sabato 30 agosto 2014

Beato Alfredo Ildefonso, prega per noi!




(p. David Maria Turoldo, osm)

oggi è 60 anni dalla pia morte del beato Arcivescovo di Milano: luminoso esempio di pastore per la Chiesa di Dio che è in Milano
 
 
Sento da più parti, che il Signore desidera una riforma nel Clero e negli Ordini Religiosi. La veste canonica c'è, ma sotto questa veste, talora c'è poco spirito! La vera crisi sta tutta qui. (25 giugno 1945)

Dopo 60 dalla morte del Beato c'è chi si nasconde sotto la veste canonica nella speranza di avere così lo Spirito, ma la prima crea sconcerto in alcuni, ed in altri è solo un gran vuoto di umanità e di fede, solo apparenza.
 
Purtroppo, ... un Cristianesimo in gran parte svuotato del suo contenuto [...] Bisogna anzitutto riportare il Clero allo spirito evangelico, indi la Parrocchia, la Diocesi e la Chiesa, in quanto massa. Sono necessari i Santi. Solo essi comprendono tali problemi e li sentono. Gli altri no. (3 settembre 1950)

Tutto il pontificato di San Giovanni Paolo II è stato un esortare alla necessità della santità, solo i Santi rinnovano la Chiesa. Preghiamo per al santità del clero, dei religiosi e del popolo di Dio.
 
Il grande errore del secolo, che si infiltra anche nel santuario e nei chiostri, è il naturalismo, che prende il posto del soprannaturale. Quale seduzione! Ecco perché gran parte dell'attività ecclesiastica è scarsa di frutto [...]. E' soprattutto la formazione del giovane clero, che bisogna curare nei seminari e nei noviziati dei Regolari; specialmente in questi ultimi. Molti Ordini sono divenuti innanzi a Dio alberi sterili: rami e foglie, senza frutto per il Signore. (20 ottobre 1950)

Bisogna tornare a pensare come pensa Dio e non gli uomini!
 
L'atmosfera di Dio è quella della Fede, della grazia, dell'orazione, mentre ora, anche i Religiosi, preferiscono un'atmosfera di razionalità, di attivismo, di accomodamento allo spirito del secolo. (2 novembre 1953)
 
La Madonna piange anche sul Santuario, e sui Chiostri. Si ragiona troppo, e si vive poco di Fede. All'ubbidienza ecclesiastica e religiosa, sottentra il culto della personalità. Alla mortificazione sacerdotale e cristiana, succede uno spirito edonistico, che è affatto nemico alla Croce di Cristo. Anche il clero va secolarizzandosi nello spirito. Sono cose che mi fanno paura. (22 febbraio 1954).
 



 
PREGHIERA
Padre origine di ogni bene, noi ti lodiamo e ti ringraziamo perché nel beato cardinale Alfredo Ildefonso Schuster ci hai donato e fatto conoscere un pastore mansueto e infaticabile, uomo “tutto preghiera”, testimone della pace che tu solo sai donare.
Signore Gesù, Figlio di Dio, tu sei stato per il cardinal Schuster modello di vita:
per tuo amore fu servo appassionato di tutti, consumando ogni giorno della sua esistenza perché ciascuno potesse trovare te, Signore della vita, della pace e della gioia. Il suo esempio ci stimoli e la sua preghiera ci accompagni , perché anche noi doniamo la vita al servizio di ogni essere umano.
Spirito dell’amore, che ci rendi santi, concedici di raccogliere il suo invito alla santità. Rendici capaci, come lui lo è stato, di amare i poveri, i dimenticati, i perseguitati; donaci la forza di dialogare con tutti, con la fiducia di scoprire in ogni cuore il seme germogliante del tuo amore. Amen.

mercoledì 20 agosto 2014

La "Monachella di San Bruno"



serva di Dio
Mariantonia Samà


1953, 27 May in Sant’Andrea Ionio, Catanzaro (Italy)
   
        MARIA ANTONIA SAMÀ
        layperson of the archdiocese of Catanzaro-Squillace
        born: 02 March 1875 in Sant’Andrea Ionio, Catanzaro (Italy)
       
        competent forum: Catanzaro-Squillace
        CCS protocol number: 2795
        type of cause: heroic virtues
       
        opening of diocesan inquiry: 05 August 2007
        nihil obstat: 29 September 2007
        closing of diocesan inquiry: 02 March 2009
        decree on validity of diocesan inquiry: 09 June 2012
 
 
+ 27maggio 1953, Sant’Andrea Ionio, Catanzaro (Italia)
   
        MARIA ANTONIA SAMÀ
        laica dell'Arcidiocesi Catanzaro-Squillace
        nata: 2 marzo 1875 in Sant’Andrea Ionio, Catanzaro (Italia)
       
        istitutore processo: Catanzaro-Squillace
        CCS numero di protocollo: 2795
        tipo di causa: virtù eroiche
       
        apertura del processo diocesano: 5 agosto  2007
        nihil obstat: 29 settembre 2007
        chiusura del processo diocesano: 2 marzo 2009
        decreto validità del processo diocesano: 9 giugno 2012
 
 
per la Biografia vedi la SCHEDA

domenica 10 agosto 2014

Quarto Giorno della novena di S. Rocco



XIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)






 
fèrmati sul monte alla presenza del Signore
(1 Re 19)

dov’è presente il Signore?

il sussurro di una brezza leggera (1 Re 19)

cosa è per noi questo sussurro?

Si racconta nella vita del S. Curato d’Ars di quell’uomo che stava davanti all’eucaristia: “Lui mi guarda e io lo guardo”
La prima presenza del Signore è quella dell’Eucaristia.
Credo che ci siamo un po’ dimenticati di questo.
Spesso le nostre Chiese sono una caciara di senza Dio, che entrano ed escono come se fossero al bar.
I fratelli delle Chiese Riformate quando entrano in Chiesa non trovano nessuno, perché non hanno la presenza eucaristica, eppure non credo che schiamazzano entrando, uscendo o dimorando.
Dobbiamo recuperare il senso del sacro, è il segno della presenza di Dio.
Il popolo dell’islam entra in moschea scalzo, come Mosè sul Sinai, perché è nel luogo sacro dell’incontro con Allah. Noi invece non entriamo scalzi, ma in realtà entriamo in modo smodato e nel luogo abitato da Colui che i cieli non posso contenere ci permettiamo di tutto. Gli altri credenti delle altre fedi ci devono far vergognare di come noi ci accostiamo al sacro.
Ma noi crediamo che esiste ancora un luogo sacro?
Cosa è per noi il sacro?
Non crediamo nemmeno più che è sacra la vita, dono di Dio; che è sacro il matrimonio; sacra è parola data.

Come l’udì, Elia si coprì il volto con il mantello … (1 Re 19)
Riscopriamo la sacralità della presenza divina per poi vivere la sacralità dell’uomo creatura di Dio, per saperci accostare a lui con rispetto, con compassione, con carità … con il volto coperto così da guardarlo come lo vede il Signore così da sentire il sussurro del suo desiderio di vita, di amore e di speranza.

ho nel cuore un grande dolore e una sofferenza continua. (Rm 9)

Così esprime il rammarico profondo l’Apostolo perché i suoi fratelli e le sue sorelle non conoscono e non accolgono “la verità in Cristo” (Rm 9).
Se pur liberi nella libertà altrui, perché così si pone Dio con ogni uomo, però con nel cuore un spina di fronte al vuoto d’amore dell’umanità.
Dobbiamo essere il bicchiere, la spugna, che disseta il grido eterno di Cristo sulla croce: “Ho sete!”.
Ricordando Madre Teresa, affermava Giovanni Paolo II:

Nel silenzio della contemplazione, Madre Teresa di Calcutta sentiva risuonare il grido di Gesù sulla croce: "Ho sete". Questo grido, raccolto nel profondo del cuore, la spingeva sulle strade di Calcutta e di tutte le periferie del mondo, alla ricerca di Gesù nel povero, nell'abbandonato, nel moribondo. (San Giovanni Paolo II)

Solo che è dissetato ed ha riempito la sua anfora alla Sorgente della vita può a sua volta essere dispensatore di acqua che zampilla per la vita eterna.

il vento infatti era contrario. (Mt 14)
in questo progetto di riscoperta del sacro e della sacralità tutto appare contrario.
Soffia una mentalità cristiana secolarizzata, più attenta alla conservazione, all’adempimento dei precetti, che alla svolta epocale istaurata da Gesù.
Soffia un mondo, che facciamo anche noi, in continua opposizione con la vita che il Vangelo ci insegna, come se il Vangelo ci proponesse una vita malvagia: la vita buona del Vangelo ci richiama allo scardinamento della dittatura dell’idolatria della libertà soggettiva, dittatura che si propone ogni dove, il dio che regge il mondo odierno (e anche noi cristiano, per cui di fronte ai disvalori del mondo non poniamo opinioni!!)
Soffia la bestia antica, il nemico invidioso, che continua la sua opera subdola di allontanamento dal Signore, facendoci cadere nel peccato antico: la disobbedienza come ricerca di libertà.
Ma noi sappiamo che le potenze degli inferi non prevarranno su di essa (Mt 16,18)

Il vento contrario soffia!
Ma il sussurro del Regno è ciò che deve ridestare la nostra speranza. Ci deve dare il coraggio quasi oltraggioso di Pietro, di fare ciò che fa il maestro: «Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque». (Mt 14)

Pietro scese dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. Ma, vedendo che il vento era forte, s’impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!». E subito Gesù tese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?». (Mt 14)

Ma la fede non è camminare sulle acque, la fede è stare sulla barca, facendosi guidare da Gesù gettando la rete al suo comando e per approdare al porto della vita eterna.
Non dubitare, stai sulla barca …. Solo chi riconosce Colui che rende sacra ogni cosa, vive una vita capace di sacralità.

Rispondeva Madre Teresa: «Figlio mio, senza Dio siamo troppo poveri per poter aiutare i poveri! Ricordati: io sono soltanto una povera donna che prega. Pregando, Dio mi mette il Suo Amore nel cuore e così posso amare i poveri. Pregando!» Amen.