lunedì 31 gennaio 2011

San Giulio prete, patrono di Cavenago in Brianza






Il culto di san Giulio è molto vivo nella zona del Lago d’Orta, nell’Alto Novarese, dove esiste una chiesa, che sarebbe stata originariamente da lui edificata, nella quale è sepolto. Sulla sua figura storica non ci sono, però, notizie certe. La sua vicenda si intrecciò, infatti, con quella di un san Giuliano. Alcune fonti li indicano come fratelli, altri studiosi ipotizzano una confusione di nomi per la stessa persona. Secondo la più antica "Vita" (VII sec.), i due fratelli erano greci del IV secolo, trasferitisi in Italia perché disgustati dagli errori degli eretici e perseguitati. Dimorarono presso Roma e poi attraversarono la Penisola, fermandosi sul Lago d’Orta. Qui costruirono la novantanovesima chiesa, a Gozzano, e la centesima, dedicata ai santi Pietro e Paolo, sull’isola lacustre. Nella prima, dedicata a San Lorenzo, rimase Giuliano. Dei due antichi edifici non resta nulla e gli attuali non risalgono a prima del IX secolo.

(dal quotidiano "Avvenire")



Martirologio Romano, 31 gennaio: A Novara, san Giulio, sacerdote.

I Santi del Giorno, secondo il Calendario della Chiesa Ambrosiana di rito romano




San Giovanni Bosco
Parrocchia della Madonna del Rosario
Marina di San Sostene (CZ)

31 gennaio
SAN GIOVANNI BOSCO, sacerdote
MEMORIA

Don Bosco (Castelnuovo d’Asti 1815 – Torino 31 gennaio 1888), grande apostolo dei giovani, fu loro padre e guida alla salvezza con il metodo della persuasione, della religiosità autentica, dell’amore teso sempre a prevenire anziché a reprimere. Sul modello di san Francesco di Sales il suo metodo educativo e apostolico si ispira ad un umanesimo cristiano che attinge motivazioni ed energie alle fonti della sapienza evangelica. Fondò i Salesiani, la Pia Unione dei cooperatori salesiani e, insieme a santa Maria Mazzarello, le Figlie di Maria Ausiliatrice.

(dal PROPRIO DEI SANTI della Chiesa di Milano secondo il rito romano)

Martirologio Romano, 31 gennaio: ordinato sacerdote, dedicò tutte le sue forze all’educazione degli adolescenti, fondando la Società Salesiana e, con la collaborazione di santa Maria Domenica Mazzarello, l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, per la formazione della gioventù al lavoro e alla vita cristiana. In questo giorno a Torino, dopo aver compiuto molte opere, passò piamente al banchetto eterno.



PENSIERI SPIRITUALI di DON BOSCO

"Volete dal Signore molte grazie? Visitatelo sovente".
"Confidate ogni cosa in Gesù Sacramentato e in Maria Ausiliatrice e vedrete cosa sono i miracoli".
"Qualunque cosa chiediate a Gesù Sacramentato, e che vi sia necessaria, Egli ve la concederà".
"Il demonio nulla teme quanto la Comunione ben fatta e le visite frequenti a Gesù Sacramentato".

"Dopo la S. Comunione, trattenetevi almeno un quarto d'ora a fare il ringraziamento. Sarebbe una grave irriverenza se, dopo pochi minuti aver ricevuto il Corpo-Sangue-Anima-Divinità di Gesù, uno uscisse di chiesa o stando al suo posto si mettesse, a ridere, chiacchierare, guardare di qua e di là per la chiesa....."

"Tutti hanno bisogno di fare la S. Comunione: i buoni per mantenersi buoni, ed i cattivi per diventare buoni. Ma prima di accostarvi a ricevere l'adorabile Corpo di Gesù, dovete riflettere se nel cuore siete pronti. Chi ha peccato e non vuol staccarsi dal suo peccato, anche se si è confessato, non è degno di ricevere il Corpo di Gesù; invece di arricchirsi di grazie, si rende più colpevole e degno di castigo.
Se invece ci si è confessati con il chiaro proposito di cambiare, accostiamoci pure al pane degli Angeli.
Si badi però che la frequenza ai Sacramenti non è, da sola, sicuro indizio di bontà. C'è gente che, pur senza fare sacrilegi, va però con molta tiepidezza e per abitudine a ricevere la Santa Comunione; è la loro stessa superficialità che non permette loro di capire tutta l'importanza di quello che fanno. Per questo non ottengono i frutti della Santa Comunione".

"Se non potete comunicarvi sacramentalmente, fate almeno la Comunione Spirituale. Di che si tratta? Essa consiste in un ardente desiderio di ricevere Gesù nel vostro cuore.

"Per fare una buona Comunione, occorre essere liberi dal peccato mortale. Chi ne avesse anche uno solo, commetterebbe un sacrilegio e, come dice la Sacra Scrittura, "mangerebbe la sua condanna, perché non vuol distinguere il Corpo del Signore dal pane materiale".
Bisogna poi avere il giusto tempo di digiuno.
Poi, prima di andare alla Santa Comunione, occorre riflettere bene: chi sto andando a ricevere? Gesù, il Figlio di Dio!
Non bisogna poi dimenticare che la Santa Comunione, anche quella quotidiana, preserva sì dai peccati mortali, ma non rende impeccabili. Cerchiamo perciò di avere il cuore distaccato dai peccati, cerchiamo di migliorare.... e poi non spaventiamoci dei difetti quotidiani: la Santa Comunione, ogni volta che la riceviamo degnamente, li cancella! E ci rafforza per evitarli, in gran parte, per il futuro".

"Con quale frequenza dovete accostarvi alla santa Comunione? Sentite. Gli Ebrei quando erano nel deserto, mangiavano la manna che cadeva tutti i giorni. Ora, dice il Vangelo che Ia manna è figura dell'Eucarestia, perciò dobbiamo anche noi mangiarla tutti i giorni, su questa terra, (che è figurata dai 40 anni passati dal popolo ebreo nel deserto). Quando noi saremo giunti alla terra promessa non la mangeremo più perché vedremo e avremo sempre Iddio con noi nella sua essenza.
I primi fedeli si comunicavano tutti i giorni e andavano alla Messa: quei pochi che per qualche motivo non si potevano comunicare, ad un certo punto di essa dovevano uscire. Anche più tardi, ma ancora in quei primi tre secoli, nessuno andava alla Messa senza accostarsi alla santa Comunione.
La santa Chiesa poi, radunata nel santo Concilio di Trento, dichiarò essere suo desiderio che i fedeli andando alla essa si accostassero tutti alla santa Comunione. Difatti se il cibo del corpo si deve pigliare tutti i giorni, perché non il cibo dell'anima? Così dicono Tertulliano e Sant'Agostino.
Ma dunque, voi mi osserverete, avremo tutti ad accostarci propriamente ogni giorno? Vi risponderò che il precetto non c'è di accostarci tutti i giorni. Gesù Cristo lo brama, ma non lo comanda. Tuttavia per darvi un consiglio che sia adatto alla vostra età, condizione, devozione, preparazione e ringraziamento che sarebbe necessario, io vi dirò: intendetevi col confessore e fate secondo il suo avviso. Se poi volete sapere il mio desiderio, eccovelo: comunicatevi ogni giorno. Spiritualmente? Il Concilio di Trento dice: Sacramentalmente! Dunque fate così: quando non potete comunicarvi sacramentalmente, comunicatevi almeno spiritualmente.
La gran cosa che io raccomando è questa. Ciascuno tenga la sua coscienza in tale stato da poter far la Comunione tutti i giorni.
Vorrei ancora togliere un inganno che è nella mente dei giovani: dicono alcuni che per comunicarsi spesso bisogna esser santi. Non è vero. Questo è un inganno. La Comunione è per chi vuol farsi santo, non per i santi. I rimedi si danno ai malati, il cibo si dà ai deboli. Oh, quanto io sarei fortunato se potessi vedere acceso in voi quel fuoco che il Signore è venuto a portare sulla terra"!

"Riguardo alla frequenza della Comunione ognuno di voi si accordi col suo confessore, e si accosti alla sacra mensa quel numero di volte che gli sarà indicato. Ma il gran punto da non dimenticarsi mai, è di tenere costantemente la coscienza in tale stato da poter fare la Comunione tutti i giorni. Se uno non è capace di perseverare in tale stato di coscienza che gli permetta di andare per otto giorni alla Comunione io non gli consiglio la Comunione così frequente. A questo proposito voglio raccontarvi un fatterello. Vi era un uomo solito ad andarsi a confessare da San Vincenzo de' Paoli, ma non gli piaceva questo confessore, perché gli ordinava la frequente Comunione ed insisteva, perché andasse più volte alla settimana. Questo tale, stanco di quell'esigenza, pensò di cambiare confessore e di andare da un altro. Trovatolo, gli disse:
"Io ero solito andare da Padre Vincenzo; ma mi ordinava la Comunione quasi tutti i giorni. Ciò non mi piace e son venuto da lei per ricevere il suo consiglio". Quel confessore non badando al male che faceva, gli rispose: "Basta accostarvisi una volta la settimana".
Passato un po' di tempo consigliò al suo penitente di accostarsi solo una volta ogni quindici giorni, per la ragione che avrebbe potuto prepararsi meglio. Finalmente finì col dirgli di comunicarsi una volta al mese. Il povero uomo seguiva questi consigli. E che ne avvenne? Finì con dare un addio alla confessione e abbandonarsi alla vita licenziosa.
Ma agitato dai rimorsi delle sue colpe, fece ritorno a San Vincenzo e gli disse:
"Va male, Padre Vincenzo, va male!"
"E perché, - gli rispose San Vincenzo - o figlio mio, non mi siete più venuto a trovare"?
"Perché mi dava fastidio la frequente Comunione e volli cambiar confessore per andarvi più di rado. Ma vedo che, lasciando la Comunione, lascio anche la pietà, divento peggiore ed ho finito per non più andarmi a confessare. Perciò d'ora in avanti voglio seguire il suo consiglio ed accostarmi di frequente alla santa Comunione".
E si confessò da San Vincenzo, fece le sue cose bene e ridivenne a poco a poco la pia persona che era prima.
Io vi raccomando la medesima cosa. Tutti hanno bisogno della Comunione: i buoni per mantenersi buoni e i cattivi per farsi buoni; e così tutti acquisterete quella vera sapienza che viene dal Signore. Dunque vi ripeto: fuga dall'ozio, fuga dal peccato, frequente confessione, frequente Comunione".