giovedì 4 luglio 2013

Giovedì della XIII settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)




 
«Costui bestemmia»

Perché questa affermazione del popolo?
Perché Gesù dice propone con le sue parole un’immagine di sé - che non raccoglie la loro - che essi si sono fatti di lui.
Infatti Gesù può si, forse, fare i miracoli, ma non può perdonare.
“Ma, … il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati”, dice il Vangelo.

Egli guarisce con il potere del perdono. La guarigione di Gesù è prefigurazione della grande guarigione salvifica del perdono dei peccati che avverrà con la morte in Croce.

Qui si colloca la scena del I lettura. In questa pagina ci colpiscono due immagini: il padre – Abramo – che offre il figlio in obbedienza alla volontà di Dio: Dio vuole tutto dal Patriarca, vuole il suo primogenito Isacco; e poi la II immagine è lo stesso sacrificio di Isacco.

Queste due scene descrivono il modo in cui avverrà la guarigione salvifica operata da Gesù: immolato sulla croce, sul monte, in obbedienza alla volontà di Dio Padre.

Ma solo una fede come quella di Abramo, così ben disposta, così piena di fiducia, una fede cieca nel progetto buono di Dio: «Dio stesso si provvederà l’agnello per l’olocausto, figlio mio!», può comprendere un Dio così!
Signore, noi crediamo, aumenta la nostra fede!
Signore Dio, benedici questo nuovo giorno come hai benedetto da quel giorno la vita di Abramo:
«Giuro per me stesso, oracolo del Signore: perché tu hai fatto questo e non hai risparmiato tuo figlio, il tuo unigenito, io ti colmerò di benedizioni e renderò molto numerosa la tua discendenza, come le stelle del cielo e come la sabbia che è sul lido del mare; la tua discendenza si impadronirà delle città dei nemici. Si diranno benedette nella tua discendenza tutte le nazioni della terra, perché tu hai obbedito alla mia voce».
Sangue di Cristo, senza il quale non c'è perdono, salvaci
Amen.