Affetti di uniformità alla volontà di Dio.
Io non voglio altro ufficio, altra abitazione, altre vesti, altro cibo, altra sanità, se non quella che piace a voi.
Non voglio altro impiego, altro talento, altra fortuna se non quello che voi mi avete destinato.
Se volete che non mi riescano i miei negozi, che vadano falliti i miei disegni, che si perdano le mie liti, che mi sia tolto quanto possiedo: così voglio ancora io.
Se volete ch'io sia disprezzato, malvoluto, posposto agli altri, infamato e maltrattato anche dai miei più cari: così voglio ancora io.
[Se volete ch'io diventi povero d'ogni cosa, bandito dalla patria, carcerato in una fossa e viva in continui stenti ed angustie: così voglio ancora io].
Se volete che io stia sempre infermo, piagato, storpiato dentro di un letto e abbandonato da tutti: così voglio ancora io come a voi piace e per quanto tempo a voi piace.
La stessa mia vita la pongo nelle vostre mani, ed accetto quella morte che voi mi destinate; e così anche accetto la morte de' miei parenti e de' miei amici, e tutto quel che volete voi.
Voglio ancora tutto quel che voi volete circa il mio profitto spirituale. Io desidero di amarvi in questa vita con tutte le mie forze, e di venire in paradiso ad amarvi come vi amano i serafini, ma mi contento di quel che volete voi.
Se volete darmi un solo grado di amore, di grazia e di gloria, io più non ne voglio, perché così volete voi.
Stimo più l'adempimento della vostra volontà che qualunque mio guadagno.
In somma, mio Dio, disponete di me e delle cose mie come a voi piace; e non badate alla mia volontà, mentre io non voglio altro se non quel che volete voi.
Qualunque vostro trattamento, amaro o dolce, di mio gusto o di mio disgusto, l'accetto e l'abbraccio; perché l'uno o l'altro mi viene dalle vostre mani.
Accetto poi, Gesù mio, con modo speciale, la mia morte e tutte le pene che lo accompagneranno, come voi volete, in quel luogo che volete ed in quel tempo quando volete.
Le unisco, mio Salvatore, con la vostra santa morte e la offro in segno dell'amore che vi porto.
[Voglio morire per darvi gusto e per adempiere il vostro santo volere].
(S. Alfonso Maria De’ Liguori)


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