domenica 22 luglio 2012

Un pensiero ...



San Basilio
Chiesa di S. Basilio
S. Marco D'Alunzio (ME)


O Cristo Dio,
tu che in ogni tempo e in ogni ora,
in cielo e in terra sei adorato e glorificato,
tu che sei pieno di misericordia
e di condiscendenza,
che ami i giusti e hai pietà dei peccatori,
che chiami tutti alla salvezza
mediante la promessa dei beni futuri,
tu, Signore, accogli in questa ora
anche le nostre suppliche e orienta
la nostra vita verso i tuoi comandamenti.
Santifica le nostre anime,
purifica i nostri corpi,
correggi i nostri pensieri,
rettifica le nostre intenzioni,
liberaci da ogni afflizione,
da ogni male e dolore.
Difendici con i tuoi santi angeli
affinché, custoditi e guidati
dalla loro schiera,
perveniamo all’unità della fede
e alla conoscenza della tua gloria inaccessibile,
perché tu sei benedetto
per i secoli dei secoli.
Amen.

(S. Basilio di Cesarea)



* * *


Chiesa di San Basilio

Antica chiesa la cui costruzione originaria risale al periodo medievale ma che fu successivamente riedificata. Recenti restauri hanno portato alla luce affreschi bizantini di notevole pregio che, dopo il restauro, sono stati inseriti nel circuito museografico del Museo della Cultura e delle Arti Figurative Bizantine e Normanne.L’interno, ad una sola navata, ospita la statua lignea di San Basilio Magno, protettore di S.Marco d’Alunzio, realizzata nel XVII secolo dalla famiglia Li Volsi di Tusa.




Santa Maria Maddalena, discepola di Gesù



S. Maria di Magdala detta "Maddalena"
Santuario S. Giovanni Therestis
Stilo (RC)

Tra le «pecore perdute» che Gesù ha portato in salvo c’è anche una donna di nome Maria, originaria del villaggio di Magdala, sul Lago di Galilea, e detta per questo Maddalena. Oggi ricorre la sua memoria liturgica nel calendario della Chiesa. Dice l’Evangelista Luca che da lei Gesù fece uscire sette demoni (cfr Lc 8,2), cioè la salvò da un totale asservimento al maligno. In che cosa consiste questa guarigione profonda che Dio opera mediante Gesù? Consiste in una pace vera, completa, frutto della riconciliazione della persona in se stessa e in tutte le sue relazioni: con Dio, con gli altri, con il mondo. In effetti, il maligno cerca sempre di rovinare l’opera di Dio, seminando divisione nel cuore umano, tra corpo e anima, tra l’uomo e Dio, nei rapporti interpersonali, sociali, internazionali, e anche tra l’uomo e il creato. Il maligno semina guerra; Dio crea pace. Anzi, come afferma san Paolo, Cristo «è la nostra pace, colui che di due ha fatto una cosa sola, abbattendo il muro di separazione che li divideva, cioè l’inimicizia, per mezzo della sua carne» (Ef 2,14). Per compiere questa opera di riconciliazione radicale Gesù, il Pastore Buono, ha dovuto diventare Agnello, «l’Agnello di Dio … che toglie il peccato del mondo» (Gv 1,29). Solo così ha potuto realizzare la stupenda promessa del Salmo: «Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne / tutti i giorni della mia vita, / abiterò ancora nella casa del Signore / per lunghi giorni» (22/23,6).
Cari amici, queste parole ci fanno vibrare il cuore, perché esprimono il nostro desiderio più profondo, dicono ciò per cui siamo fatti: la vita, la vita eterna! Sono le parole di chi, come Maria Maddalena, ha sperimentato Dio nella propria vita e conosce la sua pace. Parole più che mai vere sulla bocca della Vergine Maria, che già vive per sempre nei pascoli del Cielo, dove l’ha condotta l’Agnello Pastore. Maria, Madre di Cristo nostra pace, prega per noi! (ZENIT.org)


(omelia all'Angelus di Benedetto XVI, papa)

Pisapia e le coppie di fatto (II)





ROMA, domenica, 22 luglio 2012 (ZENIT.org).- Domani, lunedì 23 luglio, il Consiglio Comunale di Milano intende deliberare l’introduzione di un “registro comunale delle coppie di fatto”.

La Curia diocesana non condivide ed è preoccupata per l’istituito matrimoniale, per questo motivo, Alfonso Colzani, responsabile del Servizio per la famiglia della Diocesi, in una riflessione che è stata pubblicata il 22 luglio su “Milano7”, il settimanale della Chiesa ambrosiana in edicola con Avvenire, ha spiegato che iniziative simili hanno mostrato che il “registro è poco utilizzato e non comporta nessun vantaggio concreto alle coppie conviventi”.

Colzani ha precisato che “introdurre un registro comunale delle unioni civili è un'iniziativa inefficace, forse solo un'operazione d'immagine. È invece la famiglia a richiedere sostegno in questa fase di crisi economica”.

Il responsabile del Servizio per la famiglia della Diocesi ha aggiunto: “Probabilmente questa giunta in qualche modo deve saldare alcuni 'debiti' verso una parte di elettorato che l'ha sostenuta”.

Secondo Colzani “Le famiglie che hanno sancito la loro unione con un matrimonio, sia civile sia religioso, in Italia sono nell'ordine della decina di milioni contro le 500 mila convivenze” ed è evidente che “il sostegno è da indirizzare a chi con il matrimonio si prende impegni pubblici e stabili verso la società diventandone una risorsa”.

Inoltre, aggiunge la riflessione pubblicata dal settimanale milanese di Avvenire, c’è "il rischio che la voluta equiparazione tra famiglia fondata sul matrimonio e unione civile porti a legittimare la poligamia: l’uomo poligamo immigrato a Milano, di fatto, potrebbe richiedere il riconoscimento della propria convivenza con tutte le sue mogli come unione civile, posto che il registro non limiterebbe tale unione solo a quella tra due persone”.

“Il Comune di Milano, che non si propone solo di registrare bensì anche di tutelare e sostenere le unioni civili, finirebbe così per tutelare e sostenere un istituto quale la poligamia che nel nostro ordinamento è ritenuto contrario all’ordine".

In merito alle coppie che scelgono la convivenza come forma stabile di unione, Colzani ha concluso: “Questi temi vanno affrontati con calma e dal Parlamento e non da un singolo Comune, secondo il quale un dibattito nazionale in Parlamento affronterebbe anche il disegno complessivo dei vari legami pesandone il loro rilievo sociale e ci sarebbe una maggior possibilità anche da parte dei cattolici di intervenire”.

di Antonio Gaspari