Parasceva o Parasceve o Venere o Venera o Veneranda, subì il martirio nel II secolo sotto gli imperatori romani Antonino Pio e Marco Aurelio. Il giorno del culto è il 26 luglio.
Una
figura che è ha poi suscitato innumerevoli questioni sulla sua origine, luogo
di nascita e di morte, tanto che alcuni paesi la definiscono cittadina e evangelizzatrice,
facendo propri alcuni elementi della Parasceve di Roma.
Una
delle questioni certe che il corpo di Parasceve v. m. non è quello di Acireale perché
qui è venerato un corpo delle catacombe romane.
Riporta
la Bibliotheca Sanctorum:
PARASCEVE, vergine, santa, martire
(?). Sarebbe stata martirizzata sotto Antonino Pio verso il 160, ha goduto di
una grande popolarita durante il Medioevo e su di lei sono state scritte non
meno di quindici passiones e un Elogio riportati in mss. dei secc. XI e XVI;
pochi di questi testi pero sono stati pubblicati.
La storia di Parasceve e soprattutto
le meravigliose peripezie dei suo martirio costituiscono un vero e proprio
romanzo, caro ai cristiani dei secoli antichi che rimanevano edificati di
fronte agli esempi dei santi, pur senza prestar fede ai fatti narrati, che
costituivano soltanto un abbellimento letterario per destare 1’interesse dei
lettore: tormenti subiti, miracoli straordinari, discorsi apologetici, ecc, La
vita e il martirio di s. P. presentano tutti questi caratteri e, inoltre, due
particolari risultano assolutamente inverosimili: l’esistenza di un monastero
femminile a Roma nella seconda meta dei sec. II, e la pubblica predicazione dei
Vangelo ad opera di una fanciulla, cosa discordante coi costumi dell’epoca e
contraria al divieto fatto da s. Paolo alle donne di predicare la parola di
Dio.
Nell’Italia meridionale b venerata
con i nomi di s. Venera, Veneria o Veneranda.
La memoria della santa figura soltanto nei Menei moderni il 26 luglio, ma anche l’8 e il 9 novembre.
Santa Venere (Parasceve), venerata a Santa Sofia d'Epiro (CS)