A Castelmezzano (PZ) la devozione si
esprime nella chiesa madre e in alcune cappelle disseminate nel grazioso borgo.
La chiesa madre di Santa Maria dell’Olmo
(XIII sec.), tutta costruita in pietra locale, domina nella piazza principale.
Molto bella è la maestosa facciata in stile romanico, rivestita con pietra
locale a faccia vista e scandita da quattro colonne e un architrave, a sua
volta abbellito da fiori, leoni e aquile a due teste.
In posizione centrale, una nicchia
ospita un affresco di San Rocco, Protettore del paese. A una sola navata e con
quattro cappelle, all’interno sono custodite opere di elevato valore artistico,
come la bella statua lignea della Madonna dell’Olmo (XIII sec.) e una tela
della “Sacra Famiglia” realizzata dal pittore lucano Giovanni De Gregorio,
detto il Pietrafesa, uno dei massimi esponenti della cultura pittorica lucana
tra tardo manierismo e barocco, le cui numerose opere sono disseminate nelle
chiese e nei conventi della regione.
Si può inoltre ammirare un altare
ligneo in stile barocco con al centro un dipinto disegnato su una pietra.
Probabilmente di origini bizantine,
la chiesa del Santo Sepolcro è una delle più antiche di Castelmezzano. Essa
custodisce la statua lignea della
Madonna dell’Ascensione (XIV sec.), che, secondo una leggenda, sarebbe
stata ritrovata da due pescatori in riva al mare. Proprio a costoro la Madonna
stessa avrebbe chiesto di essere condotta a Castelmezzano.
Narra il Transito della Beata Maria Vergine che la Madonna aveva chiesto al
Figlio di avvertirla della morte tre giorni prima. La promessa fu mantenuta: il
secondo anno dopo l'Ascensione, Maria stava pregando quando le apparve l'angelo
Gabriele. Teneva un ramo di palma e le disse: "Fra tre giorni sarà la tua
assunzione". La Madonna convocò al capezzale Giuseppe d'Arimatea e altri
discepoli del Signore e annunciò loro la sua morte.