venerdì 22 maggio 2020

VIAGGIO VIRTUALE tra i santuari d’Italia: Ossuccio



Dopo questo vagare dalla Marche a tutta la penisola per rintracciare la presenza del titolo mariano del Bell’Amore, ritorniamo in Lombardia.
Siamo al Sacro Monte della Beata Vergine del Soccorso è situato a Ossuccio, in comune di Tremezzina, fa parte del gruppo dei nove Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia inseriti nel 2003 dall'UNESCO nella lista dei Patrimoni dell'umanità.
Questo complesso è sulla riva occidentale del lago di Como, a 25 km dalla città omonima, nel territorio comunale di Ossuccio. Giace su un dirupo a 419 metri sul livello del mare, di fronte all'isola Comacina. È completamente isolato da ogni altra costruzione, circondato da campi, da piantagioni di ulivi e da boschi.
Fin dalla romanità è attestato questo luogo come centro cultuale dedicato a Cerere che attirava grande afflusso di popolo soprattutto alle idi di settembre, come riportato da Plinio il Giovane, console nell'anno 100 d. C. e amico dell'imperatore Traiano che sul Lario possedeva due ville. Recenti scavi sotto il santuario hanno evidenziato tracce di impianto polivolumetrico tipico dei santuari pagani romani.
Le quattordici cappelle, tutte costruite tra il 1635 e il 1710, a pianta centrale, sono in stile barocco impreziosite da 230 statue in stucco e terracotta, a grandezza naturale, realizzate da diversi artisti: Agostino Silva, Carlo Gaffuri e Innocenzo Torriani. I costumi delle statue riproducono fedelmente l'abbigliamento signorile e popolare degli abitanti della zona in quel tempo.
Le cappelle rappresentano i Misteri del Rosario e conducono al santuario che rappresenta la quindicesima tappa ed è dedicato all'Assunzione della Madre di Dio.
La chiesa è stata costruita su terreno impervio, su rocce di aspra e selvaggia bellezza, dove già sorgeva un precedente edificio di culto: il suo corpo principale fu completato nel 1537. L'abside e i due bracci della chiesa sono opere più tarde. L'alto campanile fu completato nel 1719, dopo 25 anni di lavoro: è opera dell'architetto ticinese Giovanni Battista Bianchi.
L'aula è a navata unica, formata da quattro campate; vi si accede attraverso un porticato posto sulla facciata. All'interno la navata è decorata da lesene con capitelli a stucco, da statue e da marmi di gusto barocco.
Sulla parete sinistra, a metà navata, è posto un marmoreo altare laterale, sopra il quale, tra due nere colonne tortili, è messa in evidenza una icona cara alla devozione popolare: si tratta di un affresco di autore ignoto, datato 1501, raffigurante la Madonna col Bambino e Sant'Eufemia.
Al fondo della navata, il braccio sulla destra porta alla Sacrestia (costruita nel 1710); quello sulla sinistra conduce alla Cappella della Madonna costruita nel 1878 e riccamente decorata: essa custodisce la veneratissima statua della Beata Vergine del Soccorso.
Si tratta di un'opera risalente verosimilmente all'inizio del XIV secolo proveniente forse da un preesistente edificio di culto.

Sancta Maria, Virgo potens, ora pro nobis

Preghiamo, Signore aumenta la mia fede
Preghiamo, Signore, credo, solo tu hai parole di vita eterna
Preghiamo per coloro che sono sfiduciati

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