domenica 2 novembre 2025

Aspetto la risurrezione dei morti

 



un banchetto di grasse vivande ... Eliminerà la morte per sempre (Is 25)

 

Due immagini che dicono la speranza cristiana.

Il banchetto è segno del Regno di Dio, ma anche del Paradiso, della vita eterna.

Ma quando si realizzerà la seconda affermazione?

Sarà al compimento del Regno di Dio, in cui oltre a darci la pienezza della gioia e della bellezza, anche noi in Dio vinceremo la morte.

 

“Mio cugino è in Cielo”

Mi è rimasta in mente questa affermazione di un ragazzino…. Era il 2014!

 

Una certezza semplice, genuina.

In questa domenica, 2 novembre, siamo chiamati a pensare se abbiamo questa certezza, se crediamo alla vita dopo la morte.

Dopo che questa mia pelle sarà strappata via, senza la mia carne, vedrò Dio.

 

C’è un dopo, che si realizza al di là del nostro corpo. Nel credo noi diciamo:

Aspetto la risurrezione dei morti

 

Il nostro corpo ad un certo punto non vive più, ma la anima è eterna e vive, e come diceva quel ragazzino, va in Cielo, cioè vive presso Dio.

 

Infatti la volontà di Dio, il Padre, è proprio questa: la vita.

questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno.

 

Nel giorno ultimo, nel compimento del Regno di Dio, i nostri corpi saranno svegliati dal sonno della morte e risorgeremo a vita nuova, in anima e corpo in Cielo, cioè presso Dio.

Quindi la nostra vita non è preparandosi alla morte, ma è un esercitarsi a vivere …. Un vivere ora da figli di Dio e poi …. per l’eternità!

 

Infine come vive un credente con fede, speranza e carità la celebrazione eucaristica per un defunto, oltre quanto detto?

1.    Preparandosi con la confessione, se non è pronto per vivere la Santa Comunione durante la celebrazione;

2.    non scrive sermoni o elogi al defunto, solo il Santo Padre e il Postulatore per la causa di canonizzazione fanno l’elogio al defunto nelle celebrazioni di canonizzazione, il funerale non è questo;

3.    non altera la sacralità della celebrazione con schiamazzi e applausi, perché per i defunti servono preghiere e nulla più;

4.    non si riporta a casa le ceneri dopo la cremazione, ma le depone al cimitero, perché così fa il credente e così insegna la Chiesa;

5.    vive la comunione con i propri cari nel ricordo del loro buoni insegnamenti e nella celebrazione di S. Messe di suffragio, venendo preparato per vivere fino in fondo la celebrazione con la S. Comunione.

“In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”. E se ne andranno … alla vita eterna».

 

Amen.