"Se un giorno cammini tranquillo per la tua strada e vedi un tuo fratello che ti precede, lui pure tranquillo, e d'improvviso vedi un uomo cattivo che spunta da una stradina e gli salta addosso e gli si avventa contro per colpirlo violentemente con un coltello, gli tira i capelli, lo ferisce e lo butta a terra sanguinante, tu, davanti a questa scena, provi rabbia per il tuo fratello, o senti compassione e pietà per lui ?"
Mi sono meravigliato della domanda del padre e allora gli ho chiesto: "Com' è possibile che mi arrabbi con un mio fratello ferito che è caduto vittima di un bandito? Un simile pensiero non mi è passato neppure per l'anticamera del cervello! Senz' altro avrò pietà di lui e cercherò di aiutarlo come posso".
"E dunque", ha continuato il padre, "ogni uomo che ti offende, che ti danneggia, che ti calunnia, che in qualunque modo compie un'ingiustizia contro di te è un tuo fratello che è caduto nelle mani del bandito diavolo. Come devi fare dunque, quando affronti il torto subito da parte di tuo fratello? Devi sentire tanta pietà e compassione per lui e pregare intensamente e silenziosamente Iddio affinché ti sostenga in questo difficile momento di prova e devi aver pietà del tuo fratello che è stato vittima del bandito diavolo: così Dio aiuterà sia te, sia lui. Altrimenti, se fai l’opposto, dimostrando rabbia nei suoi confronti, rispondendo con un contrattacco al suo attacco, allora il diavolo, che sta sul collo del tuo fratello salta anche sul tuo e vi fa tribolare entrambi."
San Porfirio del Monte Athos (1906 – 1991)