domenica 3 maggio 2020

VIAGGIO VIRTUALE tra i santuari d’Italia: Palermo



Rimaniamo in Sicilia, definita feudo di Maria, per la grande devozione mariana, la grande varietà di titoli e per il fatto che la Madre di Dio, in quanto Immacolata, è patrona della Regione. Siamo nel capoluogo di regione, Palermo, nel quartiere dell’Albegheria. È forse il quartiere più ricco di storia della città infatti include anche il Palazzo Reale, da sempre residenza dei sovrani di Sicilia. Nella sua area i primi Fenici fondarono la città e vi stabilirono i primi centri direzionali. Al suo interno correva il fiume Kemonia, attualmente sotterraneo. La zona, denominata ufficialmente Mandamento Palazzo Reale, è la più antica della città, ma in realtà la configurazione attuale si deve al periodo rinascimentale. Per lungo tempo è stato un quartiere estremamente degradato, solo nell'ultimo decennio è stato riscoperto ed è in corso di riqualificazione. Al suo interno vi si tiene il celebre mercato storico di Ballarò.
La chiesa di San Nicolò all'Albergheria, anticamente appellata la Nuova o primitiva chiesa di San Nicolò de' Latini, è un luogo di culto già nel XIII secolo.
L’immagine mariana è una riproduzione della celebre Nostra Madre del Perpetuo Soccorso, una icona di scuola cretese, presente nella chiesa di Sant’Alfonso all’Esquilino a Roma. Il quadro venne donato ai redentoristi da Papa Pio IX nel 1866.
La Madre di Dio è in posizione frontale a mezzo busto e regge il Bambino con la mano sinistra, mentre la destra Lo indica e Gli porge l’aiuto. Infatti Egli, prendendo consapevolezza del Suo destino di dolore, passione e morte, attraverso la visione degli strumenti mostratigli dagli Arcangeli Michele e Gabriele, si aggrappa con entrambe le mani alla Madre, con un gesto umanissimo, nel quale ci mostra la sua totale immersione nella nostra umanità, debolezza e paura. Il simbolo della paura viene rappresentato dal sandaletto sfilato dal piede sinistro (anche se nell’opera scultorea questo simbolo è assente).
Sancta Maria, Consolatrix afflictorum, ora pro nobis

Preghiamo per gli afflitti e per coloro che devono gestire le afflizioni dell’uomo: medici, sacerdoti, genitori …

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