sabato 4 maggio 2013

Un pensiero ...


San Floriano martire

"Spesso si è sostenuto che il culto dei martiri sia solo la traslazione in campo cristiano del culto tributato dagli antichi romani ai defunti e agli eroi. Se effettivamente vediamo l’accorrere di numerosi fedeli alle tombe dei martiri, allo stesso modo in cui gli antichi romani si recavano presso le tombe dei loro cari (o di qualche particolare personaggio come un imperatore divinizzato) ciò non può essere visto come un trasferimento dall’antica alla nuova pietas, ma piuttosto come un tratto comune dovuto più che altro alla stessa natura umana attenta a venerare le persone che non ci sono più. La figura dell’eroe e del martire inoltre si distinguono profondamente: mentre nel primo si esalta la forza, il potere, la vittoria, nel martire  emerge l’apparente sconfitta, l’umiliazione, la caduta a terra. Ma proprio in questo fallimento umano il martire si rende prossimo al divino per mezzo dell’emulazione di Gesù. Il martire tende dunque ad essere un tutt’uno con Cristo, cosa che invece non si riscontra fra l’eroe e le divinità pagane che godevano comunque di un culto distinto".

Per approfondimenti o informazioni: www.nicolarosetti.it

(Articolo tratto da Àncora Online, il settimanale della Diocesi di San Benedetto del Tronto)

venerdì 3 maggio 2013

Un pensiero ...



San Apostoli Filippo e Giacomo

Significa chiedere il dono della sapienza del cuore, che non è pavoneggiarsi in un fatuo nozionismo, ma piuttosto capacità di progettare, di edificare e di portare a termine l’opera che Dio ha iniziato in noi e nelle persone che ci pone accanto; significa saper guardare avanti e in alto per essere donne e uomini dell’aurora, che cercano la luce dopo il buio della notte; che non vogliono lasciarsi rubare la speranza; che desiderano con tutto se stessi… abitare il futuro; significa fare nostre le parole del filosofo francese Blaise Pascal: “Il cuore ha delle ragioni che la ragione non ha”: trovare le ragioni del cuore e farle proprie, crea delle sintonie ed armonie profonde con le ferite, i drammi, le solitudini delle donne e degli uomini nostri contemporanei; significa infine vivere ciò che i rabbini ebrei chiamano la via della “teshuvàh”: è la via della interiorità e della umiltà, che si contrappone alla via dell’apparenza e della visibilità; è la via della percezione dei nuclei vitali di positività, di vitalità e di creatività, presenti nel cuore di ognuno.

(Venerabile Paolo VI)

giovedì 2 maggio 2013

Decreti 2 maggio 2013


I Decreti che riguardano i miracoli e le virtù eroiche sono stati promulgati oggi dalla Congregazione delle Cause dei Santi, dopo l’autorizzazione concessa ieri da Papa Francesco al Prefetto, il cardinale Angelo Amato, S.D.B.
Nel corso dell’Udienza di ieri pomeriggio, 2 maggio, il Santo Padre ha autorizzato la promulgazione dei Decreti riguardanti:

il miracolo

- attribuito all'intercessione della Venerabile Serva di Dio Maria Cristina di Savoia, Regina delle due Sicilie, la "regina dei poveri", nata il 14 novembre 1812 a Cagliari e morta il 31 gennaio 1836 a Napoli.


- attribuito all'intercessione della Venerabile Serva di Dio Maria Bolognesi, mistica laica, nata il 21 ottobre 1924 a Bosaro e morta il 30 giugno 1980 a Rovigo, che patì sul suo corpo le sofferenze di Gesù Cristo.
  
le virtù eroiche


- del Servo di Dio Gioacchino Rosselló i Ferrà, Sacerdote, Fondatore della Congregazione dei Sacri Cuori di Gesù e Maria, nato il 28 giugno 1833 a Palma de Mallorca (Spagna) e lì morto il 20 dicembre 1909;


- della Serva di Dio Maria Teresa di San Giuseppe (al secolo: Giovanna Kierocińska), Fondatrice della Congregazione delle Suore Carmelitane del Bambino Gesù; nata il 14 giugno 1885 a Wieluń (Polonia) e morta il 12 luglio 1946 a Sosnowiec (Polonia).

mercoledì 1 maggio 2013

San Riccardo, prega per noi!




 
San Riccardo hai camminato un tempo per le strade della nostra terra, hai pregato nel silenzio delle nostre chiese, hai servito con amore ed intelligenza gli ammalati nelle nostre case, sei stato accogliente verso ogni persona che ti ha cercato. Oggi, come un tempo i tuoi malati, anch 'io ti cerco e mi rivolgo a Te perché Tu mi aiuti a guarire nel corpo e nello spirito e mi ottenga dal Signore la tua stessa fede.

(Mons. Giovanni Volta, Vescovo di Pavia)

martedì 30 aprile 2013

Un pensiero ...





“Mi mostrò la città santa, Gerusalemme, che scende dal cielo, da Dio, risplendente della gloria di Dio. …È cinta da grandi e alte mura con dodici porte: sopra queste porte stanno dodici angeli e nomi scritti, i nomi delle dodici tribù dei figli d’Israele. …Le mura della città poggiano su dodici basamenti, sopra i quali sono i dodici nomi dei dodici apostoli dell’Agnello. In essa non vidi alcun tempio:  il Signore Dio, l’Onnipotente, e l’Agnello sono il suo tempio. La città non ha bisogno della luce del sole, né della luce della luna: la gloria di Dio la illumina e la sua lampada è l’Agnello”.(Ap 21)

“La Chiesa è lo spazio che Cristo offre nella storia per poterlo incontrare, perché egli le ha affidato la sua Parola, il Battesimo che ci fa figli di Dio, il suo Corpo e il suo Sangue, la grazia del perdono del peccato, soprattutto nel sacramento della Riconciliazione, l’esperienza di una comunione che è riflesso del mistero stesso della Santa Trinità, la forza dello Spirito che genera carità verso tutti.
Occorre dare forma a comunità accoglienti, in cui tutti gli emarginati trovino la loro casa, a concrete esperienze di comunione, che, con la forza ardente dell’amore – «Vedi come si amano!» (Tertulliano, Apologetico, 39, 7) –, attirino lo sguardo disincantato dell’umanità contemporanea. La bellezza della fede deve risplendere, in particolare, nelle azioni della sacra Liturgia, nell’Eucaristia domenicale anzitutto. Proprio nelle celebrazioni liturgiche la Chiesa svela infatti il suo volto di opera di Dio e rende visibile, nelle parole e nei gesti, il significato del Vangelo.
Sta a noi oggi rendere concretamente accessibili esperienze di Chiesa, moltiplicare i pozzi a cui invitare gli uomini e le donne assetati e lì far loro incontrare Gesù, offrire oasi nei deserti della vita. Di questo sono responsabili le comunità cristiane e, in esse, ogni discepolo del Signore: a ciascuno è affidata una testimonianza insostituibile, perché il Vangelo possa incrociare l’esistenza di tutti; per questo ci è chiesta la santità della vita”.
(Papa Benedetto XVI)

“La Chiesa non è un’ONG, ma è una storia di amore .. Noi, donne e uomini di Chiesa siamo in mezzo ad una storia d’amore: ognuno di noi è un anello in questa catena d’amore. E se non capiamo questo, non capiamo nulla di cosa sia la Chiesa”.
(Papa Francesco)

lunedì 29 aprile 2013

Beata Francesca De Paula De Jesús





Beata Francesca (Francisca) De Paula De Jesús, detta Nhá Chica, laica; nata a São João del Rey (Brasile) nel 1808 e morta a Baependi (Brasile) il 14 giugno 1895. Papa Benedetto XVI in data 28 giugno 2012 ha riconosciuto un miracolo a lei attribuito ai fini della sua beatificazione che avverrà il 4 maggio 2013 nel santuario di N. S. della Concezione a Baependi (Brasile).

* * *

“Andate anche voi. La chiamata non riguarda soltanto i Pastori, i sacerdoti, i religiosi e le religiose, ma si estende a tutti: anche i fedeli laici sono personalmente chiamati dal Signore, dal quale ricevono una missione per la Chiesa e per il mondo. Lo ricorda S. Gregorio Magno che, predicando al popolo, così commenta la parabola degli operai della vigna: « Guardate al vostro modo di vivere, fratelli carissimi, e verificate se siete già operai del Signore. Ciascuno valuti quello che fa e consideri se lavora nella vigna del Signore »” (Christifideles laici, 2)

domenica 28 aprile 2013

V DOMENICA DI PASQUA (ANNO C)






“Figlioli, ancora per poco sono con voi. Vi do un comandamento nuovo …” (Gv 13)

Questo versetto del capitolo 13 di Giovanni fa parte di quella sezione giovannea definita il TESTAMENTO di Gesù.

Gesù lascia un eredità ai suoi discepoli.
Se cerchiamo su web (internet) questo argomento, cioè testamento-eredità, troveremo un marea di notizie che vanno dalle nozze con la Maddalena ai Templari.

È il gusto esasperato di questo nostro tempo in cui ci debba essere sempre una verità nascosta dietro ad ogni cosa, nulla è reale, vero, tutto è secretato e bisogna scovare il segreto nascosto!

In questa pagina invece il segreto è rivelato: Gesù lascia un testamento ai discepoli.
Nel senso etimologico Gesù lascia un nuovo patto:
“che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri”. (Gv 13)

La nuova alleanza si fonda su questo messaggio che ha segnato secoli di generazioni di cristiani: dall’epoca apostolica ad oggi.

Questa alleanza è speranza per “un cielo nuovo e una terra nuova”, è sorgente che fa “nuove tutte le cose”; è testimonianza “da questo tutti sapranno che siete miei discepoli”; infine è nuova fraternità “essi saranno suoi popoli ed egli sarà il Dio con loro, il loro Dio”. Amen.

Un pensiero ...






“Amare vuol dire desiderio di perfezionare se stessa, la persona amata, superare il proprio egoismo, donarsi… L’amore deve essere totale, pieno, completo, regolato dalla legge di Dio, e si  eterni in Cielo.”   (Santa Gianna)

venerdì 26 aprile 2013

Loreto 2013





quinto giorno
Venerdì 26 aprile

Mogliano (MC)

c/o Parrocchia San Gregorio – Mogliano (MC)
dal 25 al 27 aprile

Un tempo ´extra moenia´ perché costruita al di là del fossato del castello. Ha subito vari cambiamenti, l´ultimo dei quali nel ´700 quando fu ´girata´ (il presbiterio fu spostato dalla parte dell´entrata) e fu aggiunta una monumentale gradinata per raccordare l´ingresso al nuovo piano stradale. Al suo interno si possono ammirare una pala d´altare di Durante Nobili da Caldarola, allievo del Lotto e un interessante quadro di G.B.Fagiani raffigurante Mogliano così come appariva nel ´700. Attualmente la chiesa è chiusa per restauro.

Chiesa di Santa Colomba
La chiesa ha un suggestivo soffitto a cassettoni dipinto dal moglianese G.B. Fagiani tra il 1750-1752. Dietro l´altare, una pregevole tavola di Durante Nobili, allievo del Lotto: Madonna in trono col Bambino tra i Santi Giuseppe, Colomba, Giovanni Battista, Francesco d´Assisi e Benedetto (1554). Di notevole bellezza il chiostro, con le sue lunette affrescate e gli arredi lignei.

Santuario del SS. Crocifisso
Qui si venera un´immagine raffigurante “Cristo Crocifisso che si erge dal sepolcro”, affresco della fine del ´400. In seguito ad un miracoloso evento accaduto nell´anno 1809, la chiesa, ricostruita in eleganti forme neoclassiche su disegno di G. Lucatelli, fu dichiarata Santuario dall´allora viceré d´Italia, Eugenio Beauharnais.

Chiesa S. Maria in Piazza
Mogliano (MC)

ORARIO
tutte le mattine, compresa la domenica, dalle 9.00 alle 12.30;
tutti i pomeriggi, tranne il martedì, dalle 17.00 alle 19.00;

Nella Chiesa di Santa Maria, monumento nazionale, si possono ammirare notevoli capolavori artistici.
La Chiesa è a tre navate. Appena si entra si può osservare sull'abside l'immagine maestosa di Maria Assunta di Lorenzo Lotto. E' una tela di inestimabile valore. I suoi caldi colori attirano a contemplare il grande evento. La Vergine Assunta, posta in alto, avvolta di luce, è seduta su nubi luminose, circondata da angeli oranti e stupiti nel vedere una creatura umana entrare con il corpo nella gloria di Dio.

In basso, racchiusi in una semi-nicchia, spiccano quattro meravigliose figure di santi: San Giovanni Battista, patrono del paese, Sant'Antonio da Padova con un giglio nella mano, Santa Maria Maddalena con in mano un vasetto di unguento, San Giuseppe, lo sposo di Maria.

I Santi guardano in alto con la serenità nei loro volti, e contemplano Maria nella gloria. Tra essi e l'Assunta si intravedono alcuni monumenti della Roma pagana e cristiana.

Nella navata sinistra si scorge un'altra tela di rara bellezza risalente alla metà del Cinquecento: la Vergine Maria del Santo Rosario, di autore ignoto.

Dalla terra si erge una robusta pianta con due rami che si innalzano al cielo a forma di cuore. Dentro questo grande cuore la Vergine, seduta in trono, ha il Figlio sulla mano destra e, sulla sinistra un Libro aperto : la Parola di Dio. Il volto di Maria è luminoso ed emana una luce che rende lieto il cuore di chi la contempla. Ai piedi della Vergine, in devota preghiera, si riconoscono San Sebastiano ed il diacono Santo Stefano.Dove il tronco si dirama un angelo loda Dio.

Intorno al grande cuore i quindici misteri del S. Rosario, incastonati su rose dorate sostenute da piccoli rami. In alto, al centro, il mistero glorioso della Vergine incoronata Regina del cielo e della terra. Ai piedi della pianta tre donne che simboleggiano:

La Fede, la donna che sostiene il Calice e l'Ostia immersi nella luce;
La Speranza, la donna che sostiene la Croce;
La Carità, la donna che allatta due bimbi contemporaneamente.

Nei locali attigui alla Chiesa, ora adibiti a Museo Parrocchiale, sono stati raccolte varie opere artistiche provenienti da diverse chiese. Tra le tante c'è la Sacra Famiglia, tavola di scuola raffaellesca, attribuita ad Innocenzo Francucci da Imola, proveniente dall'altare del Rosario, ove era stata collocata nel 1604 per disposizione del donatore Gentile Boninfanti.

Fra gli altari di particolare interesse c´è quello eretto dal Comune e dedicato al Beato Pietro da Mogliano

giovedì 25 aprile 2013

Loreto 2013




QUARTO GIORNO
Giovedì 25 aprile

montegranaro (MC)

Chiesa di San Serafino (Cappuccini) – Montegranaro (MC)

mercoledì 24 aprile 2013

Loreto 2013





TERZO GIORNO
Mercoledì 24 aprile

Montefiore dell'Aso (AP)

San Fedele martire
Montefiore dell'Aso (AP) - Parrocchia Santa Lucia

La chiesa di Santa Lucia con il titolo di Pievania, affonda le sue radici nel periodo tra il III ed il V secolo, durante i quali si diffonde il Cristianesimo nella zona, poiché in detti secoli, Montefiore ed Aspramonte, che già dai tempi piceni, come risulta da numerosi reperti archeologici, si presentavano con un rispettabile insediamento piceno, diventando sede di una Pieve dedicata alla martire siracusana S. Lucia.

La chiesa di Santa Lucia con il titolo di Pievania, affonda le sue radici nel periodo tra il III ed il V secolo, durante i quali si diffonde il Cristianesimo nella zona, poiché in detti secoli, Montefiore ed Aspramonte, che già dai tempi piceni, come risulta da numerosi reperti archeologici, si presentavano con un rispettabile insediamento piceno, diventando sede di una Pieve dedicata alla martire siracusana S. Lucia.
 Si trattava di una Chiesa battesimale che aveva giurisdizione su un territorio piuttosto vasto che si estendeva dagli attuali confini di Carassai, dove confinava con la Pieve di S. Eusebio, fin quasi al mare, dove si incontrava con il territorio della giurisdizione della Pieve di S. Basso di Cupra Marittima. La località ove era costruita la Pievania, attualmente si chiama "Monte Castello" o "Parco De Vecchis".
Nella seconda metà del 1400 la Pieve venne ricostruita ex novo all'interno del Castello, nel punto in cui si trova oggi il retro della Collegiata, riportando in detta ricostruzione il Portale della primitiva Pieve, qui ricomposto nel 1729.
 Due carte fermane, rilasciate dal Vicario Stefano de Pisanis e dal Vescovo Giovanni de Firmomnibus rispettivamente il 23 maggio e di il 6 novembre, autorizzano Domenico di Giovanni, plebano plebis Sanctae Luciae de Monteflorum, a vendere due possessioni del beneficio parrocchiale per trasferire e riedificare intra fortilitia la Pieve, che allora era situata extra muros dictae terrae.
Le formelle di detto portale, risalenti all'XI sec., sono costituite da blocchi di arenaria a bassorilievo con figure stilizzate di guerrieri in armi a cavallo, animali simbolici ed un prelato con mitra e pastorale affiancato da due chierici ; gli stipidi reggono un arco ornato con volute di racemi fioriti, tipicamente medioevali.
 L'architrave reca invece un motivo a treccia, tipico dei secoli VIII-X. In un'epoca imprecisata a detta Pievania è stata unita la Prepositura dei Santi Biagio e Basso che si trovava nei pressi del cosiddetto "Cassero" presso la rocca distrutta.
Nel 1554 il Pievano Paolo de Conciliarj per maggior decoro del paese di Montefiore e per l'aumento del divin culto, liberamente rinunciò alla Pievania in mano del Sommo Pontefice e chiese la erezione della Collegiata,c he fu concessa dal Papa Paolo IV con Bolla del 5 febbraio 1556. Con la Bolla di Papa Clemente X il titolo di Pievano fu sostituito con quello di Arciprete.
Nel 1730 la Chiesa è stata nuovamente trasformata portandone l'ingresso nell'attuale piazza della Repubblica.
Nel 1850 il Capitolo affidò all'architetto Massini di Ascoli Piceno l'incarico di ampliare nuovamente il Templio. L'architetto presentò il progetto che fu realizzato dall'impresario edile di Matacotta di Porto S. Giorgio.
Durante la costruzione, con la caduta dello Stato Pontificio e la conseguente indemaniazione dei beni ecclesiastici ed Enti religiosi, non è stato possibile completare la facciata secondo il progetto che prevedeva di portar via una parte del Palazzo (ex Convento delle Domenicane), per allargare la piazza e liberare tutta la facciata della Chiesa ed il Campanile.
La chiesa è stata consacrata dal Cardinale Amilcare Malagola, Arcivescovo di Fermo, il 3 ottobre 1878 stabilendo la festa della dedica alla domenica ultima di settembre. La costruzione è stata finanziata dai proventi dei Canonici e da quelli del beneficio parrocchiale di S. Pietro Apostolo che per diversi anni è stato amministrato per questo scopo, restando vacante la Prioria.
Per l'anno Santo del 1900 la Chiesa è stata decorata da Achilli di Montegiorgio, Coppola, Maranesi ed altri della Scuola Fermana.
I conti Pompeo ed Ida Montani hanno finanziato tutte le opere di Luigi Fontana. Di stile neoclassico, è di grande importanza il soffitto a casettone, ricco di stucchi, rosoni ed ornamenti a rilievo. Tutta la chiesa nel suo interno è decorata d'olio e marmorizzata con ricchezza di ori. Le pitture (tele ad olio e tempera) della volta, della Cappella del Santissimo Sacramento e della Cappella di Santa Lucia sono di Luigi Fontana. Il Coro di legno di noce è opera locale del 1600 ed apparteneva alla chiesa precedente. L'altare è dello scultore Aldo Sergiacomi di Offida (1968). L'ambone scolpito in noce africano e opera di Aldo Sergiacomi (1977). Di recente la Chiesa è stata arricchita da diverse vetrate decorate dalla Ditta Cristiani di Crema e Mellini di Firenze.
La Cappella del Sacramento è stata separata dal corpo della chiesa da un'armonica inferriata, su disegno di Tonino Virgili e lavorazioni della Ditta locale Fratelli Basili. Il prof. Branca in un suo articolo ha scritto: "In essa Collegiata, Luigi Fontana, uno dei più grandi artisti neoclassici ed il suo allievo Nicola Achilli, sfoggiarono tutta la loro valentia... . Il Fontana sulla volta e le pareti di questo sontuoso tempio, ideò ed effigiò le storie della leggendaria Santa Lucia, con animo di vero cristiano, con sentimento di poeta con ispirazione di artista, raggiungendo tale luminosità e così rari effetti di colore da lasciare ammirati... ".