un banchetto di grasse vivande ...
Eliminerà la morte per sempre (Is 25)
Due
immagini che dicono la speranza
cristiana.
Il
banchetto è segno del Regno di Dio, ma anche del Paradiso, della vita eterna.
Ma
quando si realizzerà la seconda affermazione?
Sarà
al compimento del Regno di Dio, in cui oltre a darci la pienezza della gioia e
della bellezza, anche noi in Dio vinceremo la morte.
“Mio cugino è in Cielo”
Mi
è rimasta in mente questa affermazione di un ragazzino…. Era il 2014!
Una
certezza semplice, genuina.
In
questa domenica, 2 novembre, siamo chiamati a pensare se abbiamo questa
certezza, se crediamo alla vita dopo la morte.
Dopo che questa mia pelle sarà strappata
via, senza la mia carne, vedrò Dio.
C’è
un dopo, che si realizza al di là del nostro corpo. Nel credo noi diciamo:
Aspetto la risurrezione dei morti
Il
nostro corpo ad un certo punto non vive più, ma la anima è eterna e vive, e
come diceva quel ragazzino, va in Cielo, cioè vive presso Dio.
Infatti
la volontà di Dio, il Padre, è proprio questa: la vita.
questa è la volontà di colui che mi ha
mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti
nell’ultimo giorno.
Nel
giorno ultimo, nel compimento del Regno di Dio, i nostri corpi saranno
svegliati dal sonno della morte e risorgeremo a vita nuova, in anima e corpo in
Cielo, cioè presso Dio.
Quindi
la nostra vita non è preparandosi alla morte, ma è un esercitarsi a vivere ….
Un vivere ora da figli di Dio e poi …. per l’eternità!
Infine come vive un credente con fede,
speranza e carità la celebrazione eucaristica per un defunto, oltre quanto
detto?
1.
Preparandosi con la confessione, se non è
pronto per vivere la Santa Comunione durante la celebrazione;
2.
non scrive sermoni o elogi al defunto,
solo il Santo Padre e il Postulatore per la causa di canonizzazione fanno
l’elogio al defunto nelle celebrazioni di canonizzazione, il funerale non è
questo;
3.
non altera la sacralità della celebrazione
con schiamazzi e applausi, perché per i defunti servono preghiere e nulla più;
4.
non si riporta a casa le ceneri dopo la
cremazione, ma le depone al cimitero, perché così fa il credente e così insegna
la Chiesa;
5.
vive la comunione con i propri cari nel
ricordo del loro buoni insegnamenti e nella celebrazione di S. Messe di
suffragio, venendo preparato per vivere fino in fondo la celebrazione con la S.
Comunione.
“In verità io vi dico: tutto quello che
avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a
me”. E se ne andranno … alla vita eterna».
Amen.
