La
parrocchia situata nell’abitato storico del Comune di San Sostene (CZ), ha
ragione della sua posizione geografica può essere considerata come una grande
“terrazza” che si affaccia sul Mare Jonio che appare in tutta la sua bellezza
sia nelle stagioni invernali che estive. La parte montana dell’antico abitato è
attraversato della Serre Calabre. Le vette delle maestose montagne permettono
di compiere escursioni in alta quota che diventano cattedrali naturali per
lodare Dio nello splendore della creazione. Nel XVI secolo erano presenti sul
territorio più insediamenti monastici. Monaci eremiti che vivevano in questo
luogo la loro unione con Dio nella solitudine.
Una massiccia produzione di castagne era una delle caratteristiche del
luogo. Qualche anno fa (2002), il parassita cinipide del castagno (Dryocosmus
kuriphilus) attaccando tutte le are castanicole italiane (anche San Sostene) ha
decimato i raccolti.
In
questo naturale e poco contaminato scenario naturale si colloca il maestoso
edificio sacro dedicato a Santa Maria del Monte. Alcune fonti storiche
suppongono che il titolo originario fosse: Santa Maria del Monte Carmelo – Sanctae Mariae de Monte Carmelo.
L’edificio
che svetta in modo imponente nella Piazza principale del centro abitato, P.za
Principe Pignatelli o P.za Roma, acquista splendore per l’imponente scalinata
(composta dia 50 gradini) in granito proveniente dalla vicina Serra San Bruno.
Se la chiesa è la fortezza del Re del cielo, il castello dove il Signore dei
Signori elargisce misericordia, il luogo sicuro dove i sudditi (fedeli) si
trovano al riparo dalle inquietudini umane, la chiesa parrocchiale di San
Sostene borgo lo è stata veramente nella sua storia. Sede del potere e della
vita del Principe Pignatelli. La sua conformazione architettonica esterna ed
interna ricordano il suo passato. Tale motivo fa si che la chiesa, non abbia un
sacrato come tutti gli altri edifici di culto latino. Più che di un sacrato
possiamo parlare di un ampio balcone (al termine della scalinata) con due
gradini che immettono al portone principale della chiesa (vi è un secondo
accesso che attraversando la torre campanaria accede in chiesa).
Entrati nell’edificio sacro
l’occhio del fedele può ammirare le tre navate che si aprono davanti a lui (centrale
e laterali). La chiesa ospita diverse opere d’arte (tele e statue) di artisti
calabresi e non solo. Entrando nella navata di destra troviamo gli altari e le
statue lignee di sant’Antonio, dell’Immacolata e la pala d’altare del Patrono
san Sostene. Al termine della citata navata si trova la cappella dedicata a san
Francesco di Paola. Da qualche anno è la cappella delle celebrazioni feriali.
Nella navata di sinistra troviamo
l’altare marmoreo con la pala di san Rocco protettore del comune, l’altare
della Madonna del rosario e l’altare marmoreo delle Anime del Purgatorio.
L’altare ospita una tela di pregevole valore artistico e religioso. È bene
ricordare che tutti gli altari marmorei sono policromi nella loro fattura.
Nella navata centrale l’occhio è subito attirato dall’altare maggiore, anche
esso in marmi policromi. Al centro dell’altare si trova il Tabernacolo. La
porticina realizzata in marmo bianco di Carrara ha scolpito su di essa
l’immagine del buon pastore. Gesù in atteggiamento di prendersi cura delle
pecore. Hai lati troneggia due tele artistiche di Zimatore e Grillo che
raffigurano san Giuseppe con il bambino Gesù in braccio e sant’Alfonso Maria
de’ Liguori in preghiera.
Nel catino absidale troneggia la
tela di S. Maria del Monte nell’atto di mostrare il bambino Gesù che tiene
sulle ginocchia e con ai lati i santi Sostene Martire e Giovanni Battista. Del
Santo Martire Patrono del Comune si conservano le Reliquie. La storia vuole che
le reliquie siano state portate dai monaci basiliani che dimoravano nel luogo.
L’immagine di san Giovanni Battista ai piedi della Beata Vergine Maria è il
segno di un culto che il santo ha avuto nei tempi passati. È una traccia anche
del legame di San Sostene con la Certosa di Serra San Bruno. San Giovanni
Battista è il primo protettore dell’Ordine Certosino. San Sostene che a quel
tempo si chiamava Sesto era una grangia della Certosa di santo Stefano di Serra
(il nome di San Bruno venne successivamente aggiunto).
La
cupola dell’abside è tutta stuccata in oro. Vi troviamo anche un monumentale
coro ligneo. Nella volta della chiesa sono presenti altre tre tele. Nel centro
la tela che rappresenta S. Maria del monte con in braccio il bambino Gesù e ai
lati i santi Sostene Martire e Rocco di Montpellier. Le altre due tele sono:
l’apparizione del divino Infante a sant’Antonio da Padova e il sacrificio di
Isacco.
Nella chiesa sono presenti oltre
alle statue lignee di san Sostene martire e di san Rocco (di cui sono
conservate anche le reliquie), i simulacri di: S. Maria del Monte, l’Immacolata
Concezione, san Francesco da Paola, Madonna del Rosario con in mano il bambino
Gesù, il Cristo risorto, il Cristo morto, Madonna con bambino in braccio,
l’Addolorata, san Giuseppe, san Giovanni Evangelista, e due statue una in mezzo
busto e un corpo intero dell’Ecce Homo.
Si trova non molto lontano dalla
chiesa matrice, la piccola chiesa di san Sebastiano Martire. Un’antica edicola
dedicata al santo che venne nel tempo ampliata. Nella chiesa oltre alla statua
del santo in cartapesta leccese della prestigiosa bottega Malecore si può
ammirare una tela degli Artisti calabresi Zimatore e Grillo. L’undici gennaio
2020 la chiesa è stata riaperta da mons. Vincenzo Bertolone Arcivescovo dell’Arcidiocesi
dopo i lavori importanti di restauro. Restauro voluto dal Sacerdote don
Vincenzo Bruno Schiavello e reso possibile dall’impegno di tanti dell’abitato.
Nei lavori di restauro sono stati collocati due vetrate artistiche che
rappresentano il martirio del santo e santa Maria del Monte che impone al santo
la corona del martirio.

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