sabato 4 maggio 2013

Un pensiero ...


San Floriano martire

"Spesso si è sostenuto che il culto dei martiri sia solo la traslazione in campo cristiano del culto tributato dagli antichi romani ai defunti e agli eroi. Se effettivamente vediamo l’accorrere di numerosi fedeli alle tombe dei martiri, allo stesso modo in cui gli antichi romani si recavano presso le tombe dei loro cari (o di qualche particolare personaggio come un imperatore divinizzato) ciò non può essere visto come un trasferimento dall’antica alla nuova pietas, ma piuttosto come un tratto comune dovuto più che altro alla stessa natura umana attenta a venerare le persone che non ci sono più. La figura dell’eroe e del martire inoltre si distinguono profondamente: mentre nel primo si esalta la forza, il potere, la vittoria, nel martire  emerge l’apparente sconfitta, l’umiliazione, la caduta a terra. Ma proprio in questo fallimento umano il martire si rende prossimo al divino per mezzo dell’emulazione di Gesù. Il martire tende dunque ad essere un tutt’uno con Cristo, cosa che invece non si riscontra fra l’eroe e le divinità pagane che godevano comunque di un culto distinto".

Per approfondimenti o informazioni: www.nicolarosetti.it

(Articolo tratto da Àncora Online, il settimanale della Diocesi di San Benedetto del Tronto)