domenica 31 luglio 2011

I Santi del Giorno, secondo il Calendario della Chiesa Ambrosiana di rito romano








31 luglio
SANT’IGNAZIO DI LOYOLA, sacerdote
MEMORIA

Ignazio (Lodola, Spagna, c. 1491 – Roma, 31 luglio 1556), ferito all’assedio di Pamplona (1521), maturò nella lettura della vita di Cristo la decisione di passare dal servizio militare alla sequela del Signore. Fondò a Montmartre, Parigi, (1534) la Compagnia di Gesù (Gesuiti) per la maggior gloria di Dio e a servizio della Chiesa in obbedienza totale al successore di Pietro. La sua esperienza spirituale è espressa negli «Esercizi spirituali», da lui composti a Manresa (1523), che divennero una classica guida per l’itinerario spirituale. Promosse la catechesi e l’apostolato missionario ed ebbe tra i suoi discepoli san Francesco Saverio.

(dal PROPRIO DEI SANTI della Chiesa di Milano secondo il rito romano)

Martirologio Romano, 31 luglio: Memoria di sant’Ignazio di Loyola, sacerdote, che, nato nella Guascogna in Spagna, visse alla corte del re e nell’esercito, finché, gravemente ferito, si convertì a Dio; compiuti gli studi teologici a Parigi, unì a sé i primi compagni, che poi costituì nella Compagnia di Gesù a Roma, dove svolse un fruttuoso ministero, dedicandosi alla stesura di opere e alla formazione dei discepoli, a maggior gloria di Dio.

sabato 30 luglio 2011

I Santi del Giorno, secondo il Calendario della Chiesa Ambrosiana di rito romano







30 luglio
SAN PIETRO CRISOLOGO
vescovo e dottore della Chiesa

Pietro (Imola, Bologna, c. 380 – Ravenna 31 luglio c. 451), vescovo di Ravenna (424-431), fu, come Ambrogio e Agostino, maestro e guida nell’iniziazione dei fedeli al mistero cristiano. Con i suoi sermoni pronunziati durante l’anno liturgico si meritò il titolo di Crisologo (parola d’oro) per l’eloquenza e la sapienza della sua dottrina. A lui si ispirano alcune orazioni natalizie del «Rotolo di Ravenna» entrate nel Messale Romano e l’antico formulario per la benedizione dell’acqua battesimale.

(dal PROPRIO DEI SANTI della Chiesa di Milano secondo il rito romano)

Martirologio Romano, 30 luglio: San Pietro, detto Crisologo, vescovo di Ravenna e dottore della Chiesa, che, munito del nome del beato Apostolo, ne svolse lo stesso ministero con tale maestria, da attirare alla fede le folle con la rete della sua celeste dottrina, saziandole con la dolcezza del suo divino eloquio. Il suo transito avvenne il 31 luglio a Imola in Romagna.

venerdì 29 luglio 2011

I Santi del Giorno, secondo il Calendario della Chiesa Ambrosiana di rito romano






29 luglio
SANTA MARTA
MEMORIA

Marta, sorella di Maria, corse incontro a Gesù quando venne per risuscitare il fratello Lazzaro e professò la sua fede nel Cristo Signore: «Io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio che deve venire nel mondo» (Gv 11, 27). Accolse con premura nella sua casa di Betania il divino Maestro, che la esortò a unire al servizio di ospitalità l’ascolto della sua parola (Lc 10, 38-42; Gv 12, 1).

(dal PROPRIO DEI SANTI della Chiesa di Milano secondo il rito romano)

Martirologio Romano, 29 luglio: Memoria di santa Marta, che a Betania vicino a Gerusalemme accolse nella sua casa il Signore Gesù e, alla morte del fratello, professò: «Tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo».

giovedì 28 luglio 2011

I Santi del Giorno, secondo il Calendario della Chiesa Ambrosiana di rito romano








28 luglio
SANTI NAZARIO e CELSO, martiri
MEMORIA

Paolino, biografo di sant’Ambrogio riferisce che il vescovo di Milano ebbe un’ispirazione che lo guidò sulla tomba sconosciuta di due martiri negli orti fuori città. Erano Nazario e Celso. Il corpo del primo era intatto e fu trasportato in una chiesa davanti a Porta Romana, dove sorse una basilica a suo nome: San Nazario Maggiore. Sulle reliquie di Celso, sorse una nuova basilica. Nazario aveva predicato in Italia, a Treviri e in Gallia. Qui battezzò Celso che aveva nove anni. Furono martirizzati a Milano nel 304, durante la persecuzione di Diocleziano.

(dal PROPRIO DEI SANTI della Chiesa di Milano secondo il rito romano)

Martirologio Romano, 28 luglio: A Milano, santi Nazario e Celso, martiri, i cui corpi furono rinvenuti da sant’Ambrogio.

mercoledì 27 luglio 2011

Un viaggio in Sicilia....

"Dall'Alpi a Sicilia
Dovunque è Legnano,
Ogn'uom di Ferruccio
Ha il core, ha la mano,
I bimbi d'Italia
Si chiaman Balilla,
Il suon d'ogni squilla
I Vespri suonò"


(Inno d'Italia)



Panorama di San Marco D'Alunzio (ME)


Un paese bellissimo è San Marco D'Alunzio... è soprendente trovare in Sicilia (ci sarà certamente altro!) un paese che ha saputo custodire e rivalutare la sua storia, il suo patrimonio artistico e le sue tradizioni.


Chiesa di San Basilio Magno
"il compatrono del paese"


Il paese dei Nebrodi è certo un cittadina che nei sui culti affonda la sua storia religiosa nella tradizione bizantina. Una cittadina che custodisce ancora tracce di una vivacità ecclesiale, con la presenza di tanti ex monasteri e di ex chiese di confraternite laicali.

Certo è ora una cittadina orgogliosa della sua storia, grazie a chi la custodisce (penso al parroco don Salvatore), e al popolo stesso che si fa accompaganre in questa custodia che però non è chiusura ma apertura verso il futuro: spero sempre più sia valorizzata perchè la storia e l'arte è fonte di benessere per tutti. Un popolo che dimentica la sua storia, non è più popolo!

Chiesa dell'Aracolei

San Marco D'Alunzio ha ben 22 chiese, 2 musei, uno stupendo panorama, un borgo medioevale (dove ero alloggiato!) e poi tutto il resto che in tre giorni non ho potuto gustare.

La mia chiesa preferita di San Marco D'Alunzio è quella dell'Aracoeli: un scrigno d'arte!


Madonna Assunta dell'Araceoli

Santo Crocifisso dell'Aracolei

I Santi del Giorno, secondo il Calendario della Chiesa Ambrosiana di rito romano








27 luglio
SAN PANTALEONE, martire

Pantaleone nacque nella seconda metà del III secolo a Nicomedia, nell’odierna Turchia. Diventerà successivamente medico e sarà perseguitato dall'imperatore di Costantinopoli Galerio per la sua adesione alla fede cristiana. Fu condannato a morte nel 305: gli furono inchiodate le braccia sulla testa, che poi il boia gli mozzò. È il patrono di medici. È inserito nel calendario ambrosiano in quanto è il patrono della Diocesi di Crema.

(dal PROPRIO DEI SANTI della Chiesa di Milano secondo il rito romano)


Martirologio Romano, 27 luglio: A Nicomedia in Bitinia, nell’odierna Turchia, san Pantaleone, martire, venerato in Oriente per avere esercitato la sua professione di medico senza chiedere in cambio alcun compenso.

martedì 26 luglio 2011

I Santi del Giorno, secondo il Calendario della Chiesa Ambrosiana di rito romano











26 luglio
SANTI GIOACCHINO e ANNA
genitori della beata Vergine Maria
MEMORIA

I nomi dei genitori di Maria si conoscono dall’apocrifo «Protoevangelo di Giacomo» (sec. II). Il culto di sant’Anna è documentato in Oriente nel sec. VI, in Occidente nel sec. X; quello di san Gioacchino nel sec. XIV. Nel rito bizantino il 25 luglio si ricorda la dedicazione a Costantinopoli di una basilica in onore di sant’Anna.

(dal PROPRIO DEI SANTI della Chiesa di Milano secondo il rito romano)

Martirologio Romano, 26 luglio: Memoria dei santi Gioacchino e Anna, genitori dell’immacolata Vergine Maria Madre di Dio, i cui nomi sono conservati da antica tradizione cristiana.

lunedì 25 luglio 2011

I Santi del Giorno, secondo il Calendario della Chiesa Ambrosiana di rito romano








25 luglio
SAN GIACOMO APOSTOLO
FESTA

Giacomo, detto il maggiore, figlio di Zebedeo, fu chiamato da Gesù insieme al fratello Giovanni. Accogliendo l’invito del Maestro lasciò subito la barca e il padre e divenne suo fedele discepolo (Mt 4, 21-22). La risurrezione della figlia di Giairo (Mc 5, 37), la trasfigurazione (Mt 17, 1), l’agonia del Getsemani (Mt 26, 37) lo ebbero fra i testimoni privilegiati. Primo martire tra gli Apostoli, fu decapitato sotto Erode Agrippa nei giorni della Pasqua (At 12, 2-3) verso l’anno 44. La sua memoria il 25 luglio è ricordata dal martirologio geronimiano (sec. VI).

(dal PROPRIO DEI SANTI della Chiesa di Milano secondo il rito romano)

Martirologio Romano, 25 luglio: Festa di san Giacomo, Apostolo, che, figlio di Zebedeo e fratello di san Giovanni evangelista, fu insieme a Pietro e Giovanni testimone della trasfigurazione del Signore e della sua agonia. Decapitato da Erode Agrippa in prossimità della festa di Pasqua, ricevette, primo tra gli Apostoli, la corona del martirio.

domenica 24 luglio 2011

I Santi del Giorno, secondo il Calendario della Chiesa Ambrosiana di rito romano








24 luglio
SAN JERBELLO (SARBEL, CHARBEL) GIUSEPPE MAKHLUF
sacerdote

Nacque nel 1828 a Biqa’Kafra in Libano. Entrato nell’Ordine dei Maroniti Libanesi, assunse il nome di Charbel e, promosso al presbiterato, amante di una profonda solitudine e di una superiore perfezione, si allontanò dal cenobio di “Annaia” per ritirarsi in un eremo, dove con una vita di grandi sacrifici e con continui digiuni e preghiere, servì Dio. Si addormentò piamente nel Signore il 24 dicembre 1898. Il Papa Paolo VI, il 5 dicembre 1965, lo beatificò davanti a tutti i Padri Conciliari durante il Concilio Ecumenico Vaticano II e lo elevò alla gloria degli altari il 9 ottobre 1977.

(dal PROPRIO DEI SANTI della Chiesa di Milano secondo il rito romano)

Martirologio Romano, 24 luglio: San Charbel (Giuseppe) Makhlūf, sacerdote dell’Ordine Libanese Maronita, che, alla ricerca di una vita di austera solitudine e di una più alta perfezione, si ritirò dal cenobio di Annaya in Libano in un eremo, dove servì Dio giorno e notte in somma sobrietà di vita con digiuni e preghiere, giungendo il 24 dicembre a riposare nel Signore.

sabato 23 luglio 2011

I Santi del Giorno, secondo il Calendario della Chiesa Ambrosiana di rito romano






23 luglio
SANTA BRIGIDA, religiosa
patrona d’Europa
FESTA

Brigida nacque in Svezia nel 1303. Sposata in giovane età, ebbe otto figli che educò con cura esemplare. Associata al Terz’Ordine di san Francesco, dopo la morte del marito, si diede a una vita più ascetica, pur rimanendo nel mondo. Fondò allora un ordine religioso e, messasi in cammino verso Roma, fu per tutti esempio di grande virtù. Intraprese pellegrinaggi a scopo di penitenza e scisse molte opere in cui narrò le esperienze mistiche da lei stessa vissute. Morì a Roma nel 1373. La sua canonizzazione avvenne nel 1391 ad opera di Papa Bonifacio IX. Il beato Giovanni Paolo II la proclamò patrona d’Europa il 1° ottobre 1999.

(dal PROPRIO DEI SANTI della Chiesa di Milano secondo il rito romano)


Martirologio Romano, 23 luglio: Santa Brigida, religiosa, che, data in nozze al legislatore Ulfo in Svezia, educò nella pietà cristiana i suoi otto figli, esortando lo stesso coniuge con la parola e con l’esempio a una profonda vita di fede. Alla morte del marito, compì numerosi pellegrinaggi ai luoghi santi e, dopo aver lasciato degli scritti sul rinnovamento mistico della Chiesa dal capo fino alle sue membra e aver fondato l’Ordine del Santissimo Salvatore, a Roma passò al cielo.

venerdì 22 luglio 2011

I Santi del Giorno, secondo il Calendario della Chiesa Ambrosiana di rito romano








22 luglio
SANTA MARIA MADDALENA
MEMORIA

Accanto alla Vergine Madre, Maria Maddalena fu tra le donne che collaborarono all’apostolato di Gesù (Lc 8, 2-3) e lo seguirono fino alla croce (Gv 19, 25) e al sepolcro (Mt 27, 61). Secondo la testimonianza dei vangeli, ebbe il privilegio della prima apparizione di Gesù risorto e dallo stesso Signore ricevette l’incarico dell’annunzio pasquale ai fratelli (Mt 28, 9-10); Gv 20, 11-18). La sua memoria è ricordata il 22 luglio nel Martirologio di Beda e dai Siri, dai Bizantini e dai Copti.

(dal PROPRIO DEI SANTI della Chiesa di Milano secondo il rito romano)


Martirologio Romano, 22 luglio: Memoria di santa Maria Maddalena, che, liberata dal Signore da sette demòni, divenne sua discepola, seguendolo fino al monte Calvario, e la mattina di Pasqua meritò di vedere per prima il Salvatore risorto dai morti e portare agli altri discepoli l’annuncio della risurrezione.

giovedì 21 luglio 2011

San Vittore martire a Marsiglia, patrono di Davoli (CZ)







Martirologio Romano, 21 luglio: A Marsiglia nella Provenza in Francia, san Vittore, martire.

* * *



San Vittore è il santo patrono di Marsiglia, il cui dies natalis viene celebrato il 21 luglio. Una tradizione lo vuole soldato della legione Tebana; forse fu solo un soldato di istanza a Marsiglia, dove consumò il martirio a causa della fede; un martire cristiano anonimo cui simbolicamente fu dato il nome di Vincitore, come nell’Apocalisse e negli scritti Paolini viene chiamato il testimone di Cristo. Attorno al suo sepolcro si sviluppò il cimitero cristiano della città, dove trovarono riposo i resti di numerosi martiri. La catacomba divenne così un punto di riferimento per i cristiani locali e santuario meta di numerosi pellegrinaggi. Successivamente, nel 416, nei pressi di quel martyrium si stabilì san Giovanni Cassiano, che lì visse la sua ascesi. Attorno alla sua figura carismatica si raccolsero molti discepoli, dando così vita al primo nucleo di quella che sarebbe divenuta di lì a poco l’abbazia di Saint-Victor, uno dei più celebri centri monastici e culturali d’Europa. 
L’8 luglio, 303 o 304, risiede a Marsiglia in tribunale il prefetto Euticius, quando gli presentano un soldato di nome di Victor: Questo soldato è sfacciato. Egli non vuole più ricevere il suo salario e afferma che è cristiano.
All’udire questo il prefetto disse a Victor: “Perché non accetti il solito salario?”.
San Victor disse: “Perché adesso, non voglio più combattere nell’esercito di questo secolo”.
Euticius il prefetto disse: “Victor, sacrifica”.
Victor disse: “Io non sacrifico ai falsi dèi”.
Così il giudice ordinò di legargli le braccia dietro la schiena e di trascinarlo nel bel mezzo della città.
Dopo questa prima prova fu portato davanti al giudice che gli disse: “Sacrifica”. Egli rispose: “Io non sacrificherò; questo è atto dovuto al Creatore, e non a una creatura”.
All’udire questo il tribuno Asterio gli da uno schiaffo e disse: “Tu che non sei neppure degno di essere nato, ora parli da filosofo! Sacrifica agli dèi”.
Victor disse: “Vi è un solo Dio, che ha fatto tutto dal nulla”. E mentre egli disse questo per ispirazione dello Spirito Santo, i soldati si succedettero per dargli dei colpi con i randelli.
Dopo di che, Asterio ordina di sospenderlo e di martirizzarlo con cinghie di cuoio. Poi dopo averlo disceso lo rimisero in prigione.
Visitato dai suoi fratelli, li consola dicendo: “Ricusate d’essere tristi per me, fratelli, perché coloro che lottano per noi sono più forti di quelli che ci attaccano. Non avrei potuto, con le mie forze, sopportare tanta sofferenza, se la grazia di Dio non mi avesse aiutato. In quanto mentre ero sospeso e flagellato con la frusta di cuoio, vidi vicino a me un uomo molto bello, con una croce in mano che mi diceva adagio: “Sono io, Gesù, che subisce le vergogne e i tormenti, nella persona dei miei confessori”.
Il 21 luglio, Victor viene portato fuori dalla prigione e processato dinanzi al prefetto Euticius. Egli rifiuta ripetutamente di sacrificare agli dèi. Il giudice gli presenta l’altare dove deve sacrificare. Ma san Victor non sopporta di guardare l’altare dedicato ai falsi dèi. Con un calcio lo fa cadere dalla mano del sacerdote, per terra. Per questo motivo, il giudice arrabbiato ordina che il piede che ha colpito sia tagliato.
Euticius gli dice: “Sacrifica subito, ora”. San Victor gli risponde: “Io non sacrifico ai demoni”. Così Euticius ordina di metterlo sotto la ruota del mulino, tirata da un animale, dove il grano precedentemente disperso è di solito macinato. Ed egli, contratto in questa maniera, rende l’anima
I cristiani di Marsiglia celano il corpo, quindi in fretta nascondono le sante reliquie, in un luogo a lato della collina, dove avevano scavato nella roccia.


VEDI ANCHE: Rocco e i sui fratelli (4) sul Blog

I Santi del Giorno, secondo il Calendario della Chiesa Ambrosiana di rito romano







21 luglio
SAN LORENZO DA BRINDISI
sacerdote e dottore della Chiesa

Lorenzo, (Brindisi 1559 – Lisbona, Portogallo, 22 luglio 1619), cappuccino, uomo di profonda dottrina e poliglotta, si dedicò al ministero della predicazione in Italia e in Europa. Assolse importanti incarichi diplomatici a servizio della Chiesa e della stessa comunità civile; scrisse molte opere per la diffusione e la difesa della fede.

(dal PROPRIO DEI SANTI della Chiesa di Milano secondo il rito romano)


Martirologio Romano, 21 luglio: San Lorenzo da Brindisi, sacerdote e dottore della Chiesa: entrato nell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, svolse instancabilmente nelle regioni d’Europa il ministero della predicazione; esercitò ogni compito in semplicità e umiltà nel difendere la Chiesa contro gli infedeli, nel riconciliare tra loro i potenti in guerra, nel curare il governo del suo Ordine. Il 22 luglio morì a Lisbona in Portogallo.

mercoledì 20 luglio 2011

I Patroni delle Regioni d'Italia

"E bacio questi sassi e queste zolle,
Che fien lodate e chiare eternamente"

(Giacomo Leopardi)





S. GRATO (V secolo)
Patrono della Valle d'Aosta



S. AMBROGIO (339-397)
Patrono della Lombardia





S. VIGILIO (IV secolo)
Patrono del Trentino-Alto Adige




S. ANTONIO DI PADOVA (1195-1231)
Patrono del Veneto





SANTI ERMAGORA E FORTUNATO (III secolo)
Patroni del Friuli-Venezia Giulia


S. APOLLINARE (III secolo)
Patrono dell'Emilia-Romagna


S. FRANCESCO D'ASSISI (1181-11226)
Patrono dell'Umbria
Patrono d'Italia




SAN CAMILLO DE LELLIS (1550-1614)
Patrono dell'Abruzzo



S. NICOLA DI BARI (250-326)
Patrono della Puglia





MARIA MADRE DI DIO DETTA DI VIGGIANO
patrona della Basilicata




SAN GERARDO MAIELLA (1726 - 1755)
compatrono della Basilicata



SAN BERNARDO DI CHIARAVALLE (1090 - 1153)
Patrona della Liguria



 
S. CATERINA DA SIENA (1347-1380)
Patrona d'Italia
Patrona d'Europa
 



 
S. FRANCESCO DI PAOLA (1416-1507)
Patrono della Calabria
compatrono della Sicilia




SAN BRUNO DI COLONIA (1030 – 1101)
compatrono della Calabria



 


IMMACOLATA CONCEZIONE DI MARIA
Patrona della Sicilia





MARIA MADRE DI DIO DETTA DI MONTENERO
Patrona della Toscana




SAN GENNARO DI BENEVENTO (III - 305)
Patrono della Campania




MARIA MADRE DI DIO DETTA DI BONARIA
patrona della Sardegna




SANT'ANTIOCO M.
compatrono della Sardegna




MARIA MADRE DI DIO DETTA DI LORETO
Patrona delle Marche


SAN FILIPPO NERI
Patrono del Lazio?
SAN PIETRO CELESTINO
Patrono del Molise?
SANT' EUSEBIO DI VERCELLI
Patrono del Piemonte?





Preghiera di S.S. Benedetto XVI a Maria SS. per l'Italia


Santa Maria,Madre di Dio,
ti salutiamo nella tua casa.
Quì l'Arcangelo Gabriele ti ha annunciato che
dovevi diventare la Madre del Redentore;
che in te il Figlio eterno del Padre,per la potenza
dello Spirito Santo,voleva farsi uomo.
Quì dal profondo del tuo cuore hai detto:
"Eccomi sono la serva del Signore,avvenga di me quello che hai detto".
Così in te il Verbo si è fatto carne.
Santa Madre del Signore,aiutaci a dire si alla volontà di Dio anche quando non la comprendiamo.Aiutaci a fidarci della sua bontà anche nell'ora del buio.
Aiutaci a diventare umili come lo era il tuo Figlio Gesù e come lo eri tu.
Proteggi le nostre famiglie,perchè siano luoghi della fede e dell'amore,
perchè cresca in esse quella potenza del bene di cui il mondo ha tanto bisogno.
Proteggi il nostro Paese,perchè rimanga un Paese credente;perchè la fede
ci doni l'amore e la speranza che ci indica la strada dall'oggi verso il domani.
Tu,Madre buona,soccorrici nella vita e nell'ora della morte.
Amen

I Santi del Giorno, secondo il Calendario della Chiesa Ambrosiana di rito romano









20 luglio
SANT’APOLLINARE, vescovo e martire

Si tramanda che Sant’Apollinare divenne vescovo della Chiesa di Classe, presso Ravenna, nella regione Flaminia (Romagna) verso la fine del secondo secolo. Egli dischiuse ai pagani la ricchezza del mistero di Cristo e, arricchito dall’onore del martirio, raggiunse il Signore il 23 luglio. Menzionato per la prima volta dal Martirologio Gerominiano del V secolo in data 23 luglio quale “confessore” e “sacerdote”, ancora oggi il Martyrologium Romanum lo commemora in tale anniversario, anche se la memoria liturgica è anticipata di tre giorni.

(dal PROPRIO DEI SANTI della Chiesa di Milano secondo il rito romano)


Martirologio Romano, 20 luglio: Sant’Apollinare, vescovo, che, facendo conoscere tra le genti le insondabili ricchezze di Cristo, precedette come un buon pastore il suo gregge, onorando la Chiesa di Classe presso Ravenna in Romagna con il suo glorioso martirio. Il 23 luglio migrò al banchetto eterno.

martedì 19 luglio 2011

I martiri delle catacombe o "corpi santi" in Calabria





Introduzione

La vita cristiana è segnata dal dono della Spirito Santo il quale, parlando in noi, ci fa riconoscere  Dio come Padre. Lo Spirito di Gesù è il dono che se accolto dalla nostra libertà, legandoci a Cristo, ci lega al suo destino: la santità. Infatti dice la preghiera Eucaristica III: " Padre santo fonte di ogni santità», è il Padre che in Cristo per opera dello Spirito, accolto dalla nostra libertà, ci santifica. Così ognuno di noi potrà dire come l’apostolo Paolo: «Per la grazia di Dio sono quello che sono, e la sua grazia in me non è stata vana».

Lo Spirito Santo, la grazia di Dio, è concesso a tutti, è dono gratuito di Dio, è dono uguale per tutti, perché è uno e indivisibile. Ciò che crea diversità è soltanto causato dalla risposta della libertà di ciascuno. È qui solo che c’è differenza tra noi tutti e i Santi.

La Chiesa, secondo la sua Tradizione, venera i Santi e tiene in onore le loro Reliquie e le loro immagini; nelle feste dei Santi proclama le meraviglie di Cristo nei suoi Servi e propone ai fedeli esempi da imitare.

I primi Santi venerati nella Chiesa sono i Martiri (= testimoni): quegli uomini e quelle donne che sparsero il loro sangue per restare fedeli a Cristo che per tutti aveva sacrificato la sua vita sulla croce. «Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici».

Gesù aveva preannunciato le persecuzioni per i suoi discepoli: «Io vi mando come agnelli in mezzo ai lupi... Sarete condotti davanti ai governatori e ai re per causa mia, per dare testimonianza a loro ed ai pagani. E quando sarete consegnati nelle loro mani, non preoccupatevi di come o di che cosa dovrete dire: non siete, infatti, voi a parlare, ma lo Spirito del Padre che parla per voi».


La storia della Chiesa, di tutti i tempi e di tutti i luoghi, dall’età apostolica ai giorni nostri, è stata segnata dalla testimonianza di innumerevoli cristiani che sono stati arrestati, torturati ed uccisi in odio a Cristo. Il martirio è sempre stato ritenuto dai cristiani un dono, una grazia, un privilegio, la pienezza del Battesimo, perché si è «battezzati nelle morte di Cristo». Il Concilio Vaticano II così insegna: « Già fin dai primi tempi quindi, alcuni cristiani sono stati chiamati, e altri lo saranno sempre, a rendere questa massima testimonianza d'amore davanti agli uomini, e specialmente davanti ai persecutori. Perciò il martirio, col quale il discepolo è reso simile al suo maestro che liberamente accetta la morte per la salute del mondo, e col quale diventa simile a lui nella effusione del sangue, è stimato dalla Chiesa come dono insigne e suprema prova di carità. Ché se a pochi è concesso, tutti però devono essere pronti a confessare Cristo davanti agli uomini e a seguirlo sulla via della croce durante le persecuzioni, che non mancano mai alla Chiesa. » (LG 42).




San Fortunato Martire
Mileto (VV)


I “corpi santi”

È cosa notissima che i primi cristiani seppellivano i Martiri in cimiteri sotterranei, o catacombe, praticate presso i loro poderi , o presso i cimiteri della città.

San Girolamo fin dai suoi tempi così descrive: “Mentre da fanciullo mi trovavo a Roma, per lo studio della letteratura, ero solito con i compagni della stessa età e della medesima formazione, recarmi di domenica ai sepolcri degli Apostoli e dei Martiri; entrare nelle grotte scavate nel profondo delle terre, dove i corpi dei sepolti sono collocati lungo le pareti a destra e a sinistra di chi vi entra. Tante tenebre sono spezzate solamente da qualche raggio di luce fioca mandata da rare fessure, più che finestre, praticate a lunghi tratti nella volta, così da accedervi a stento”.

Tra la fine del XVI secolo vennero fatti molti scavi e studi sulle catacombe ed estratti molti corpi che vennero inviati in molti luoghi per essere venerati dai fedeli. Al “corpo santo” fu unito il vasetto di sangue.

Ma cosa è un “corpo santo”?

Con il termine di “corpo santo” o “martire delle catacombe” si identificano quelle reliquie ossee che, proveniente dalle catacombe romane e non solo, furono traslate nell’Urbe e nell’Orbe, in un periodo compreso tra la fine del XVI secolo e la seconda metà del XIX secolo.

Perché “corpo santo” e non “santo corpo”? La differente posizione dell’attributo (santo) rispetto all’oggetto (corpo) determina una differenza sostanziale: possiamo definirla una certezza d’identità del soggetto. Il “corpo santo” è un oggetto in quanto tale, un corpo di un defunto nelle catacombe, che solo in un secondo tempo ha una valenza sacrale.
Ma come riconoscere un “corpo santo” nelle catacombe? Tutte le sepolture erano di “martiri”? È un discorso molto grande che lasciamo ad altri studi, qui vogliamo solo rifarci a Marcantonio Boldetti (famoso custode pontificio e incaricato per l’estrazione dei corpi dalle catacombe), il quale dava per certe le spoglie scoperte attribuendole ad un martire dei primi tre secoli. La simbologia che definiva la sepoltura di un martire era: la palma, il XP, la scritta B.M. (“Beato Martire”), e poi nel suo interno un balsamario con “il sangue”. Spesso la lapide riportava il nome del “martire”, in caso contrario dopo l’estrazione veniva attributo un nome e i criteri di rinomina dei “corpi santi” è molto vario (ad esempio il nome del…. vescovo diocesano o pontefice in carica; titolare della Chiesa che accoglie il corpo; della catacomba da cui è estratto; eccetera).

Scrive il Boldetti, a tal proposito:

“Per evitare gli equivoci, che potrebbono nascere dalla somiglianza de’ Nomi. Il Sommo Pontefice Clemente IX., e doppo di esso la Sacra Congregazione sopra le Indulgenze e Reliquie determinarono che a’ Martiri Anonimi delle Catacombe, altri nomi non debbano imporsi, che certi attributi, o nomi appellativi, i quali convengono a ciascun Santo, come Giusto, Candido, Adeaodato, Vittore, Vittoria, Felice, Pio, ed altri consimili; mentre tutti sono Giusti, Candidi, Dati da Dio, Vittorio, Felici, Pii; Ed eccone il Decreto: Actum est de nominibus, quæ Sanctorum Martyrum Reliquiis fere imponuntur, eum nullibi appareat, quo nominee appellarentur; Et S. Congregatio dixit: In Decretis; statuerat enim fel. record. Clemens Papa IX ea sola nomina adhiberi, quæ omnium Sanctorum communia sunt, atque appellativa: omnes Justi, Candidi, Adeodati, Victoris c. vocari merito possunt; Imperochè sotto queste denominazioni unicamente si esprimono, o le loro virtù, o il loro merito, o il premio, e le Corone, a i loro meriti conferiti da Dio per la fortezza, con cui confessarono il nome di Cristo collo spargimento del proprio sangue, e col sacrificio della loro Vita per la Confessione della Cattolica Fede. (Boldetti, Lib. I Cap. XXIII pag. 109)

Ma perché poi gli stessi titoli appellativi corrispondono talvolta con quei nomi proprij de’ Santi, che sono descritti ne’ Matirologj come, Felice, Massimo, Fortunato, o altri, suppongono alcuni, e s’ingannano, che le Reliquie siano dei medesimi Santi notati in detti Martirologi. Con tal equivoco adunque, confondendo gli uni cogl’altri, s’inoltrano eziandio a pubblicarne (come han fatto di là da’ Monti) qualche Vita a tenore degl’Atti, appropriando, per cagione d’esempio, ad un Santo Anonimo coll’attributo di Felice, la vita, o gl’Atti stessi d’un Martire di vero nome proprio notato ne’ sagri Fasti; qual abuso, quantunque derivato da pia semplicità, con ragione disapprova il tante volte lodato P. Mabillone dicendo che tal sorta di Vite, e di libriccioli meritano d’essere proibiti: At bone Deus! Quales Vitæ, quales libelli! Ii certe qui merito in Indicem libellorum prohibitorum referendi essent; Poiché quantunque l’errore di pochi non pregiudica alla Religione, né la medesima Vita, quantunque impropria al Martire anonimo, in veruna maniera apporta pregiudizio all’essere di vero Martire qual’egli è; tuttavolta, in ciò rimanendo offesa la verità, non s’hanno a permettere, bastando il sapersi, che realmente abbia sofferto il Martirio. (Boldetti, Lib. I Cap. XXIII pag. 111)”.

Ciò che importa, oggi come oggi, è la valenza simbolica del “corpo santo”: un cristiano della Chiesa dei primi secoli (spesso dell’Urbe e quindi la comunione con la Santa Sede), un testimone verace del Vangelo, fino al dono della propria vita con il martirio.

Infine, il culto dei “corpi santi” è oggi vario: in oblio e le reliquie scomparse; molto vivo o addirittura vivace essendo il “martire” patrono di qualche località.

Il fenomeno dei corpo santi, se pur apparentemente, meno presente nel Mezzogiorno d’Italia, ha una sua presenza significativa che entra nella geografia del culto dei corpi santi proprio nel suo andamento vario.

In questo sottostante elenco – di corpi santi calabresi - vengono riportati, dove è possibile, i seguenti elementi: nome, luogo, località, catacomba, data estrazione e\o arrivo del sacro corpo (in alcuni casi sono parti del corpo – capo, ossa – e non il corpo integro) e festività. In alcuni casi è specificato, per curiosità e se è possibile, l’età del ”martire” e se il nome è proprio (n.p.).

1.        Agapito – santuario San Francesco – Paola (CS)  - SENZA CULTO
2.        Alessandro (?) – parrocchia – Montauro Superiore (CZ) - E’ COPATRONO
3.        Aurelia Marcia – chiesa San Giuseppe – Luzzi (CS) - ? – 1744- 11/7 e I dom./9 – HA CULTO
4.        Bonaventura - ? – Belmonte Calabro (CS) – NON SI HANNO NOTIZIE DI CULTO
5.        Clemente – santuario cattedrale S. Maria Assunta – Nicotera (VV) - NON SI HANNO NOTIZIE DI CULTO
6.        Felice (?) – parrocchia – Montepaone Superiore (CZ) - E’ COPATRONO
7.        Fortunato – cattedrale – Mileto (VV) - Ciriaca – 1777 – ultma dom.\8 - E’ PATRONO
8.        Fortunato – parrocchia – Taverna (CZ) -  NON SI HANNO NOTIZIE DI CULTO
9.        Geniale – parrocchia Santa Maria Maggiore – Aiello Calabro (CS) – Ciriaca – 1656 – I dom.\5 - E’ PATRONO
10.    Giustino – chiesa Santa Maria in Monserrato – Scigliano (CS) - NON SI HANNO NOTIZIE DI CULTO
11.    Innocenza – chiesa San Francesco di Paola – Longobardi (CS) - ? – XVII/XVIII – HA CULTO
12.    Innocenzo (Vincenzo) – parrocchia Santa Maria in Gamio – Saracena (CS) – Pretestato - 1668 (I) – HA CULTO
13.    Martire - ? – Vibo Valentia (VV) - NON SI HANNO NOTIZIE DI CULTO
14.    Martiri – parrocchia San Biagio – Serra San Bruno (VV) - NON SI HANNO NOTIZIE DI CULTO




15.    Pacifico – cattedrale – Gioia Tauro (RC) - NON SI HANNO NOTIZIE DI CULTO
16.    Valentino – convento San Daniele – Belvedere Marittimo (CS) - ? - 1755 – 14\2 – HA CULTO
17.    Venera (capo) – Museo diocesano – Tropea (VV) – necropoli cristiana di s. Orsola in Colonia – HA CULTO

Concludo con questa versione dialettale del Credo, per richiamarci al fatto che, il culto dei martire ci richiama alla fede della Chiesa.

‘U CRIJU (in dialetto sansostenese di Gregorio Capano)

Criju ‘ntra nnu sulu Deu, Patra onnipotenti, criaturi du’ celu e da’ terra, ‘e dde’tutti ‘i cosi visibbili ‘e mbisibbili.
Crìju ‘a nnu sulu Signuri Jesù Cristu uniggenitu higghju ‘e Ddeu nesciutu du’ Patra prima ‘e tutti i seculi. Deu da Deu, Luci da Luci , Deu veru da’ Deu veru, giniràtu, on criatu, da’ stessa sustanza du’ Patra. Pe’ mmenzu de’ Idru tutti ‘i cosi sugnu stati criati. Pe’ nnui omani e per ‘a sarvezza nostra scindìu du’ celu e pe’ òpara du’ Spiritu Santu s’incarnàu ntru senu da’ Vergini Maria e si hicia omu. Hù crucihissu pe’ nnui sutta Ponziu Pilatu, morìu e ffu siportu e ru terzu jornu risuscitàu sicundu ‘i Scritturi e sagghjìu ntru Celu e s’assettàu ara destra du’ Patra e de’ novu vena ntra gluria pe’ ggiudicàra i vivi ‘e ri morti, ‘u Regnu soi on ava hini.
Criju ara Chjesi ‘na, santa, cattolica e apostolica.
Prohessu ‘nu sulu vettisimu pe’ u perdunu di’ piccati e aspettu ‘a risurrizzioni di’ morti e ra vita du’ mundu chi bbena. Amen