sabato 9 settembre 2017

La Santa Bambina: il culto dell'infanzia della Vergine Madre di Dio





Il culto della Vergine Maria va dalla sua santa Infanzia alla sua Dormizione: dalla nascita alla gloria del Cielo.

Se vi dicessi Dom Isidoro o Chiara Isabelli Fornari, questi nomi, credo, ai molti, non dicono nulla. Ma nella storia della Chiesa e del culto mariano sono gli artefici e diffusori del culto della Santa Bambina o comunemente detta Maria Bambina. Siamo nel XVIII secolo.

Un olivetano ligure, Dom Isidoro, e una clarissa di Todi sono gli iniziatori di questo culto, e un simulacro plasmato dalle mani della Venerabile Chiara Isabella approda in Lombardia nel 1738.
 
 

Il grazioso simulacro era molto venerato ed era strumento di molte grazie. Con le soppressioni napoleoniche il simulacro passo di mano in mano, quando nel 1810 arrivo nella casa nel neonato istituto, allora chiamato delle Suore di Carità. In questa casa – in infermeria - avvennero miracoli e la città di Milano fu coinvolta in questa evento di grazia, tanto che l’istituto di suore fu detto di Maria Bambina, il luogo divenne un santuario, e l’immagine si diffuse ogni dove nelle nostre chiese e nelle nostre case.
Una intuizione dello Spirito che attraverso due anime sante divenne poi evento di grazia per il bene di molte anime.

Il dono di Dio è sempre un dono per il bene di tutti, in caso contrario non è dono di Dio, ma del divisore.
La Chiesa è una fucina di doni che concorrono alla costruzione della civiltà dell’amore.

Diceva Paolo VI: se vogliamo promuovere la civiltà dell’amore quale sarà il primo, il principale oggetto del nostro programma rinnovato e rinnovatore? Noi guardiamo alla vicenda storica, nella quale ci troviamo; e allora, sempre osservando la vita umana, noi vorremmo aprirle vie di migliore benessere e di civiltà, animata dall’amore, intendendo per civiltà quel complesso di condizioni morali, civili, economiche, che consentono alla vita umana una sua migliore possibilità di esistenza, una sua ragionevole pienezza, un suo felice eterno destino.
Anche il culto della Santa Bambina è per la salvezza, per costruire la civiltà dell'amore: la liturgia del giorno la definisce speranza e aurora di salvezza al mondo intero.