domenica 28 febbraio 2021

Va' … su di un monte che io ti indicherò… li condusse su un alto monte

 

Monte Tabor


1. Va' … su di un monte che io ti indicherò… li condusse su un alto monte. Oggi due scene di salita sul monte. Dopo il deserto, il monte è luogo per incontrare, stare con Dio. È il mettersi in disparte e vivere la relazione con Dio. Le due scene raccontano di una chiamata che conduce. In Abramo è chiamata a salire sul monte, difatti il racconto ci ricorda le tipiche chiamate vocazionali della Bibbia. Nel Vangelo invece la chiamata è sottintesa, c’è una selezione tra gli apostoli, e solo tre vengono condotti all’esperienza sul monte. Sapersi lasciar condurre dal Signore è buon atto di fede. Abbandonarsi all’iniziativa di Dio, meglio, avere la consapevolezza che è il Signore che guida i nostri passi: una volta nel deserto e una volta sul monte … abbandoniamoci alla sua iniziativa! Così ben si comprende l’esortazione di Paolo: se Dio è per noi, chi sarà contro di noi! Chi si fa condurre non teme.


Il Tabor - Sacro Monte di Varallo


2. Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati. Nei due racconti la Parola è tutta di Dio. Egli esorta ed invita. L’uomo risponde o interviene nel dialogo, ma non sempre con saggezza. È il caso di Pietro che parla per parlare, parla per niente … preso dalla paura. Quante volte può succedere che straparliamo per la paura, oppure parliamo senza saggezza in un momento di rabbia.

Ciò che possiamo capire è che parlare è una cosa seria. La comunicazione è una cosa seria. Ma è anche vero che tante volte non serve parlare è sufficiente ascoltare, come fa Abramo. Saper ascoltare è un esercizio di virtù da imparare. È anche un’opera di misericordia.

In un tempo dove tutti parlano, parlano per niente, straparlano per paura o per rabbia, ponderare le parole è certamente un esercizio di umanità da imparare … tacere per imparare ad ascoltare… Dio e il prossimo.

󠇯Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l'amato: ascoltatelo!»

Amen.