sabato 7 aprile 2018

«Iesu, corona virginum»




Sono dell’opinione che ogni cosa accade quando deve accadere, ed arriva quando deve arrivare: bisogna avere pazienza.

Quando scopri un santo nuovo e scopri che non esiste il santino, dici: lo stamperemo!

Vai così in loco per fare la foto e poi dici, stamperemo.

Poi un giorno cerchi su eBay e scopri che quel santo è già stato stampato in una vecchia serie di santi benedettini, e dici: lo compro!

Paghi, viene spedito e speri… la busta è in balia delle Poste italiane, e nulla è detto!

Ma ecco la busta, apri, ecco il santino, ed ecco il santo che cercavi, meglio la santa: Nitidia.

Ma il santino scrive: Santa Chelidonia, perché? Ma lo sapevi già!

Perché è una iconografia incerta, per cui quando fu stampata fu definita Chelidonia.

Ma S. Nitidia è sorella di S. Chelidonia, capite l’arcano?

L’immagine raffigura un affresco di autore anonimo romano del secolo XIII, e secondo due fonti (Fondazione Federico Azari dell'Università di Bologna e G. Kaftal in Iconografy of the saints in central and south italian pianting) è probabilmente santa Nitidia.

Anche un altro testo del 1904: Le fonti e la letteratura della storia sublacense. Notizie storiche dell'abbazia durante il medio evo. Giovannoni, G. L'architettura dei monasteri sublacensi. Hermanin, F. Le pitture dei monasteri sublacensi, riporta a pagina 477, descrivendo gli affreschi che fanno da corona al Conxolus, afferma: A questo affresco segue la figura di santa Nitidia.

Della santa si parla in una biografia di Santa Chelidonia, opera del 1842, di don Pietro Caponi, in cui si racconta che Nitidia di Chelidonia sorella, recatasi a trovarla, fu testimone dei doni mistici di questa. Secondo alcuni autori Nitidia era sorella gemella di Chelidonia, figlie di Albasia, detta sterile.
  
«Iesu, corona virginum»
 
Gesù che incoroni le vergini,
o Figlio di donna mirabile,
Maria, la Vergine Madre,
benigno esaudisci chi implora...
(Inno ambrosiano)