sabato 20 novembre 2010

Dall’Omelia di San Carlo Borromeo

 in s. Maria Maggiore, in occasione del giubileo di Malta, anno 1565






«Grandissime grazie dobbiamo noi rendere a Dio e alla benignità di Nostro Signore che non cessa di continuamente invitarci alla penitenza, aprendoci egli stesso con ogni sorta di benignità le porte della divina misericordia, al fine che noi riconciliati, come quel figlio prodigo, con l'Eterno Padre, possiamo impetrare da Lui grazia che liberi gli altri nostri fratelli et noi medesimi, dalle forze degli infedeli, il che è stata la potissima e principale intenzione di Sua Beatitudine il Papa, a cui come potremo noi mancare di satisfare, avendo ci egli fatto così prezioso et inestimabile dono, com'è l'indulgenza plenaria dei peccati?»

«Sibbene una sola stilla del preziosissimo sangue di Cristo basta per redimere mille mondi, è tanto il merito della passione di quel gloriosissimo corpo, unito inseparabilmente alla divinità, che non si può neppure immaginare nonché trovare debito alcuno così grande che senza fine non ne sia avanzato, nondimeno il Salvatore nostro, per manifestarci maggiormente la bontà, la potenza e gloria sua, vuole satisfare per noi all'Eterno Padre, non solo col prezzo del suo vero corpo, ma con quello ancora del suo Corpo mistico, che sono i santi et eletti suoi, facendo tutto un tesoro, dei suoi meriti e dei loro».