lunedì 14 ottobre 2019

Patrono delle onoranze funebri




La memoria annuale di papa Callisto, secondo la tradizione custode del cimitero che porta il suo nome, forse un fossore, poi diacono di papa Zefirino, ci fa celebrare il patrono di coloro che svolgo la custodia dei cimiteri e che sono legati alla gestione dei funerali.
Un mestiere sempre guardato con ostilità, ma è un mestiere, visto che oramai socialmente la sepoltura dei morti, pur essendo rimasta una opera di misericordia, non è più un compito ecclesiale legato alle confraternite delle Buona morte, ma è vincolato in ambito civile e legato, nel bene e nel male alle leggi dello Stato e al dio denaro.
Invocare la benedizione del Signore su questo attività, per intercessione di S. Callisto, significa chiedere di non far diventare il dio denaro la misura del tutto (come già è!), ma anche auspicare una sufficiente compassione e umanità su questo momento delicato, alcune volte drammatico, della vita dell’uomo.
Dall’Alpi a Sicilia, oramai prendono piede modalità deplorevoli nelle funzioni funebri. 
L’abominio è l’applauso al feretro, come se fosse un gesto di lutto. Siamo passati dal pianto pagato all'applauso gratuito.
Per non parlare della dispersione delle ceneri dopo la cremazione. Gesto ammonito dalla Chiesa e vietano, pena la non celebrazione delle esequie religiose, perché disperdere non è attendere il ritorno del Signore.
Infine l’ambiguità della relazione parenti del defunto, sacerdote e agenzia funebre, che pilotata da quest’ultima, spesso gestisce i suoi interessi (economici!) facendo cadere la colpa delle scelte sulla parrocchia, per i parenti, e sui parenti, per la parrocchia.
Dimenticare i tempi di attesa dopo i funerali con chiacchierare inutili e fuori luogo in cui l'agenzia non prende posizione, perché apparentemente c'è di mezzo la finta attenzione ai parenti del defunto, ma in realtà è attenzione al portafoglio, non solo per il momento, ma sul futuro.
San Callisto, prega per noi!