martedì 24 marzo 2020

Il miracolo di San Calogero nel Vibonese



A San Calogero (VV), la santa genovese Paola Frassinetti è venerata il 7 agosto.
Perché? Chi è Santa Paola?

Il 3 Marzo 1809, giorno della sua nascita, Paola Frassinetti è figlia di Dio. Riceve, infatti, il Battesimo nella Parrocchia di Santo Stefano in Genova sua città natale.
Terzogenita dopo Giuseppe e Francesco, Paola cresce serena nella casa paterna che, in seguito viene allietata dalla nascita di Giovanni e Raffaele. La mamma è il suo più chiaro esempio di virtù e la piccola si apre delicatamente alla grazia divina che opera in lei meraviglie secondo il piano di Dio. La buona Angela non farà in tempo a vedere i progetti del Signore sulla sua figliola. Morirà, infatti, lasciando Paola, ancora nell'età dei giochi, ad accudire la casa. Sono giorni di smarrimento e di dolore... Paola ha nove anni! Non si risparmia davvero e ha per il padre Giovanni Battista e per i fratelli amorose, delicate attenzioni che le richiedono non poche rinunce e sacrifici.
La sua prima Comunione e il Sacerdozio del fratello Giuseppe sono momenti di riflessione profonda per lei che già sente nel cuore le attrattive divine. Apprende in famiglia a leggere e a scrivere e riceve le basi della sua formazione.
Il fratello Giuseppe, ormai avanti negli studi di Teologia, le parla delle cose di Dio e Paola ascolta e accoglie la parola che scende nel suo cuore. Avverte la chiamata a seguire più da vicino il Signore e in lei risuonano profondamente le parole del Maestro: " Chi ama il padre e la madre più di me non è degno di me".
Ma... c'è un ma! Il babbo non è entusiasta: come fare senza la sua Paolina?
E Paola si obbliga a far tacere quel desiderio aspettando l'ora di Dio. E l'occasione viene.
A 19 anni ha un momento di stanchezza nel suo stressante ritmo di vita di precoce madre di famiglia e il fratello Don Giuseppe, parroco di un villaggio della riviera Ligure, la ospita per qualche tempo. L'aria pura di Quinto è un buon farmaco per la sua salute delicata. La vita della Parrocchia è palestra di bene per lei che, a poco a poco, con la sua cordiale affabilità attira le giovani di quella borgata. Tutte le domeniche vanno nei boschi a parlare di Dio. Gli incontri si ripetono sovente e il dialogo si apre ad altre giovanette. Paola svela loro il segreto di una vita tutta per il Signore e scopre le sue attitudini e la sua vocazione di educatrice. Intorno a lei si costruisce un gruppo impegnato che vive in comunione d'amore. Nella sua mente si fa chiara l'idea di un nuovo Istituto: si confida con il fratello Don Giuseppe.
Presto, nonostante gli ostacoli e le sofferenze, l'ideale sarà una realtà. Sono sei le compagne che supereranno i primi I momenti tanto difficili. Paola è decisa. Nel segno della croce ha inizio la sua opera, quella croce che ella amerà j per tutta la vita e la farà esclamare: " Chi più si sacrifica, più ama ". Così il 12 agosto 1834, nel santuario di S. Martino in Albaro, sette giovani offrono a Dio la loro vita. La Messa è celebrata dal fratello Don Giuseppe che le aveva preparate a quel passo così importante. Sono felici; di lì a qualche ora avrebbero posto la prima pietra del loro Istituto, avrebbero cominciato a vivere in comunità, ancorandosi all'unica ricchezza: Gesù Cristo. Infatti non hanno niente, sono povere nella casetta di Quinto che hanno scelto come loro prima dimora. Aprono una scuola per fanciulle poverissime e così devono lavorare anche di notte per sopravvivere. L'entusiasmo non manca e di qui i primi successi della scuola. Ma le vie del Signore non sono le nostre vie: le sofferenze rappresentano per Paola la prova della volontà di Dio. Il colera dilaga a Genova e le sue figlie sono sulla breccia per portare aiuto e conforto.
Nel 1835 un sacerdote bergamasco - Don Luca Passi, amico di Don Giuseppe - conosciuto l'ardore apostolico di Paola, le propone di assumere nel suo Istituto la Pia Opera di Santa Dorotea da lui fondata con lo scopo di raggiungere, nel suo ambiente di lavoro e di vita, le giovani più povere e bisognose. Paola ritrova nell'originalità dell'opera la sua linea educativa e la dimensione apostolica della sua consacrazione e non esita ad inserirla nelle attività del suo Istituto. Le sue suore non si chiameranno più " Figlie di Santa Fede " ma Suore di Santa Dorotea. E' un momento importante per la vita di quella prima comunità che vede concretizzarsi la primigenia ispirazione: " Essere pienamente disponibili nelle mani di Dio per evangelizzare attraverso l'educazione, dando la preferenza ai giovani e ai più poveri ".
Sorgono altre case a Genova e poi è la volta del centro della cristianità. Dopo appena sette anni dalla fondazione, il 19 maggio 1841, Paola è a Roma accompagnata da due novizie. Anche qui sorgono varie difficoltà. La prima casa è fatta di due stanzette sopra una stalla nel Vicolo dei SS. Apostoli. Ma essa accetta tutto. Una grande ricompensa l'attende: è ricevuta dal Papa Gregorio XVI che si compiace dell'opera delle Suore Dorotee. Le ha parlato il Signore, è felice.
I disagi e le sofferenze aumentano: povertà e malattie affliggono quelle eroiche sorelle che non hanno un soldo nemmeno per le medicine.
Nel 1844 il Papa affida a Paola la direzione del Conservatorio di S. Maria del Rifugio a S. Onofrio. La Madre con la dolcezza e la carità dà all'ambiente una nuova impronta e una svolta decisiva per l'avvenire dell'istituzione. Per la sua presenza e attività la sede di S. Onofrio diventerà Casa Generalizia.
Nel 1846 uno spirito antireligioso, più che un pensiero politico, dilaga in Italia. A Genova sono prese di mira anche le Dorotee. Le figlie di Paola vivono le prime ore di forte sofferenza.
La tempesta si abbatte anche su Roma: Pio IX, succeduto a Gregorio XVI, è costretto a rifugiarsi a Gaeta. Cardinali, Vescovi e Prelati si allontanano dalla capitale. Paola rimane sola a capo di una numerosa comunità e con fede coraggiosa supera quei drammatici momenti.
La burrasca si placa. È l'anno 1850. Paola ottiene la desiderata udienza di Pio IX che è per lei come un padre. Si reca a Gaeta, spinta anche da grande amore per il Papa e per la Chiesa, riecheggiando così il gesto di S. Caterina da Siena.
Incomincia l'ultimo trentennio della vita della Fondatrice, che possiamo definire il periodo della grande espansione giacché l'Istituto, oltre che a consolidarsi in Liguria e nello Stato Pontificio, estende la sua opera nel resto d'Italia e nel mondo. Infatti sorgono a Roma vari centri educativi e Paola inizia le trattative per aprire una casa a Napoli, un convitto a Bologna e un orfanotrofio a Recanati. Nel 1866 partono le prime suore missionarie per il Brasile. Nello stesso anno altra meta promettente: il Portogallo. Paola sostiene le sue figlie: " Siate fiaccole e roghi ardenti che dove toccano mettono il fuoco dell'amore di Dio".
Non sono le difficoltà ad arrestare il cammino dei santi. Paola é donna di grande fede: " Il Signore ci vuole appoggiate a Lui solo e se avessimo un poco più di fede quanto più tranquille staremmo anche in mezzo alle tribolazioni ". Vive l'abbandono completo alla Volontà di Dio " l'unica gemma che dobbiamo cercare " - lei dice - e che costituisce il suo paradiso: " Volontà di Dio, paradiso mio ".
Nel 1878 muore Pio IX, il Papa che nei suoi numerosi incontri con la Fondatrice, ha sempre avuto parole di stima e di incoraggiamento per la sua opera apostolica.




Paola sente che la sua laboriosa giornata terrena sta per finire. Sono le prime ore dell'11 giugno 1882: è serena, il suo passaggio è dolce, tranquillo e lascia intravvedere le ricchezze della sua vita. Invoca la Vergine Santa che ha sempre tanto amato: "Madonna mia ricordati che sono tua figlia ".
8 giugno 1930: Paola è beata!
Le campane di San Pietro ripetono oggi, 11 marzo 1984, il loro suono di gloria per annunciare che Paola è santa. L'inno festoso giunge ai confini del mondo dove le Dorotee lavorano per la gloria di Dio e l'espansione del Suo Regno: Europa (Italia, Spagna, Portogallo, Malta, Inghilterra, Svizzera), America del Nord (U.S.A.), America Latina (Brasile, Perù), Africa (Angola, Mozambico), Asia (Taiwan).
Paola permane viva nella Congregazione per lo spirito profondo che la anima: " cercare sempre in tutto la maggior gloria di Dio nel maggior servizio agli uomini ".


Video. Una bellissima intervista, per soggetto, per il dialetto, per l'evento: ho così capito perché S. Paola Frassinetti è venerata a S. Calogero (VV).