domenica 21 ottobre 2012

Dedicazione della Chiesa Cattedrale (anno B)




Santa Caterina Tekakwitha
vergine pellerossa


Scrive il servo di Dio Paolo VI, papa:
«La cattedrale della Diocesi si distingue specialmente per la sua dignità di contenere la cattedra del Vescovo, che è fulcro di unità, di ordine, di potestà e di autentico magistero in unione con Pietro. La cattedrale poi è anche possente simbolo della Chiesa visibile di Cristo, che in questa terra prega, canta e adora; di quel corpo mistico, in cui le membra diventano compagine di carità, alimentata dalla linfa della grazia»

Nella terza domenica di ottobre si celebra tradizionalmente la festa della Dedicazione della Chiesa Cattedrale, il Duomo di Milano, Chiesa Madre di tutti i fedeli della diocesi milanese. In questa ricorrenza ritroviamo l'invito a meditare il mistero della Chiesa stessa e dei suoi Pastori. La Cattedrale, infatti, è la sede del Vescovo.
Fu San Carlo Borromeo a fissarne la festa; egli, infatti, lo volle consacrare di nuovo il 20 ottobre 1577, III domenica del mese, perché in quella data ricorreva l'anniversario della consacrazione dell'antica cattedrale milanese.

Domanda: Qual è la differenza tra la chiesa universale e la chiesa locale?

Per comprendere la differenza tra la chiesa locale ed universale, bisogna prima definire che cosa intendiamo. La chiesa locale è un gruppo di credenti in Gesù Cristo che si incontra regolarmente in una località geografica. Abbiamo sopra affermato usando le parole di Paolo VI:
“Chiesa visibile di Cristo, che in questa terra prega, canta e adora; di quel corpo mistico, in cui le membra diventano compagine di carità, alimentata dalla linfa della grazia”.

La chiesa universale è fatta da tutti i credenti in Gesù Cristo in tutto il mondo.

La parola chiesa deriva da due termini. Il primo indica “l’assemblea” salvata e santificata per opera stessa di Dio. Essa è quindi la “città forte, la nazione giusta, fondata sulla giustizia”, come abbiamo letto nella I lettura.

La seconda parola significa letteralmente “appartenenti al Signore”. Questo seconda definizione ci fa ritornare alle parole di Gesù nel Vangelo: “Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola”.

Una chiesa locale – o Diocesi di cui la Cattedrale è la Chiesa Madre – è l’assemblea locale di tutti coloro che professano la fede in Cristo e la fedeltà a Lui.

Afferma il Decreto sulla pastorale dei vescovi, del 28 ottobre 1965, Christus Dominus:
"La diocesi è una porzione del popolo di Dio affidata alle cure pastorali del vescovo, coadiuvato dal suo presbiterio, in modo che, aderendo al suo pastore, e da questi radunata nello Spirito Santo per mezzo del Vangelo e della eucaristia, costituisca una Chiesa particolare nella quale è presente e opera la Chiesa di Cristo, una, santa, cattolica e apostolica".

Oggi celebriamo la storia di un popolo, di un territorio che ha accolto l’annuncio cristiano, scegliendo di avere - afferma al II lettura - come “fondamento .. Gesù Cristo”. Per essere “collaboratori di Dio, campo di Dio, edificio di Dio”.

Quindi non celebriamo l’anniversario di edificazione di un edificio, ma sua consacrazione a Dio che è data un popolo di collaboratori, un campo fecondo e un edificio santo che ha testimoniato in questa porzione del mondo la presenza di Cristo guidata dal successore degli Apostoli nella persona del Vescovo.

Di questo popolo, la Chiesa, siamo parte: godiamo della sua-nostra gloria, patiamo per i suoi-nostri peccati. Noi siamo la Chiesa, non c’è una Chiesa e poi ci siamo noi i credenti. Ecco perché la concretezza della festa odierna: la Cattedrale.

Siamo così richiamati a far memoria di questo dono, di questa storia, ma siamo anche esortati ad essere noi il tempio di Dio, in cui lo Spirito abita – dice San Paolo nella II lettura.

“Perché santo è il tempio di Dio, che siete voi”.
Un popolo, un tempio chiamato a rivelare il Volto di Colui che è il suo fondamento: Gesù Cristo.
Questa è la missione della Chiesa, del popolo di Dio: annunciare a tutti gli uomini la salvezza in Cristo.

È in quest’ottica che oggi si celebra anche la Giornata Missionaria Mondiale; ma anche la santità universale del popolo di Dio testimoniata delle sette canonizzazioni che il Santo Padre compie in piazza San Pietro. Tra costoro un sacerdote italiano, Giovanni Battista Piamarta; una grandiosa missionaria tra i lebbrosi, Marianna Cope da Molokai; e la prima santa pellerossa: Caterina Tekakwitha.

Infine: In Atti 8, 3, leggiamo: “Saulo intanto cercava di distruggere la Chiesa: entrava nelle case, prendeva uomini e donne e li faceva mettere in carcere”.
Siamo nel contesto delle persecuzioni della prima comunità cristiana. Saulo è l’artefice di quest’opera. In questo versetto però di capisce che la Chiesa è tale anche nelle case.

Celebrare la Dedicazione del Chiesa Cattedrale significa, non solo celebrare la storia di un popolo in un territorio, non solo celebrare la missione del popolo di Dio, annunciare la salvezza di Cristo fino agli estremi confini della terra, ma anche che nel matrimonio, Dio, ha costituito l’uomo e la donna “chiesa domestica”.
Difatti afferma la Lumen Gentium:
“i coniugi cristiani, in virtù del sacramento del matrimonio, col quale significano e partecipano il mistero di unità e di fecondo amore che intercorre tra Cristo e la Chiesa (cfr. Ef 5,32), si aiutano a vicenda per raggiungere la santità nella vita coniugale; accettando ed educando la prole essi hanno così, nel loro stato di vita e nella loro funzione, il proprio dono in mezzo al popolo di Dio (cfr. 1 Cor 7,7). Da questa missione, infatti, procede la famiglia, nella quale nascono i nuovi cittadini della società umana, i quali per la grazia dello Spirito Santo diventano col battesimo figli di Dio e perpetuano attraverso i secoli il suo popolo. In questa che si potrebbe chiamare Chiesa domestica, i genitori devono essere per i loro figli i primi maestri della fede e secondare la vocazione propria di ognuno, quella sacra in modo speciale.
Muniti di salutari mezzi di una tale abbondanza e d'una tale grandezza, tutti i fedeli d'ogni stato e condizione sono chiamati dal Signore, ognuno per la sua via, a una santità, la cui perfezione è quella stessa del Padre celeste”.

“Perché santo è il tempio di Dio, che siete voi”.