giovedì 27 giugno 2013

Sant'Arialdo, prega per noi!

Giovedì della XII settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)
S. Arialdo D. M.



"Nella storia della Chiesa ci sono state due classi di cristiani: i cristiani di parole – quelli “Signore, Signore, Signore” – e i cristiani di azione, in verità. Sempre c’è stata la tentazione di vivere il nostro cristianesimo fuori della roccia che è Cristo. L’unico che ci dà la libertà per dire ‘Padre’ a Dio è Cristo o la roccia. E’ l’unico che ci sostiene nei momenti difficili, no? Come dice Gesù: cade la pioggia, straripano i fiumi, soffiano i venti, ma quando è la roccia è sicurezza, quando sono le parole, le parole volano, non servono. Ma è la tentazione di questi cristiani di parole, di un cristianesimo senza Gesù, un cristianesimo senza Cristo. E questo è accaduto e accade oggi nella Chiesa: essere cristiani senza Cristo.
Questi cristiani di parole……Cristiani che guardano il pavimento….E questa tentazione oggi c’è. Cristiani superficiali che credono, sì Dio, Cristo, ma troppo ‘diffuso’: non è Gesù Cristo quello che ti dà fondamento. Sono gli gnostici moderni. La tentazione dello gnosticismo. Un cristianesimo ‘liquido’. D’altra parte, sono quelli che credono che la vita cristiana si debba prendere tanto sul serio che finiscono per confondere solidità, fermezza, con rigidità. Sono i rigidi! Questo pensano che per essere cristiano sia necessario mettersi in lutto, sempre. 
Il fatto è che di questi cristiani ce ne sono tanti. Ma, non sono cristiani, si mascherano da cristiani. Non sanno  cosa sia il Signore, non sanno cosa sia la roccia, non hanno la libertà dei cristiani. E, per dirlo un po’ semplicemente, non hanno gioia…..I primi hanno una certa ‘allegria’ superficiale. Gli altri vivono in una continua veglia funebre, ma non sanno cosa sia la gioia cristiana. Non sanno godere la vita che Gesù ci dà, perché non sanno parlare con Gesù. Non si sentono su Gesù, con quella fermezza che dà la presenza di Gesù. E non solo non hanno gioia: non hanno libertà. Questi sono schiavi della superficialità, di questa vita diffusa, e questi sono schiavi della rigidità, non sono liberi. Nella loro vita, lo Spirito Santo non trova posto. E’ lo Spirito che ci dà la libertà! Il Signore oggi ci invita a costruire la nostra vita cristiana su Lui, la roccia, quello che ci dà la libertà, quello che ci invia lo Spirito, quello che ti fa andare avanti con la gioia, nel suo cammino, nelle sue proposte”.

(papa Francesco, Omelia, S. Marta, 27 giugno 2013)

Nella memoria del Santo che la Chiesa di Milano ci fa ricordare oggi, ammiriamo un uomo che ha cercato equilibrio e ha posto la sua libertà in Gesù.

Il suo biografo, il beato abate Andrea da Strumi, scrive:
"Come possono attestare tutti quanti sono vissuti in familiarità con Arialdo, la sua aspirazione e il suo impegno incessante non tendeva ad altro che a mettere in pratica tutto quanto leggeva nei sacri testi".

Ecco la roccia su costruire la fede, per non essere cristiani liquidi o cristiani rigidi: vivere il Vangelo di Gesù.

Nel Vangelo di Gesù, S. Arialdo è vissuto ed ha dato la vita, anche noi nel Vangelo di Gesù, la nostra roccia possiamo vivere, per essere gioiosi discepoli di Gesù.

S. Arialdo, prega per noi!
Amen.