giovedì 25 aprile 2019

Oggi è la festa di San Marco







Dal Diario di don Massimo

Monastero della Visitazione,

S. Maria di Salò
25/4/97


Oggi è la festa di San Marco.

Dicono che ancora ragazzino ebbe il coraggio di rimanere accanto a Gesù nell’orto degli Ulivi, più a lungo di tutti gli altri, che scappavano pieni di paura.

Non bisogna avere paura di stare vicino a Gesù.

Ha parole importanti da dire a tutti. Marco l’aveva capito e per questo poi ha sentito l’esigenza, come evangelista, di raccontare Gesù ad altri.

Ascoltare Gesù non è come una nostra visita ad un museo, dal quale si corre via in fretta per andare a comperare il gelato. Stare con Gesù significa fare con Lui un cammino di esplorazione dentro di noi. Non è un viaggio in senso fisico, ma una illuminazione che ci dona una conoscenza vera di noi e del mondo, come la possiedono e la gustano queste suore di clausura che ci ospitano.

Quando si incontra Gesù, si comprende anzitutto questo: per Lui si può donare tutto.

 

Don Massimo Bignetti († 25 aprile 1997)

domenica 21 aprile 2019

Cristo, mia speranza, è risorto: precede i suoi...



Voglio cogliere due elementi che si contrappongono.

Pietro in Atti 2 dice:

Questo Gesù, Dio lo ha risuscitato e noi tutti ne siamo testimoni.

Mentre di contro Matteo ricorda che:

Questo racconto (del furto del corpo e della finta resurrezione) si è divulgato fra i Giudei fino a oggi.

Capiamo che sono due notizie contrapposte.

Ma sono due notizie sul messaggio fondamentale per noi cristiani.

È così fondamentale che l’Apostolo Paolo dice:

Se Cristo non è risorto, vuota allora è la nostra predicazione, vuota anche la vostra fede. Noi, poi, risultiamo falsi testimoni di Dio, perché contro Dio abbiamo testimoniato che egli ha risuscitato il Cristo mentre di fatto non lo ha risuscitato, …. ma se Cristo non è risorto, vana è la vostra fede e voi siete ancora nei vostri peccati.

Ecco l’importanza di questo evento, tanto che la liturgia ci fa celebrare la Pasqua per otto giorni.

La speranza nella Pasqua è fondamento sia per la vita presente che per quella futura, così che l’Apostolo aggiunge:

Se noi abbiamo avuto speranza in Cristo soltanto per questa vita, siamo da commiserare più di tutti gli uomini. Ora, invece, Cristo è risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti.

E infine sottolineando che il senso del vivere e del morire si sostengo sull’evento pasquale, scrive ai Corinzi:

Se soltanto per ragioni umane io avessi combattuto a Èfeso contro le belve, a che mi gioverebbe? Se i morti non risorgono, mangiamo e beviamo, perché domani moriremo.

Ricordiamoci: Egli vive e ci precede in tutto.

Cristo, mia speranza, è risorto: precede i suoi.. (Sequenza)

Amen.

 

lunedì 15 aprile 2019

Ti aspetterò ...



 
Ti aspetterò

Perché sei tu che porti il sole

E non c’è niente al mondo

Di migliore di te

Nemmeno vincere un milione

 

Ti giuro che l’attesa aumenta il desiderio

E’ un conto alla rovescia

Col tempo a rilento

Però ti sto aspettando come aspetto un treno

Come mia nonna aspetta un terno

Aspetterò che torni come aspetto il sole

Mentre sto camminando sotto a un acquazzone

Come una mamma aspetta quell’ecografia

Spero che prenda da te

Ma con la testa mia

Ti aspetto come i lidi aspettano l’estate

Come le mogli dei soldati aspettano i mariti

Ti aspetto come i bimbi aspettano il Natale

Come i signori col cartello aspettano agli arrivi

E non è mai per me

 

Ti aspetterò

Come il caffè a letto a colazione

Come ad un concerto dall’inizio

Si aspetta il ritornello di quella canzone

Ti aspetterò

Perché sei tu che porti il sole

E non c’è niente al mondo

Di migliore di te

Nemmeno vincere un milione

 

Non c’è niente al mondo

Che vorrei più di te

Di più di quel che adesso c’è già fra di noi

Nemmeno un milione

Non c’è niente al mondo che farei io senza te

Perché io non ti cambierei nemmeno per…

Nemmeno per un milione

 

Se mi cercherai io ti aspetto qui

Ti mando la posizione

Così se poi mi raggiungi

E poi ti stringo forte

Questa volta non sfuggi

Non ti perderò più

Aspetterò che torni come aspetto il mare

Mentre sto camminando sotto il temporale

Come una mamma aspetta il figlio fuori scuola

Ti aspetto come chi vorrebbe riabbracciarlo ancora

Ti aspetto come il gol che sblocca la partita

Come le mogli dei soldati aspettano i mariti

Ma già l’attesa è fantastica

Noi come benzina

In questo mondo di plastica

 

Ti aspetterò

Come il caffè a letto a colazione

Come ad un concerto dall’inizio

Si aspetta il ritornello di quella canzone

Ti aspetterò

Perché sei tu che porti il sole

E non c’è niente al mondo

Di migliore di te

Nemmeno vincere un milione

 

Non c’è niente al mondo

Che vorrei più di te

Di più di quel che adesso c’è già fra di noi

Nemmeno un milione

Non c’è niente al mondo che farei io senza te

Perché io non ti cambierei nemmeno per…

Nemmeno per un milione!

Boomdabash - Per Un Milione

domenica 14 aprile 2019

Guardaci, Gesù!




Il Signore si voltò e fissò lo sguardo su Pietro, e Pietro si ricordò della parola che il Signore gli aveva detto: «Prima che il gallo canti, oggi mi rinnegherai tre volte». E, uscito fuori, pianse amaramente.

Che scena meravigliosa!

Signore Gesù, ogni volta che ti rinneghiamo, ogni volta che sbagliamo, ogni volta che sciupiamo i tuoi doni, guardaci, e fa che anche noi, non fuggendo a quello sguardo ci ricordiamo che Tu hai promesso che pregherai per noi, perché una volta convertiti possiamo confermare nella fede i nostri fratelli. Il primo dovere di un discepolo è santificarsi, cioè vivere la piena adesione con il Maestro, per poi essere strumento di redenzione nelle mani del Maestro.


Vedendo Gesù, Erode si rallegrò molto. Da molto tempo infatti desiderava vederlo, per averne sentito parlare, e sperava di vedere qualche miracolo fatto da lui. … In quel giorno Erode e Pilato diventarono amici tra loro; prima infatti tra loro vi era stata inimicizia.

Come Zaccheo, anche Erode vuole vedere Gesù, ma è un vedere esteriore, è un vedere i suoi trucchi, vedere qualche miracolo fatto da lui, e non un farsi guardare da Gesù.

Signore Gesù, guardaci, e il tuo sguardo rinnovi il nostro desiderio di vederti, di guastare la tua presenza, e la tua presenza ci renda veramente amici tuoi, amici dello sposo, che preparano con te l’avvento del tuo Regno.
 

«In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».

Il Paradiso! Nel Nuovo Testamento il termine è presente solo tre volte, ma ha perso il suo valore vegetale di base e si è trasformato in un simbolo dell’aldilà, dell’oltrevita, del “Regno di Dio”, come appare nel primo passo ove è introdotto, quello di Luca sopra citato.

Il Regno di Dio citato all’inizio della Passione secondo Luca, e poi alla sua fine nel descrivere Giuseppe d’Arimatea che aspettava il regno di Dio, è in questa scena già si compie: è un oggi!

È il già non ancora, in cui c’è sempre un oggi!

Signore Gesù, sia oggi il tuo Regno, possa vederlo, gustarlo, viverlo, annuncialo, edificarlo, possa comprendere che, dopo la tua Pasqua, dentro ogni ora delle tenebre, il Regno è già in mezzo a noi, è già un dono donato, che sta per compiersi, anzi che si sta compiendo per ogni uomo che lo cerca e che lo accoglie.

Amen.

sabato 13 aprile 2019

Arienzo: due santi martiri romani






Nella Arcipretura di S. Andrea (1151) in Arienzo (CE), sono venerati il corpo completo di S. Clemente Martire, traslato dal cimitero di San Callisto in Roma in Arienzo il 12 dicembre 1797, e le Reliquie insigni di S. Costanza Martire, donate al cavaliere Gaetano Colletta in riconoscimento dei servizi resi a Gregorio XVI. La loro festa è l’ultima domenica di giugno.
 
 

venerdì 12 aprile 2019

Lo stilita nelle Ardenne: Valfredo




San Valfredo (Walfroy)monaco stilita nelle Ardenne.
Difatti la piccola colonna al fianco ricorda che fu per un certo tempo stilita, poi per obbedienza al vescovo locale entro in cenobio e la colonna fu abbattuta.

martedì 9 aprile 2019

Decreti: 5 italiani, 2 brasiliani e 1 francese!



Decreti 6 aprile 2019

5 italiani, 2 brasiliani e 1 francese

BEATI

– il miracolo, attribuito all’intercessione del Venerabile Servo di Dio Donizetti Tavares de Lima, Sacerdote diocesano; nato il 3 gennaio 1882 a Cássia (Brasile) e morto il 16 giugno 1961 a Tambaú (Brasile);

VENERABILI

– le virtù eroiche del Servo di Dio Carlo Cavina, Sacerdote diocesano, Fondatore della Congregazione delle Figlie di San Francesco di Sales; nato a Castel Bolognese (Italia) il 29 agosto 1820 e morto il 15 settembre 1880 a Lugo (Italia);

– le virtù eroiche del Servo di Dio Raffaele da Sant’Elia a Pianisi (al secolo: Domenico Petruccelli), Sacerdote professo dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini; nato a Sant’Elia a Pianisi (Italia) il 14 dicembre 1816 e ivi morto il 6 gennaio 1901;

– le virtù eroiche del Servo di Dio Damiano da Bozzano (al secolo: Pio Giannotti), Sacerdote professo dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini; nato a Bozzano (Italia) il 5 novembre 1898 e morto a Recife (Brasile) il 31 maggio 1997;

– le virtù eroiche del Servo di Dio Vittorino Nymphas Arnaud Pagés (al secolo: Agostino), Fratello professo dell’Istituto dei Fratelli delle Scuole Cristiane; nato a Onzillon (Francia) il 7 settembre 1885 e morto a San Juan de Puerto Rico (Porto Rico) il 16 aprile 1966;

– le virtù eroiche della Serva di Dio Consolata Betrone (al secolo: Pierina Lorenzina Giovanna), Monaca professa delle Clarisse Cappuccine; nata a Saluzzo (Italia) il 6 aprile 1903 e morta a Moriondo (Italia) il 18 luglio 1946;

– le virtù eroiche del Servo di Dio Nelson Santana, Laico; nato a Ibitinga (Brasile) il 31 luglio 1955 e morto ad Araraquara (Brasile) il 24 dicembre 1964;

– le virtù eroiche della Serva di Dio Gaetana Tolomeo, chiamata “Nuccia”, Laica; nata a Catanzaro (Italia) il 10 aprile 1936 e ivi morta il 24 gennaio 1997.

mercoledì 3 aprile 2019

Non ve ne accorgete?



Io faccio una cosa nuova (cfr. Is 43,16-21)

Questa frase suscita in me una memoria: un canto e un film.

Un canto. Appartenente alla tradizione dei Focolarini, è dei Gen Rosso.
 
 
Ora è tempo di gioia

non ve ne accorgete?

Ecco faccio una cosa nuova,

nel deserto una strada aprirò.

Come l'onda che sulla sabbia

copre le orme e poi passa e va,

così nel tempo si cancellano

le ombre scure del lungo inverno.

 

È uno squarcio di speranza nel nostro cammino di Quaresima e ci proietta verso il tempo della gioia: la Pasqua!

È la primavera dopo l’inverno.

Un tempo nuovo, una nuova memoria ci viene chiesta. Non più la memoria del peccato, ma la memoria del perdono, il Signore nel deserto della nostra vita apre una nuova strada. Gioisci!


«Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più». (Cfr. Gv 8,1-11)

È nuova memoria, che Gesù chiede alla donna! Non una condanna, ma un giudizio di speranza: va’ e d’ora in poi non peccare più.

Gustare il perdono di Dio, la pazienza di Dio, il dolore della lontananza, per vivere nel dimensione della riconoscenza, genera una nuova rinnovata vita.

Rendimi la gioia di essere salvato, dice il Sal. 51.

 
Un film. È The Passion of the Christ, un film del 2004 scritto e diretto da Mel Gibson.

L’incontro sulla via del Calvario tra la Madre e il Figlio.

In esso ci viene detto quello che ora qui è solo in profezia, è solo memoria per noi che sappiamo ciò che accadrà. Maria vuole consolare il Figlio, ma sa che non è possibile, però il Figlio si sforza alla vista della Madre di riprendere il cammino verso il Golgota. Maria semplicemente dirà: Sono qui. Gesù risponderà donando a Lei e a noi il segreto per ottenere la forza necessaria ad una sofferenza redentrice: "Vedi Madre, io faccio nuove tutte le cose".

La via nuova, passa attraverso il sacrificio di Gesù, ogni nostro sacrificio, ogni nostra fatica, ogni nostra conquista per il Regno di Dio, traccia sentieri che conducono verso il desiderio di Dio, fare in Cristo nuova ogni cosa.

Come dice l’Apostolo Paolo, ciascuno di noi dice:

Non ho certo raggiunto la mèta, non sono arrivato alla perfezione; ma mi sforzo di correre per conquistarla, perché anch’io sono stato conquistato da Cristo Gesù. Fratelli, io non ritengo ancora di averla conquistata. So soltanto questo: dimenticando ciò che mi sta alle spalle e proteso verso ciò che mi sta di fronte, corro verso la mèta, al premio che Dio ci chiama a ricevere lassù, in Cristo Gesù. (Cfr. Fil 3,8-14)

Amen.

martedì 2 aprile 2019

San Lorenzo Martire alias S. Curio di Formigine



"Corpo Santo" proveniente dalla Catacomba di Calepodio in Roma e donato alla Confraternita di San Pietro martire.

Il "santo martire" è ora venerato nella Chiesa della Madonna del Ponte a Formigine (MO).

È il compatrono di Formigine (Modena).

Come si può notare dall’immagine usata per “raffigurare” il martire Curio, è stato usato un santino AGB 155, che a sua volta raffigura il diacono e martire Lorenzo di Roma.

Certamente un scelta un po’ empirica. Mi domando: il Martire Curio era un diacono? Dubito!