Nel VI centenario della nascita di San Francesco di Paola, la Chiesa di Dio che è in Calabria ha un suo figlio elevato agli onori degli altari.
Il 21 maggio la Calabria avrà un nuovo beato: Francesco Maria Greco.
Il 26 luglio 1857 nasce in Acri (CS), Francesco Maria Greco, da genitori di profonde convinzioni religiose.
Fin da piccolo viene guidato nel cammino di fede dalla mamma. Compiuti gli studi ginnasiali si reca a Napoli nel 1874 per intraprendere gli studi liceali. Il padre spera di poter tramandare a questo figlio la sua professione di farmacista ad Acri. Ma Francesco viene affascinato dalla vita sacerdotale e matura nella preghiera, ai piedi della Vergine di Pompei, la sua vocazione e la sua decisione nel realizzarla pur prevedendo le resistenze da parte del padre.
Così il 17 dicembre 1881 diventa sacerdote e rientra poi a Napoli dove completa gli stuti universitari per il dottorato in teologia.
Nel settembre 1887 diventa parroco della Chiesa di San Nicola in Acri e l'anno successivo viene nominato arciprete.
Zelo apostolico, spirito di sacrificio e di donazione, fede viva e operosa, si mostrano ben presto i nuclei centrali della figura umana e spirituale di Mons. Greco.
La sua opera educativa, rivolta soprattutto alla gioventù, mira a "educare alla fede per educare alla vita".
Operaio evangelico, è convinto che l'ignoranza religiosa, da cui scaturiscono altre miserie morali, sia la piaga più dolorosa della Calabria del suo tempo, perciò istituisce in parrocchia scuole vere e proprie di catechesi, associazioni, un oratorio interparrocchiale e, con la collaborazione di Suor Maria Teresa De Vincenti, fonda il nostro Istituto di Suore Piccole Operaie dei Sacri Cuori.
Sempre attento ai "segni dei tempi" diede vita, nella realtà sociale acrese, all'ospedale "Caritas", per essere pronto a dare risposta ad ogni esigenza dei fratelli più poveri e bisognosi: "per farmi tutto a tutti". In questo modo riesce a soccorrere tanti ammalati, anziani, poveri soli e abbandonati, bambini orfani.
Mons. Francesco Maria Greco volle essere povero tra i poveri per diventare la "voce dei senza voce".
Il segreto della realizzazione delle sue molteplici opere è nella contemplazione dei Sacri Cuori, suoi Modelli sin da giovane diacono. Alla base della sua vita sacerdotale pone un'intensa e prolungata preghiera, spesso notturna, dinanzi all'Eucarestia e, quindi, la cura della vita interiore, sicuro che la fecondità dell'azione apostolica dipende dal rapporto intimo e profondo con Gesù e Maria.
Sempre attento ai "segni dei tempi" diede vita, nella realtà sociale acrese, all'ospedale "Caritas", per essere pronto a dare risposta ad ogni esigenza dei fratelli più
Come tralcio unito alla vite, il nostro Padre Fondatore ha portato tanti frutti di apostolato, di santità e continua a vivere tra noi attraverso le sue opere di evangelizzazione e di carità diffuse in Italia e all'estero.
La sua giornata terrena si chiuse in Acri il 13 gennaio del 1931. I suoi resti mortali riposano nella Chiesa di San Francesco di Paola annessa alla Casa Madre in Acri. Il 24 maggio 1961 venne effettuata regolare "ricognizione canonica".
Essendosi diffusa la fama della sua santità di vita, l'8 dicembre del 1957, si diede avvio al Processo di Canonizzazione, volto ad accertare il suo esercizio eroico delle virtù cristiane.