San Giovanni Eremita da Tufara Chiesa Madre S. Bartolomeo in Galdo (BN) |
“Amatevi, amatevi sempre, figliuoli miei: Quel giorno o quel momento in cui cesserete di amarvi, andrete sbandati fuori di questo santo luogo. Tale precetto diede l’Evangelista Giovanni ai suoi discepoli, questo io lascio a voi: amate! Amate Dio, primo nostro principio e ultimo fine, amate la santa chiesa che è la via della salute, amate di un amore divino l’ anima vostra, amate tutti e sempre per nostro Signore. Così solo io seguiterò ad amare pur voi dal cielo: oh il cielo, il cielo! Là andrò in breve a riposarmi e di là non cesserò di guardarvi: Vi amerò di un affetto divino e vi gioverò più che qui non abbia potuto. E poi è là che io vi attendo, venite tutti, canteremo insieme le lodi di Dio”.
San Giovanni Eremita
BIBLIOGRAFIA E SITI
* AA. V V . - Biblioteca Sanctorum (Enciclopedia dei Santi) – V oll. 1-12 e I-II appendice – Ed. Città Nuova
* C.E.I. - Martirologio Romano - Libreria Editrice V aticana – 2007 - pp. 1142
* Castellucci Donato – Il Monastero S. Maria de Gualdo Mazocca. Cenni storici – Tip. Circelli 2012
* Grenci Damiano Marco – Archivio privato iconografico e agiografico: 1977 – 2012
* Iatalese Antonio – S. Giovanni eremita da Tufara – Tipolitografia Lampo di Campobasso, 1991 (II edizione)
* Nava\Margiore – I fioretti del Beato Giovanni eremita da Tufara – Ed. Parrocchia di Baselice, 1994 – Tip. Spallone
* Sito web di santibeati.it
* Sito web sangiovannieremita.org
1 commento:
EVVIVA!!!!
L'Eremita Giovanni da Tufara deve essere invocato col titolo di santo. Lo ha comunicato lo scorso 30 ottobre 2013 la Congregazione delle Cause dei Santi all’arcidiocesi di Benevento e al parroco di Foiano di Val Fortore.
La canonizzazione è avvenuta, secondo la procedura all’epoca vigente, col rito della elevatio et translatio corporis officiato, il 28 agosto 1221, dai vescovi di Volturaria, di Dragonara e di Montecorvino, su delega dell’Arcivescovo di Benevento, Ruggiero.
La lettera, che reca la firma del cardinale Prefetto, Angelo Amato, risolve definitivamente ogni dubbio in merito al dibattito se ritenere l’eremita “santo” o “beato”.
Dopo una lunga stagione fatta di studi, di ricerche, di sofferte diatribe e di approfondimenti, occorre, in ottemperanza al pronunciamento ufficiale della Sacra Congregazione, venerare Giovanni da Tufara col titolo di santo.
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