venerdì 29 maggio 2015

Venerdì della VIII settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)


memoria Santi Martiri Sisinio, Martirio e Alessandro e del vescovo Vigilio
 
 
 
 
 
 
Così canta l’inno di Mameli, l’inno nazionale italiano.
Un inno che come abbiamo ascoltato dalla prima lettura fa l’elogio di uomini illustri, dei padri nostri nelle loro generazioni”.
Perché citare oggi l’inno? Forse per il 31 ci sono le regionali? No.
L’inno riporta la parola Legnano, città italiana, dove i comuni dell’Italia settentrionale, sotto la bandire del papa Alessandro III e con il vessillo della croce, sconfissero l’egemonia del imperiale che aveva saccheggiato e distrutto le città.
La battaglia di Legnano, quella decisiva, avvenne il 29 maggio 1176.
Le genti lombarde attribuiscono la vittoria di Legnano ai Santi Martiri che oggi celebriamo.
Si narra infatti che nel giorno dello scontro tra le milizie milanesi e quelle del Barbarossa, tre colombe uscirono dalla chiesa di San Simpliciano, dove sono custodite le loro reliquie, e andarono a posarsi sulla croce del Carroccio rimanendovi fino al termine della battaglia.
Storia o leggenda, certo quel 29 maggio cambiò la storia.
Chi sono i Santi Martiri che ricordiamo oggi?
Come dice la prima lettura:
furono uomini di fede, e le loro opere giuste non sono dimenticate
I Martiri Sisinio, Martirio e Alessandro erano nati in Cappadocia e, ancora giovinetti nel IV secolo vennero mandati a Milano per essere istruiti nella fede dal vescovo sant'Ambrogio. Attratti dall'ideale missionario furono inviati al vescovo di Trento, san Vigilio che li destinò nel 387 ad evangelizzare l'antica regione dell'Anaunia, l'odierna Valle di Non. Dopo dieci anni a servizio della gente della valle, il 29 maggio del 397, furono trucidati durante una festa pagana agreste nella località di Mecla, oggi Sanzeno. Nella località è stata eretta una basilica a loro dedicata. Il vescovo Vigilio racconto l’evento inviando, al vescovo di Milano Simpliciano e al vescovo di Costantinopoli, Giovanni Crisostomo, una lettera e alcune reliquie dei tre martiri. A Milano le reliquie sono custodite nella chiesa di San Simpliciano.
Dice ancora Siracide: Nella loro discendenza dimora una preziosa eredità.
Noi siamo l’eredità dei Santi Martiri … come dice Siracide, noi siamo i loro posteri.
Conclude la prima lettura:
La loro discendenza resta fedele alle alleanze e grazie a loro anche i loro figli.  Per sempre rimarrà la loro discendenza e la loro gloria non sarà offuscata.
 
 
 
Santi Martiri, intercedete per noi, affinché l’Italia rimanga fedele nella fedeltà del Signore Gesù, per il cui nome avete dato la vita.
Santi Martiri, la nostra vita sia testimonianza al Vangelo così che il Vangelo di Cristo risuoni in eterno. Amen.

Un bel libro ...




È un uscito da non molto un nuovo libro su San Maurizio martire tebeo. È edito ne “I quaderni di Castelnuovo”… di Ceva.

 

San Defendente martire tebeo
patrono di Arzo
frazione di Casale Corte Cerro (VB)

Ecco due statua generiche di un soldato martire che in un caso è Defendente, compagno di martirio di Maurizio, nell’altro è Lui medesimo.
 

San Maurizio martire tebeo
patrono di S. Maurizio al Lambro
frazione di Cologno Monzese (MI)
 


giovedì 21 maggio 2015

mercoledì 20 maggio 2015

Dopo 25 anni ...





Oggi è il 25° anniversario della beatificazione di Pier Giorgio Frassati, il cui sacro corpo riposa nel Duomo di Torino.

Mi domando se la santità di questo giovane è arrivata al cuore del popolo di Dio. Forse grazie alla GMG e a qualche sacerdote il beato è conosciuto a livello giovanile, ma per il resto credo non molto. Eppure meriterebbe.





BEATIFICAZIONE DI PIER GIORGIO FRASSATI
OMELIA DI GIOVANNI PAOLO II
Domenica, 20 maggio 1990
 
“Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore . . . Lo Spirito di verità” (Gv 14, 15).
 
1. Nel tempo pasquale, a mano a mano che ci avviciniamo alla Pentecoste, queste parole diventano sempre più attuali. Sono state pronunziate nel cenacolo da Gesù, il giorno prima della passione, mentre si congedava dagli apostoli. La sua partenza - la partenza dell’amato Maestro mediante la morte e la risurrezione - apre la via a un altro Consolatore. Verrà il Paraclito: verrà, grazie proprio alla dipartita redentrice di Cristo, che rende possibile e inaugura la nuova presenza misericordiosa di Dio fra gli uomini. Lo Spirito di Verità, che il mondo non vede e non conosce, si fa, invece, conoscere dagli apostoli, “perché dimorerà presso di loro e in loro opererà” (Gv 14, 17). E di ciò, il giorno della Pentecoste, tutti diverranno testimoni.
2. La Pentecoste, tuttavia, è solo l’inizio, poiché lo Spirito di Verità viene per rimanere con la Chiesa “per sempre”, nell’incessante rinnovarsi delle generazioni future. E allora non solo agli uomini del suo tempo, ma a tutti noi e ai nostri contemporanei si rivolgono le parole dell’apostolo Pietro: “Adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi” (1 Pt 3, 15).
Nel nostro secolo, Pier Giorgio Frassati, che a nome della Chiesa oggi ho la gioia di proclamare beato, ha incarnato nella propria vita queste parole di san Pietro. La potenza dello Spirito di verità, unito a Cristo, lo ha reso moderno testimone della speranza, che scaturisce dal Vangelo, e della grazia di salvezza operante nel cuore dell’uomo. È diventato, così, il testimone vivo e il difensore coraggioso di questa speranza a nome dei giovani cristiani del secolo ventesimo.
3. La fede e la carità, vere forze motrici della sua esistenza, lo resero attivo e operoso nell’ambiente in cui visse, in famiglia e nella scuola, nell’università e nella società; lo trasformarono in gioioso ed entusiasta apostolo di Cristo, in appassionato seguace del suo messaggio e della sua carità.
 
 
 
Il segreto del suo zelo apostolico e della sua santità, è da ricercare nell’itinerario ascetico e spirituale da lui percorso; nella preghiera, nella perseverante adorazione, anche notturna, del Santissimo Sacramento, nella sua sete della parola di Dio, scrutata nei testi biblici; nella serena accettazione delle difficoltà della vita anche familiari; nella castità vissuta come disciplina ilare e senza compromessi; nella predilezione quotidiana per il silenzio e la “normalità” dell’esistenza.
È proprio in questi fattori che ci è dato scoprire la sorgente profonda della sua vitalità spirituale. Infatti, è attraverso l’Eucaristia che Cristo comunica il suo Spirito; è attraverso l’ascolto della sua parola che cresce la disponibilità ad accogliere gli altri, ed è pure attraverso l’abbandono orante nella volontà di Dio che maturano le grandi decisioni della vita. Solo adorando Dio presente nel proprio cuore, il battezzato può rispondere a chi “domandi ragione della speranza” che è in lui. E il giovane Frassati lo sa, lo sperimenta, lo vive. Nella sua esistenza la fede si fonde con la carità: saldo nella fede e fattivo nella carità, poiché la fede senza le opere è morta.
4. Certo, a uno sguardo superficiale, lo stile di Pier Giorgio Frassati, un giovane moderno pieno di vita, non presenta granché di straordinario. Ma proprio questa è l’originalità della sua virtù, che invita a riflettere e che spinge all’imitazione. In lui la fede e gli avvenimenti quotidiani si fondono armonicamente, tanto che l’adesione al Vangelo si traduce in attenzione amorosa ai poveri e ai bisognosi, in un crescendo continuo sino agli ultimi giorni della malattia che lo porterà alla morte. Il gusto del bello e dell’arte, la passione per lo sport e per la montagna, l’attenzione ai problemi della società non gli impediscono il rapporto costante con l’Assoluto.
Tutta immersa nel mistero di Dio e tutta dedita al costante servizio del prossimo: così si può riassumere la sua giornata terrena! La sua vocazione di laico cristiano si realizzava nei suoi molteplici impegni associativi e politici, in una società in fermento, indifferente e talora ostile alla Chiesa. Con questo spirito Pier Giorgio seppe dare impulso ai vari movimenti cattolici, ai quali aderì con entusiasmo, ma soprattutto all’Azione Cattolica, oltre che alla FUCI, in cui trovò vera palestra di formazione cristiana e campi propizi per il suo apostolato. Nell’Azione Cattolica egli visse la vocazione cristiana con letizia e fierezza e s’impegnò ad amare Gesù e a scorgere in lui i fratelli che incontrava nel suo sentiero o che cercava nei luoghi della sofferenza, dell’emarginazione e dell’abbandono per far sentire loro il calore della sua umana solidarietà e il conforto soprannaturale della fede in Cristo.
Morì giovane, al termine di un’esistenza breve, ma straordinariamente ricca di frutti spirituali, avviandosi “alla vera patria a cantare le lodi a Dio”.
5. L’odierna celebrazione invita tutti noi ad accogliere il messaggio che Pier Giorgio Frassati trasmette agli uomini del nostro tempo, soprattutto a voi, giovani, desiderosi di offrire un concreto contributo di rinnovamento spirituale a questo nostro mondo, che talora sembra sfaldarsi e languire per mancanza di ideali.
Egli proclama, con il suo esempio, che è “beata” la vita condotta nello Spirito di Cristo, Spirito delle Beatitudini, e che soltanto colui che diventa “uomo delle Beatitudini” riesce a comunicare ai fratelli l’amore e la pace. Ripete che vale veramente la pena sacrificare tutto per servire il Signore. Testimonia che la santità è possibile per tutti e che solo la rivoluzione della carità può accendere nel cuore degli uomini la speranza di un futuro migliore.
6. Sì, “stupende sono le opere del Signore . . . Acclamate a Dio da tutta la terra” (Sal 66, 1-3). I versetti del Salmo, che risuonano nella liturgia dell’odierna domenica, sono come un’eco viva dell’anima del giovane Frassati. È noto, infatti, quanto egli abbia amato il mondo creato da Dio!
“Venite a vedere le opere di Dio”: anche questo è un invito che si raccoglie dalla sua giovane anima e si rivolge in modo particolare ai giovani.
“Mirabile Dio nel suo agire sugli uomini” (Sal 66, 5). Mirabile il suo agire per gli uomini! Occorre che gli occhi umani - occhi giovani, occhi sensibili - sappiano ammirare le opere di Dio, nel mondo esterno e visibile. Occorre che gli occhi dell’anima sappiano volgersi da questo mondo esterno e visibile a quello interno e invisibile: e così possano svelare all’uomo quelle dimensioni dello spirito nelle quali si riflette la luce del Verbo che illumina ogni uomo. In questa luce opera lo Spirito di verità.
7. Ecco l’uomo “interiore”! E tale ci appare Pier Giorgio Frassati. Difatti, tutta la sua vita sembra riassumere le parole di Cristo che troviamo nel Vangelo di Giovanni: “Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui” (Gv 14, 23).
Egli è l’uomo “interiore” amato dal Padre, perché molto ha amato! Egli è anche l’uomo del nostro secolo, l’uomo moderno, l’uomo che ha tanto amato! Non è forse l’amore la cosa più necessaria al nostro XX secolo, al suo inizio come alla sua fine? Non è forse vero che soltanto ciò resta, senza mai perdere la sua validità: il fatto che “ha amato”?
8. Egli se ne è andato giovane da questo mondo, ma ha lasciato un segno nell’intero secolo, e non soltanto in questo nostro secolo. Egli se ne è andato da questo mondo, ma, nella potenza pasquale del suo Battesimo, può ripetere a tutti, in particolar modo alle giovani generazioni di oggi e di domani: “Voi mi vedrete, perché io vivo, e voi vivrete!” (Gv 14, 19).
Queste parole furono pronunciate da Gesù Cristo, mentre si congedava dagli apostoli, prima di affrontare la passione. Mi piace raccoglierle dalla bocca stessa del novello beato, quale suadente invito a vivere di Cristo, in Cristo. Ed è invito valido tuttora, valido anche oggi, soprattutto per i giovani di oggi. Valido per tutti noi. Invito valido che ci ha lasciato Pier Giorgio Frassati. Amen.
 

lunedì 18 maggio 2015

San Gaudenzo (Gaudenzio) dall'Emilia alla Basilicata


San Gaudenzio Vescovo Martire
Patrono di Ostra (AN)


Come è arrivato il culto del Santo riminese in Basilicata? Nel 1702 il Cardinal Gaspare di Carpegna fece dono a don Giuseppe Del Mastro di Garaguso di un “osso sacro crurale”. Nel 1794 il vescovo di Tricarico, Pinto Fortunato, donò alla chiesa di Garaguso anche il braccio di San Gaudenzio e, a partire dal 1870, per decreto di Papa Pio IX, il vescovo di Rimini, Gaudenzio, divenne quindi il Patrono anche di Garaguso, ove le sue reliquie sono gelosamente conservate ancora oggi, nella Chiesa Madre dedicata a San Nicola di Myra.

La festa liturgica di San Gaudenzio, in memoria del suo dies natalis, nel tempo dal 14 ottobre è stata anticipata al 24 settembre, essendo i garagusani, nei giorni intorno al 14 ottobre, occupati nella semina.

Da una ventina d’anni si è deciso di anticipare ulteriormente la festa patronale al 14 agosto poiché, tornando in quel periodo in paese molti emigranti, si è ritenuto che la festa di San Gaudenzio fosse l’occasione migliore per raccogliersi attorno al Patrono. Questa motivazione è il giusto criterio pastorale per molti spostamenti o sdoppiamenti di feste patronali.

La preghiera di invocazione che il popolo di Garaguso rivolge in segno di devozione al Santo Patrono fu scritta dal Servo di Dio Raffaello Delle Nocche (vescovo di Tricarico dal 1922 al 1960):

“Glorioso San Gaudenzio, insigne patrocinatore della più bella gloria di Cristo, che imperterrito lottaste contro la perfidia Ariana, ed anziché cedere alla tirannia dei nemici della fede, impavido soffriste l’esilio ed affrontaste il patibolo morendo trucidato, infondete in noi tale fermezza di carattere perché ci dichiariamo pronti a perdere tutto piuttosto che tradire la nostra fede cattolica.

Voi siete il nostro protettore ed a voi ricorriamo; a Voi affidiamo la nostra anima e le nostre sostanze, difendeteci dai nemici interni ed esterni; benedite il nostro paese ed allontanate da esso qualunque calamita, epidemie e dolore, affinché sul Vostro esempio e da Voi sorretti possiamo servire in vita il Signore ed un giorno venire a godere con Voi l’eterna gloria del Paradiso. Così sia.”


San Gaudenzio Vescovo Martire
Patrono di Garaguso (MT)
 

CHI È SAN GAUDENZIO O GAUDENZO DI RIMINI?

Nato ad Efeso in una famiglia cristiana e benestante, che gli consentì una valida educazione, dopo l'uccisione dei genitori per mano dei Manichei raggiunse Roma, dove fu battezzato e poi ordinato sacerdote e consacrato vescovo. Fu inviato a Rimini dove si oppose ai culti pagani. Nel 359 partecipò al concilio di Rimini indetto dall'imperatore Costanzo II con lo scopo di condannare Ario. Terminato il concilio, Gaudenzio con altri diciassette vescovi si ritirò in una piccola cittadina vicina che fu chiamata La Cattolica. Una volta rientrato a Rimini continuò ad attaccare le posizioni ariane. Fu arrestato, strappato dalle mani dei giudici e linciato dai seguaci di Ario il 14 ottobre 360.
 
beata Teodolinda regina
icona di Iure Brasoveanu, ottobre 2012
 
Secondo la tradizione, nel 590, la regina longobarda Teodolinda (beata), non ritenendo sicure le spoglie del santo a causa delle scorrerie dei Barbari, le fece traslare da Rimini a Senigallia. Da lì furono in seguito trasferite nella vicina Ostra, dove attualmente si trovano. A Rimini è invece conservata la reliquia del cranio, a Garaguso (MT) alcuni frammenti di ossa delle braccia.
 
San Gaudenzio Vescovo Martire
Patrono della parrocchia di Morro d'Alba (AN)
 
Questa traslazione spiega il culto del santo riminese nella regione Marche a cui è intitolata la parrocchia di Morro d’Alba in provincia di Ancona.
Durante il suo episcopato ordinò diacono Marino, il santo fondatore della vicina Repubblica.

San Gaudenzio Vescovo Martire
Patrono della Parrocchia di Morro d'Alba (AN)

Il Martirologio Romano, lo ricorda il 14 ottobre: "A Rimini, san Gaudenzio, che si ritiene sia stato, in tempo di persecuzione, il primo vescovo di questa città".


FONTI e BIBLIOGRAFIA
* Grenci Damiano Marco – archivio agiografico e iconografico, 1977 -2015
* sito web di chiamamicitta.net
* sito web di nobell.it
* sito web di web.mclink.it (Parrocchia di S. Croce in Ostra)

mercoledì 13 maggio 2015

Santi per il 2015



 
 

Canonizzazione il 17 maggio in piazza San Pietro
 
- Beata Giovanna Emilia De Villeneuve, Fondatrice della Congregazione delle Suore dell'Immacolata Concezione di Castres; nata a Toulouse (Francia) il 9 marzo 1811 e morta a Castres (Francia) il 2 ottobre 1854;

- Beata Maria Alfonsina Danil Ghattas, Fondatrice della Congregazione delle Suore del Santissimo Rosario di Gerusalemme; nata a Gerusalemme il 4 ottobre 1843 e morta ad Ain Karem il 25 marzo 1927;

- Beata Maria di Gesù Crocifisso (al secolo: Maria Baouardy), Monaca professa dell'Ordine dei Carmelitani Scalzi; nata ad Abellin in Galilea il 5 gennaio 1846 e morta a Betlemme il 26 agosto 1878;

-Beata Maria Cristina dell’Immacolata Concezione (al secolo: Adelaide Brando), Fondatrice della Congregazione delle Suore Vittime Espiatrici di Gesù Sacramentato; nata a Napoli (Italia) il 1° maggio 1856 e morta a Casoria (Italia) il 20 gennaio 1906;
 

Canonizzazione il 23 settembre in Washington, D.C.  (USA)

- Beato Junípero (al secolo: Michele Giuseppe Serra), Sacerdote professo dell'Ordine dei Frati Minori; nato a Petra (Spagna) il 24 novembre 1713 e morto a Monterrey (Stati Uniti d’America) il 28 agosto 1784.


Canonizzazione in ottobre (Sinodo dei Vescovi sulla famiglia) in piazza San Pietro (?)

- Beati coniugi Lodovico Martin, laico e padre di famiglia; nato a Bordeaux il 22 agosto 1823 e morto ad Arnières il 29 luglio 1894, e Maria Zelia Guérin in Martin, laica e madre di famiglia; nata a Saint-Denis-Sarthon il 23 dicembre 1831 e morta ad Alençon il 28 agosto 1877.


Canonizzazione in novembre (Cristo Re) in piazza San Pietro (?)

- Beato Vincenzo Grossi, Sacerdote diocesano e Fondatore dell’Istituto delle Figlie dell’Oratorio; nato a Pizzighettone (Italia) il 9 marzo 1845 e morto a Vicobellignano (Italia) il 7 novembre 1917;

- Beata Maria dell’Immacolata Concezione (al secolo: Maria Isabella Salvat Romero), Superiora Generale delle Suore della Compagnia della Croce; nata a Madrid (Spagna) il 20 febbraio 1926 e morta a Sevilla (Spagna) il 31 ottobre 1998;

Mercoledì della VI settimana di Pasqua






Paolo, in piedi in mezzo all’Areòpago

Qui l’Apostolo delle genti compie il profondo e famoso discorso ai pagani sul Dio ignoto

Qui però Paolo assapora l’amarezza del rifiuto, quando dopo aver parlato il linguaggio dei greci, pone il centro rivelazione cristiana: la risurrezione di Gesù.

Un passo della fede che blocca la conversione, se non quella di poche persone, tra cui Dionigi e Dàmaris.

Viene spontanea la domanda: ma io fondo la mia fede sulla buona notizia che Gesù è morto e risorto?

Forse gli ateniesi con erano ancora capaci di accogliere fino in fondo la profondità e la grandezza del messaggio cristiano.

Dice Gesù. (ho) Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.

Invochiamo allora il dono dello Spirito per mezzo di Maria, perché spalanchi a noi la porta della conoscenza del Signore, apra il nostro cuore e la nostra mente a tutta la verità dandoci la capacità di accoglierla nella sua totalità. Amen.

mercoledì 6 maggio 2015

Tre Santi e tre Beati, sette Venerabili





Beato Mario Borzaga, sacerdote. martire OMI


La prossima canonizzazione quella del Beato Junípero (al secolo: Michele Giuseppe Serra), Sacerdote professo dell'Ordine dei Frati Minori; nato a Petra (Spagna) il 24 novembre 1713 e morto a Monterrey (Stati Uniti d’America) il 28 agosto 1784.

A cui fanno seguito quelle dei Beati:

- un miracolo, attribuito all'intercessione del Beato Vincenzo Grossi, Sacerdote diocesano e Fondatore dell’Istituto delle Figlie dell’Oratorio; nato a Pizzighettone (Italia) il 9 marzo 1845 e morto a Vicobellignano (Italia) il 7 novembre 1917;

- un miracolo, attribuito all'intercessione della Beata Maria dell’Immacolata Concezione (al secolo: Maria Isabella Salvat Romero), Superiora Generale delle Suore della Compagnia della Croce; nata a Madrid (Spagna) il 20 febbraio 1926 e morta a Sevilla (Spagna) il 31 ottobre 1998;
 
Tra i prossimi Beati:
- un miracolo, attribuito all'intercessione del Venerabile Servo di Dio Giacomo Abbondo, Sacerdote diocesano; nato a Salomino (Italia) il 27 agosto 1720 e morto a Tronzano (Italia) il 9 febbraio 1788;

- il martirio dei Servi di Dio Mario Borzaga, Sacerdote professo della Congregazione dei Missionari Oblati della Beata Maria Vergine Immacolata, e Paolo Thoj Xyooj, Laico Catechista, uccisi in odio alla Fede in Laos nel mese di aprile del 1960;
 
Infine i Venerabili:
- le virtù eroiche del Servo di Dio Giacinto Vera, Vescovo di Montevideo; nato al largo dell’Oceano Atlantico il 3 luglio 1813 e morto a Pan de Azúcar (Uruguay) il 6 maggio 1881;

- le virtù eroiche del Servo di Dio Antonio Antić, Sacerdote professo dell’Ordine dei Frati Minori; nato a Prvić-Šepurine (Croazia) il 16 aprile 1893 e morto a Zagabria (Croazia) il 4 marzo 1965;

- le virtù eroiche della Serva di Dio Brigida Maria Postorino, Fondatrice dell’Istituto delle Figlie di Maria Immacolata; nata a Catona di Reggio Calabria (Italia) il 19 novembre 1865 e morta a Frascati (Italia) il 30 marzo 1960;

- le virtù eroiche della Serva di Dio Raffaela Maria di Gesù Ostia (al secolo: Raffaela Martínez-Cañavate Ballesteros), Monaca professa dell’Ordine delle Cappuccine di Santa Chiara; nata a Maracena (Spagna) il 31 marzo 1915 e morta a Chauchina (Spagna) il 29 maggio 1991;

In particolari tra i Venerabili, tre sposati, di cui due sposi:

- le virtù eroiche del Servo di Dio Sergio Bernardini, Laico e Padre di famiglia; nato a Sassoguidano (Italia) il 20 maggio 1882 e morto a Verica (Italia) il 12 ottobre 1966;

- le virtù eroiche della Serva di Dio Domenica Bedonni in Bernardini, Laica, Vedova e Madre di famiglia; nata a Verica (Italia) il 12 aprile 1889 e morta a Modena (Italia) il 27 febbraio 1971;
- le virtù eroiche della Serva di Dio Giulia Colbert in Falletti di Barolo, Laica, Vedova e Fondatrice della Congregazione delle Figlie di Gesù Buon Pastore; nata a Maulévrier (Francia) il 26 giugno 1786 e morta a Torino (Italia) il 19 gennaio 1864.

Voglio farmi santo!





La data di culto per la Chiesa universale è il 9 Marzo,
mentre la Famiglia Salesiana lo celebra il 6 maggio
 
 
O amabile San Domenico Savio,
che nella tua breve vita di adolescente 
fosti mirabile esempio di virtù cristiane, 
insegnaci ad amare Gesù col tuo fervore,
 la Vergine Santa con la tua purezza,
 le anime con il tuo zelo; 
e fa che, imitandoti nel proposito di farci santi, 
sappiamo come te preferire la morte al peccato, 
per poterti raggiungere nell'eterna felicità del Cielo. 
Così sia!
 
Pater, Ave e Gloria
 
 
 
 
 
6 maggio - Albino festeggia la beata Pierina Morosini, la giovane di Fiobbio, beatificata da Giovanni Paolo II il 4 ottobre 1987, morta a soli 26 anni.

martedì 5 maggio 2015

Discepola del Santo Emiliani

 
 

 
 
5 maggio - il calendario prevede la festa della Beata Caterina Cittadini, beatificata il 29 aprile 2001 da papa Giovanni Paolo II.

lunedì 4 maggio 2015

il Mistico di Olera




Il beato Tommaso da Olera (piccola frazione di Alzano Lombardo), l’umile cappuccino laico vissuto dal 1563 al 1631, è stato beatificato a Bergamo il 21 settembre 2013. Il Beato, noto anche come il Mistico del Sacro Cuore. La memoria liturgica è il 4 maggio.
 
            

 

venerdì 1 maggio 2015

Medico per il Regno dei Cieli




S. Riccardo Pampuri




“La devozione ai santi ha un significato speciale per il fatto che essi sono contemporanei: ci richiamano che il mistero di Cristo è presente a noi. (…) Il miracolo più grande che io conosca… il miracolo è il dimostrare della potenza con cui Iddio “mena per il naso” tutti, facendo cose grandi senza il concorso di nessuno! Perciò guardatevi dal prendere in giro i nomi dei santi e invece siatene devoti. La prima devozione deve essere ai santi contemporanei nostri… attraverso di essi, vuole (la Chiesa) insegnare quello che è importante per la Chiesa oggi”.

(don Luigi Giussani, sacerdote ambrosiano, fond. di CL)