martedì 5 maggio 2020

Nuovi Venerabili!



I nuovi venerabili sono italiani e spagnoli. Una santità molto contemporanea e che abbraccia i tre stati della vocazione: laicale, sacerdotale e religiosa.
Emerge la diocesi di Catanzaro-Squillace che negli ultimi mesi del 2019 ha avuto due venerabili, questo è il terzo.
Un grande stupore suscitano padre e figlia: Francesco Barrecheguren Montagut e Maria de la Concepción Barrecheguren y García. Un esempio di santità meravigliosa.
Altro appunto va fatto sui due sacerdoti diocesani: Francesco e Carmelo. La santità nella cura d’anime.
Ed infine quella del giovane e contemporaneo Matteo Farina. Avrei però aspettato almeno 30 anni prima di aprire la causa. La prudenza nella Chiesa è stata sempre una grande virtù.

L'eroicità delle virtù del Servo di Dio Francesco Caruso, Sacerdote diocesano; nato a Gasperina (Italia) il 7 dicembre 1879 e ivi morto il 18 ottobre 1951.
le virtù eroiche del Servo di Dio Carmelo De Palma, Sacerdote diocesano; nato a Bari (Italia) il 27 gennaio 1876 e ivi morto il 24 agosto 1961;
le virtù eroiche del Servo di Dio Francesco Barrecheguren Montagut, Sacerdote professo della Congregazione del Santissimo Redentore; nato a Lérida (Spagna) il 21 agosto 1881 e morto a Granada (Spagna) il 7 ottobre 1957;
le virtù eroiche della Serva di Dio Maria de la Concepción Barrecheguren y García, Laica; nata a Granada (Spagna) il 27 novembre 1905 e ivi morta il 13 maggio 1927;
le virtù eroiche del Servo di Dio Matteo Farina, Laico; nato ad Avellino (Italia) il 19 settembre 1990 e morto a Brindisi (Italia) il 24 aprile 2009.

VIAGGIO VIRTUALE tra i santuari d’Italia: Monte Carpegna



Il nostro cammino virtuale mariano sale verso l’Appenino. Il monte Carpegna è un gruppo montuoso dell'Appennino tosco-romagnolo, posto in senso longitudinale nordovest-sudest ai confini tra Marche, Toscana ed Emilia-Romagna, nella zona del Montefeltro, in provincia di Pesaro e Urbino e Rimini per la gran parte del suo territorio. Il monte Carpegna, con i suoi 1415 metri di altezza, è la vetta più alta del Montefeltro.
Il suo vasto altopiano accoglie, in mezzo a un bosco di faggi, un santuario. Qui, da tempo immemorabile, si venera la Beata Vergine sotto il nome di Madonna del Faggio, rappresentata da un'antica statua lignea in legno di fico con in grembo il bambino. Mancano datazioni precise sulle origini del santuario. Le prime notizie certe si iniziano ad avere da alcuni atti notarili del 1205 che parlano di una chiesetta: la cella di Santa Maria del Monte. La bellezza di questo è l’ambiente naturistico che la incornicia. Un brevissimo apologo. Nikos Kazatzakis, scrittore greco scomparso nel 1957, racconta: “Dissi al mandorlo: parlami di Dio/ E il mandorlo fiorì”. La natura aiuta a ritrovare la bellezza che è Dio, a riscoprire il senso della propria vocazione e missione.



Sancta Maria, Mater Creatoris, ora pro nobis

Preghiamo per la cura e la custodia del creato.
Preghiamo perché «Tutto è in relazione», «tutto è collegato», «tutto è connesso»: Non c’è ecologia senza un’adeguata antropologia.