Non si può tacere!
Voi infatti, fratelli, siete stati chiamati a libertà. Che questa libertà non divenga però un pretesto per la carne; mediante l'amore siate invece a servizio gli uni degli altri. (Gal 5,13)
Unioni civili: MCL
pronto alle barricate
Secondo il presidente Carlo Costalli, il DDL Cirinnà è
"assolutamente peggiorativo" rispetto alle mediazioni proposte e si
pone in contrasto con i recenti pronunciamenti della Corte Costituzionale
Di Paolo Accomo
ROMA, 31 Marzo 2015 (Zenit.org) - Pronti alle barricate. È un no
senza mezzi termini quello pronunciato dal Movimento Cristiano Lavoratori dopo
aver letto il nuovo testo “unificato” sulle unioni civili a firma dalla
senatrice Cirinnà, approvato nei giorni scorsi dalla Commissione Giustizia del
Senato. Un provvedimento che vede la luce dopo una lunga serie di audizioni e
che avrebbe dovuto costituire un punto “alto” di mediazione. Invece…
Invece no, giusto Costalli?
Invece no, perché le audizioni non sono servite a nulla e il testo
è assolutamente peggiorativo, anzi, disperde il mandato di mediare, non tiene
conto delle posizioni di tutti e apre le porte dell’ordinamento giuridico
italiano a una esasperazione faziosa del modello di regolazione delle unioni
civili tra omosessuali, come ha ben rilevato il Forum delle famiglie.
Partiamo dall’inizio. Perché la mediazione
è fallita?
Perché su questo argomento, la logica di una parte del Pd è
quella, diciamo pure animalesca, di marcare il territorio, facendo piazza
pulita delle istanze che contrastino con l’autodeterminazione assoluta
dell’individuo. Nei fatti, non si ascolta e si impone un regime di uguaglianza
giuridica con il matrimonio, che è innaturale e socialmente devastante. Per
farla breve, la mediazione è fallita perché non si è cercata alcuna mediazione,
ma dopo anni e anni di dibattito sulle unioni civili si è tornati a propugnare
il matrimonio tra omosessuali. Quel testo propone di fatto la costruzione di un
modello simile a quello che la Costituzione riserva all’istituto matrimoniale,
in barba agli stessi pronunciamenti della Corte Costituzionale, che ha
confermato il nesso tra matrimonio ed eterosessualità.
Politicamente parlando, che significato ha
questo passaggio?
Che ancora una volta il Pd china la testa di fronte ai poteri
forti di questo Paese.
Cosa c’entra l’economia?
Non è solo un discorso economico ma è anche un discorso economico:
per i potentati finanziari e produttivi – non solo italiani – è vantaggioso
interloquire con un mercato di individui e non di associazioni. La famiglia
tradizionale, con le sue esigenze scritte nel Dna e nella cultura di uomini e
donne, scolpite nella natura, rappresenta un consumatore rigido, che non puoi
governare con i soli meccanismi del marketing e al quale devi riconoscere una
soggettività e un ruolo contrattuale. Né più né meno di quello che si sta
facendo con il mercato del lavoro, dove il governo non ama confrontarsi con le
parti sociali ma procede a colpi di norme che dialogano con il singolo
lavoratore in base all’età, al profilo pensionistico, alle speranze di vita
media, alla formazione individuale, ecc. Spostandoci sul mercato, meglio dunque
confrontarsi con famiglie che in realtà sono solo la sommatoria di individui
che restano tali: due maschi o due femmine, ciascuno identico all’altro per
natura e bisogni, perché la scelta di convivere non intacca la loro natura né
il loro sesso, dal momento che, generalmente, questi soggetti non lo cambiano e
continuano ad essere uomini e donne, seppure con gusti omosessuali, che
vogliono vedere legittimati.
Quindi il punto non sono i tanto
sbandierati diritti alla reversibilità o all’assistenza del compagno malato?
Non faccio il processo alle intenzioni. Abbiamo accettato il
riconoscimento delle unioni civili con quei presupposti e non ci rimangiamo la
parola data, ma qui si tenta il blitz, si vuole imporre l’ideologia del gender,
un errore della mente umana, come ha detto papa Francesco, e noi siamo
radicalmente contrari in quanto si sta andando allo snaturamento dell’istituto
matrimoniale, con riflessi disastrosi sui figli e sulle adozioni. La cronaca
recente sugli uteri in affitto illumina uno scenario sempre più allarmante e il
tentativo in corso in Senato, con la copertura politica del Pd di Renzi, è
quello di equiparare le unioni gay al matrimonio, consentendo anche di accedere
a meccanismi di filiazione innaturale, legittimando il ricorso all’utero in
affitto.
Quale sarà adesso la posizione del MCL?
Con tutte le nostre forze, eserciteremo un’opposizione durissima a
questa forzatura operata da una lobby faziosa con una maggioranza fittizia e
improvvisata, in nome di una assoluta minoranza di cittadini. Qui si vogliono
scardinare i valori fondamentali della società. Denunceremo in tutte le
sedi questo tentativo e la debolezza del premier che asseconda questo disegno