martedì 14 maggio 2013

SAN MATTIA APOSTOLO



S. Mattia - Treviri


Celebriamo oggi la festa dell’Apostolo Mattia.

Di Mattia si parla nel primo capitolo degli Atti degli apostoli, quando viene chiamato a ricomporre il numero di dodici, sostituendo Giuda Iscariota. Viene scelto con un sorteggio, attraverso il quale la preferenze divina cade su di lui e non sull'altro candidato - tra quelli che erano stati discepoli di Cristo sin dal Battesimo sul Giordano -, Giuseppe, detto Barsabba.

Fu ristabilito così, tra l’Ascensione e la Pentecoste, il numero di dodici che simboleggia il nuovo Israele convocato da tutte le genti (At 1, 15-26).

La tradizione ha tramandato l'immagine di un uomo anziano con in mano un'alabarda, simbolo del suo martirio: “Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici”, dice il vangelo odierno.

Alcune sue reliquie sono a Padova, nella Basilica di Santa Giustina; a Roma nella Basilica di S. Maria Maggiore e a Treviri, portate da S. Elena madre di Costantino.

Il suo nome si trova nel secondo elenco dei santi del Canone Romano (Pregh, Euc. I).

“Anche a noi, tuoi ministri, peccatori,
ma fiduciosi nella tua infinita
misericordia, concedi, o Signore,
di aver parte nella comunità
dei tuoi santi apostoli e martiri:
Giovanni, Stefano, Mattia, Barnaba,
Ignazio, Alessandro, Marcellino e Pietro,
Felicita, Perpetua, Agata, Lucia,
Agnese, Cecilia, Anastasia
e tutti i santi …”

La sua memoria ci riporta alla sacralità del numero 12, e Mattia “fu associato agli undici apostoli”.

In esso rileggiamo la storia dell’alleanza del Dio di Israele e la sua fedeltà data al suo patto: Dio non rinnega mai la sua parola, anzi predispone che ogni lacerazione sia rimarginata.

Affidiamo all’intercessione dell’Apostolo Mattia tutte le lacerazioni personali, ecclesiale e sociali perché trovino soluzione e pace.

La memoria dell’Apostolo Mattia ci richiama al fatto che:
- Dio è solo colui che conosce il cuore di tutti: a lui solo il giudizio a noi solo la misericordia e la discrezione.

- Dio sa mostrare qual è la scelta sapiente e necessaria, a noi entrare nella sua logica di pensiero affidandoci alla sua provvidenza.

Infine, la scelta e la memoria di S. Mattia si colloca, in questo pensiero apostolico:

“Bisogna dunque che, tra coloro che sono stati con noi per tutto il tempo nel quale il Signore Gesù ha vissuto fra noi, cominciando dal battesimo di Giovanni fino al giorno in cui è stato di mezzo a noi assunto in cielo, uno divenga testimone, insieme a noi, della sua risurrezione”.

E qual è la testimonianza? Solo il raccontare? Il dire Gesù è morto e risorto? No!

“io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga”

E qual è il frutto che rimane?

“La carità non avrà mai fine. Le profezie scompariranno, il dono delle lingue cesserà e la conoscenza svanirà. … Ora dunque rimangono queste tre cose: la fede, la speranza e la carità. Ma la più grande di tutte è la carità!”

Gesù nell’ultima cena ha sigillato qual è la testimonianza, che il Vangelo odierno ci ripete:

“che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi”.

Anche a noi Signore, per intercessione di S. Mattia, concedi, a noi che abbiamo ricevuto in sorte la tua amicizia, di essere nel numero dei tuoi eletti perché testimoni del tuo amore … fino al termine della nostra vita!

Maria, Regina degli Apostoli, prega per noi!
Amen.

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