battaglia.

Prega il salmista..

San Sebastiano, martire,

nobile atleta di Cristo,

dalla tua stessa terra

a te si levi il cantico.

Prega l’inno ambrosiano.

Siamo invitati a compiere la nostra battaglia, la nostra corsa – direbbe San Paolo - Ed ecco, dunque, costretto dallo Spirito, io vado a Gerusalemme, senza sapere ciò che là mi accadrà. So soltanto che lo Spirito Santo, di città in città, mi attesta che mi attendono catene e tribolazioni. Non ritengo in nessun modo preziosa la mia vita, purché conduca a termine la mia corsa e il servizio che mi fu affidato dal Signore Gesù, di dare testimonianza al vangelo della grazia di Dio.

Sebastiano, figlio di questa terra, martire romano, interceda per noi, perché possiamo anche noi come atleti di Cristo, compiere la testimonianza al vangelo. Amen.

giovedì 14 gennaio 2016

Cristo o Hitler? Un libro, un uomo, un santo






Volete leggere un bel libro:

Cesare G. Zucconi, CRISTO o HITLER, vita del beato Franz Jägerstätter

ecco due belle pagine!

Si veda anche l'ARTICOLO del 27 gennaio 2015

lunedì 4 gennaio 2016

Era l'ora decima!





““Erano circa le quattro del pomeriggio”; l’ora decima secondo il computo romano.

Ma che era capitato di così importante nella vita di Giovanni, l’autore del quarto

Vangelo, da fissare nella memoria l’ora esatta? E’ il ricordo del suo primo incontro

con Gesù presso il fiume Giordano. Era impossibile, anche a distanza di molti anni,

dimenticare quel giorno; quel luogo; quelle circostanze.

Capita così per ogni incontro importante e decisivo”. (don Alfonso)

Un momento decisivo della vita non si dimentica mai.

Le nozze, la nascita di un figlio, un lutto, …. La prima Comunione, il primo incontro consapevole con il Signore che segna la sequela consapevole e vera.

Ecco l’ora decima.

Ma quell’ora è il punto della memoria, dove ritornare quando la vita azzanna con le sue fauci la nostra esistenza. Ed allora il ritorno all’ora decima serve a risaldare il passo, a ridirsi chi sono, a chi appartengo, e chi ho incontrato.

Il Signore ci dia dei maestri supplente che ci accompagnino nella vita per incontrare Lui, il rabbi, il maestro titolare.

La santità nella Chiesa ha questo ruolo: guardare con i i maestri supplente - i Santi - al vero Maestro, Gesù, e con Lui giungere all’uomo perfetto.

E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù.

Amen.

sabato 2 gennaio 2016

San Basilio, prega per noi!





"Allora nono solo io mi sentivo preso da venerazione verso il grande Basilio per la serietà dei suoi costumi e per la maturità e saggezza dei suoi discorsi, ma inducevo a fare altrettanto anche ad altri che ancora non lo conoscevano. .... E mentre altri ricevono i loro titoli dai genitori, o se li procurano essi stessi dalle attività e imprese della loro vita, per noi invece era grande realtà e grande onore essere e chiamarci cristiani".

(San Gregorio Nazianzeno, vescovo)

venerdì 1 gennaio 2016

A.D. 2016



Santuario della Divina Maternità di Maria
Concesa di Trezzo d'Adda


"Dio abbia pietà di noi e ci benedica,
su di noi faccia splendere il suo volto" (Sal. 66)
AUGURI a TUTTI VOI!
 
Giubileo Straordinario della Misericordia
 
VII centenario del martirio
del Beato Raimondo Lullo
 
VI centenario della nascita
di San Francesco da Paola
 
IV centenario della morte
del Servo di Dio Matteo da Agnone
IV centenario del martirio
dei Gesuiti di Santa Catalina de Tepehuanes
IV centenario della morte
del Servo di Dio Francesco Tito Yupanqui
 
III centenario del martirio
del Beato Samuele Marzorati e soci