La
testimonianza di Stefano avviene liturgicamente dopo il Natale, nella realtà
molti decenni dopo.
Cosa
ci racconta la Parola di Dio su Stefano e per noi oggi?
1. non riuscivano a resistere alla sapienza e
allo Spirito con cui egli parlava … gli
piombarono addosso, lo catturarono e lo condussero davanti al Sinedrio
Quando
non riesce a vivere un vero confronto si arriva sempre alle mani, anzi si
arriva ad annientare l’interlocutore, a farlo fuori, perché la Verità, se è
tale, non può tacere.
Nel
nostro oggi questo metodo è molto in uso, basta vedere i comportamenti in Tv o
sui social, o tra le persone, tanto che spesso per non entrare in questo
vortice si tace.
Come
essere per la Verità ed evitare tutto questo?
2. non preoccupatevi di come o di che cosa
direte, perché vi sarà dato in quell'ora ciò che dovrete dire: infatti non
siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.
C’è
una parte che tocca a ciascuno, e una parte che tocca al Signore. Confidiamo in
questo! È vero che nel confronto si esce con amarezza, se non si è concluso per
la verità, ma la Verità si fa strada oltre noi… basta vedere la vicenda di
Stefano.
3. E i testimoni deposero i loro mantelli
ai piedi di un giovane, chiamato Saulo. E lapidavano Stefano, che pregava….
La
vicenda di Stefano è strettamente legata a quella di Paolo\Saulo. Sono legati
da una preghiera: Stefano conformato in tutto a Gesù, prega per i suoi
carnefici. È lo stesso che accade per Alessandro Serenelli e Maria Goretti. La
preghiera del giusto è sorgente di salvezza.
Si
muore sempre, per come si ha vissuto. Il resto è Grazia!
4. Sarete odiati da tutti a causa del mio
nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato.
Non
confondiamo l’odio che nasce per la non sintonia, o per l’appartenenza politica, o per
questioni umane con l’odio perché si è di Cristo.
Metti
in conto che se sei di Cristo, se sei per la Verità, sei odiato.
La
perseveranza è la strada per accogliere la salvezza, per non perdere la bussola
del cammino.
Afferma
il Santo Padre:
La vita cristiana non è un carnevale, non
è festa e gioia continua; la vita cristiana ha dei momenti bellissimi e dei
momenti brutti, dei momenti di tepore, di distacco, come ho detto, dove tutto
non ha senso … il momento della desolazione. E in questo momento, sia per le
persecuzioni interne sia per lo stato interiore dell’anima, l’autore della
Lettera agli Ebrei dice: “Avete solo bisogno di perseveranza”. Sì. Ma
perseveranza, perché? “Perché fatta la volontà di Dio, otteniate ciò che vi è
stato promesso”. Perseveranza per arrivare alla promessa.
Anche oggi, tanti, tanti uomini e donne
che stanno soffrendo per la fede ma ricordano il primo incontro con Gesù, hanno
speranza e vanno avanti. Questo è un consiglio che dà l’autore della Lettera
agli Ebrei per i momenti anche di persecuzione, quando i cristiani sono
perseguitati, attaccati: “Abbiate perseveranza”.
E anche “quando il diavolo ci attacca con
le tentazioni”, conclude, “con le nostre miserie”, bisogna “sempre guardare il
Signore”, avere “la perseveranza della Croce ricordando i primi momenti belli
dell’amore, dell’incontro con il Signore e la speranza che ci spetta”.
Santo
Stefano, preghi per la nostra perseveranza! Amen.
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