domenica 12 agosto 2012

Novena alla Madre di Dio in Cielo assunta (VII)




Pievo di Teco (IM)

7° GIORNO:
* Sia benedetta, o Maria, l'ora in cui vi fu dato il titolo di Figlia, Madre e Sposa del Re del cielo.
Ave Maria...

O Vergine Maria, Madre della Chiesa, a Te raccomandiamo la Chiesa tutta. Tu che sei chiamata “aiuto dei Pastori”, proteggi e assisti i vescovi nella loro missione apostolica, e quanti, sacerdoti e religiosi, laici, li aiutano nella loro ardua fatica.

Ricordati di tutti i tuoi figli; avvalora presso Dio le loro preghiere; conserva salda la loro fede; fortifica la loro speranza; aumenta la carità.

Ricordati di coloro che versano nelle tribolazioni, nelle necessità, nei pericoli; ricordati di coloro soprattutto che soffrono persecuzioni e si trovano in carcere per la fede. A costoro, o Vergine, concedi la forza e affretta il sospirato giorno della giusta libertà.

3 Ave Maria

XIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)





«Ora basta, Signore! Prendi la mia vita, perché io non sono migliore dei miei padri».

L’esperienza di Elia è forse anche nostra: quando siamo stanchi del nostro quotidiano oppure vediamo la pochezza delle nostre risorse.

«Ora basta, Signore! Prendi la mia vita…». Il profeta invoca la morte. Ma il Signore ci chiede ben altra morte.

Ecco cosa ci dice la liturgia attraverso la II lettura:

“Fratelli, non vogliate rattristare lo Spirito Santo di Dio, con il quale foste segnati per il giorno della redenzione. Scompaiano da voi ogni asprezza, sdegno, ira, grida e maldicenze con ogni sorta di malignità. Siate invece benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandovi a vicenda come Dio ha perdonato a voi in Cristo. Fatevi dunque imitatori di Dio, quali figli carissimi, e camminate nella carità, nel modo in cui anche Cristo ci ha amato e ha dato se stesso per noi, offrendosi a Dio in sacrificio di soave odore”.

Ancora una volta il Signore ci chiede di passare il varco, lasciare l’uomo vecchio. Ecco la morte che dobbiamo chiedere al Signore.

«Ora basta, Signore! Liberami dal vecchio Adamo e fa che impari a rivestirmi del nuovo Adamo: che sei Tu».
Qui si colloca la promessa evangelica, il patto che il Signore ci chiede di fare:
«Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».

Quando riceviamo l'Eucaristia diciamo AMEN, cioè non solo facciamo un atto di fede (si è il corpo di Cristo!), ma diciamo sì io desidero mangiare di questo Pane che è per la vita eterna: è il farmaco che mi da l'essenza del nuovo Adamo.
Scrive il Salesio:

“Chi si comunica, ha Gesù nel cervello, nel cuore, nel petto, negli occhi, nelle mani, sulla lingua, negli orecchi. Ma questo Salvatore che fa? Raddrizza tutto, purifica tutto, mortifica tutto, vivifica tutto. Egli ama nel cuore, capisce nel cervello, anima nel petto, vede negli occhi, parla nella lingua: Egli fa tutto in tutto; e, allora, noi viviamo, ma non noi, Gesù vive in noi”. (San Francesco di Sales)
 
Concludo con un pensiero di S. Massimiliano Maria Kolbe:
“Ricevi Gesù nella S. Comunione e accogli tutto dalle Sue mani, con l'umile disposizione che la Santa Vergine Maria ebbe nel momento dell'Annunciazione: Eccomi, sono la serva del Signore: avvenga di me secondo quello che mi hai detto”

Sia ogni nostra eucaristia un FIAT che rinnova in noi la completa adesione a Dio così come fu per la Beata Vergine Maria perché la nostra carne sia luogo dell’incarnazione del Verbo!

A SAN ROCCO IL PELLEGRINO (VI)





12 agosto
L'ora della prova
Mentre presta servizio in un ospedale a Piacenza, in sogno gli compare un angelo che, in nome di Dio, gli dice:"Rocco, per amor mio hai patito tanti disagi... Ora dovrai soffrire i tormenti e gli strazi del corpo". Rocco si sveglia divorato dalla febbre: è appestato. Ricoverato in ospedale attende la morte; ma i giorni passano, la morte non sopraggiunge e le sofferenze aumentano. Gli altri malati, guariti da Rocco, non sopportano più la sua presenza; allora egli lascia l'ospedale. S'incammina verso la campagna, respinto dal popolo che prima egli aveva guarito. Si rifugia in una casupola abbandonata, vicino ad una sorgente; al cibo provvederà il Padre celeste in modo singolare.

PREGHIERA A SAN ROCCO

Signore nostro Dio, ti benediciamo per averci dato San Rocco di Montpellier.
La sua testimonianza ci incoraggia a fare il grande pellegrinaggio della vita con Te.
Alla sua epoca egli ha saputo abbandonare le sue ricchezze ed onori per vivere il Tuo
Evangelo.
Egli ci invita a seguire il Signore Gesù nella via dell’umiltà, della condivisione,
dell’attenzione ai malati ed agli emarginati di oggi.
Per sua intercessione donaci la salute dello spirito e del corpo, per imitarlo e servirTi nei
poveri, nostri fratelli.
San Rocco: prega Dio per noi! Amen.