GAIA,
GAIANA, GAIANO, CAIO
Deriva dal praenomen
latino Gaius, di origine etrusca
e dal significato ignoto,
o forse riconducibile al greco antico Γαῖα (Gaia).
Alcune fonti gli danno il significato di "felice", una paretimologia
provocata dall'associazione con il termine italiano "gaio" (che è
però di derivazione germanica), oppure con il latino gaudere,
"gioire".
Ai tempi dell'AnticaRoma
Gaius era abbreviato in "C.", ed era il praenomen più
diffuso, tanto che veniva usato per recitare la formula matrimoniale Ubi tu
Gaius, ego Gaia, cioè "Dove tu sarai, Gaio, vi sarò anch'io, Gaia",
e che la sua variante "Caio", in italiano, è arrivata a diventare un
termine colloquiale per indicare una persona generica (assieme con Tizio,
e analogamente all'inglese Jack). Venne usato in Gran Bretagna
durante il periodo di dominazione romana, lasciando dietro di sé il nome
gallese Kay
(o Cai), la cui origine però non è del tutto certa. L'abbreviazione del praenomen
Gaius in "C.", assai frequente nelle iscrizioni latine, è
dovuta al fatto che la lettera G
fu introdotta nell'alfabeto latino come segno distinto dalla C solo nei decenni
finali del III sec. a.C.: i Romani continuarono dunque, per antica convenzione,
ad abbreviare il prenome Gaius alla sola lettera C malgrado fosse a
tutti chiaro che la corretta pronuncia implicasse la lettura del segno come una
"G dura" (occlusiva velare sonora, [g]). Ne consegue che le
traduzioni in italiano dei nomi antichi che non considerano tale fenomeno (come
le forme Caio Giulio Cesare o Caio Cestio) sono da considerarsi del tutto
erronee. Il nome compare brevemente nel Nuovo
Testamento, portato da almeno quattro diversi personaggi.
Per quanto riguarda l’onomastica
circa Gaia, Gaio, Gaiano, Gaiano e Caio, c’è un’ampia scelta.
San
Gaiano diacono martire in
Romania (IV secolo, 10 aprile)
San
Gaiano martire in Numidia (Algeria), socio dei Santi Agapio,
Secondino e soci (III secolo, 29 aprile)
San
Gaiano martire ad Ancira, socio dei Santi Eustochio prete e
compagni (III-IV secolo, 23 giugno)
San
Gaiano martire in Dalmazia, socio dei Santi Venazio vescovo e
compagni (III secolo, 1 aprile), venerati in Istria
San
Caio Papa, deposto nel cimitero di Callisto sulla via Appia (III
secolo, 22 aprile, MR)
Beato
Caio di Corea, martire in Giappone, catechista (1571 – 1624,
15 novembre, MR)
San
Caio di Corinto, personaggio del N.T., ospite di s. Paolo
durante il soggiorno dell'apostolo a Corinto nel 57 o 58 d.C., da lui
battezzato personalmente in segno di distinzione, era venerato il 4 ottobre nel
Martirologio Romano insieme con San Crispo archisinagogo di Corinto.
La
città fu tutta in agitazione e si precipitarono in massa nel teatro,
trascinando con sé i Macèdoni Gaio e Aristarco, compagni di viaggio di Paolo. (At
19,29)
Lo
accompagnavano Sòpatro di Berea, figlio di Pirro, Aristarco e Secondo di
Tessalònica, Gaio di Derbe e Timòteo, e gli asiatici Tìchico e Tròfimo. (At
20,4)
Vi
saluta Gaio, che ospita me e tutta la comunità. Vi salutano Erasto, tesoriere
della città, e il fratello Quarto. (Rm 16,23)
Ringrazio
Dio di non avere battezzato nessuno di voi, eccetto Crispo e Gaio.
(1Cor 1,14)
Io,
il Presbìtero, al carissimo Gaio, che amo nella verità.
(3Gv 1,1)
Universalmente ammessa è
l'identità fra il Caio delle due epistole paoline citt.: in 1 Cor. 1, 14 si
ricorda la distinzione del battesimo che s. Paolo concesse, a Corinto, soltanto
a Caio, a Crispo, e alla famiglia di Stefana; in Rom. 16, 23 si loda l'ospitalità
concessa da Caio all'apostolo e s'inviano i suoi saluti ai fedeli di Roma, che
evidentemente conoscevano Caio come persona facoltosa e virtuosa. Meno pacifica
è l'identità fra il Caio
"macedone" di Atti 19, 29, rapito e malmenato a Efeso a causa di
Paolo da furibondi dimostranti capeggiati dall'argentiere Demetrio, e il Caio di Derbe (in Licaonia) ricordato
in At 20, 4 fra i compagni di Paolo nel viaggio a Gerusalemme del 58.
Certamente diverso da tutti gli omonimi biblici è il Caio destinatario della lettera e discepolo dell'evangelista, che
ne loda l'ospitalità (erronea identificazione col Caio di Corinto, fatta da San
Beda).
Per quanto riguarda la
celebrazione dei santi di nome Caio nei martirologi, il comportamento delle
Chiese orientali merita qualche attenzione. I menologi greci, tacendo di
Crispo, celebrano un s. C. il 4 (o 5) novembre nonché il 30 giugno, nella festa
comune a tutti i santi del N.T.; il Martirologio di Rabban Slibà ricorda Caio
il 5 novembre semplicemente come discepolo di s. Paolo. L'indeterminatezza
potrebbe essere intenzionale, dato l'incrociarsi di varie tradizioni relative a
Caio: infatti i menologi greci lo indicano come apostolo o come uno dei
settanta discepoli del Signore secondo il canone dello Ps. Ippolito, nonché
come vescovo di Efeso, successore immediato di San Timoteo: invece, secondo una
tradizione risalente a Origene, Caio sarebbe stato il primo vescovo di
Tessalonica. Quest'ultima tradizione appare assai dubbia ai Bollandisti, i
quali la attribuiscono alla confusione di Caio di Corinto con Caio il macedone,
peraltro assai difficilmente imputabile a Origene che, commentando Rom 16, 23,
non può aver avuto in mente che Caio di Corinto. Non si può non lodare, anche
in questo caso, la sobrietà del Martirologio Romano che, in assenza di dati
certi, si astiene dall'assegnare a Caio una determinata sede vescovile e non
festeggia che Caio di Corinto, sulla base di 1 Cor. 1,14, senza neppure
accennare all'ovvia identificazione col Caio di Rom 16, 23.
San
Caio vescovo di Milano, sarebbe stato discepolo di san
Barnaba e vescovo di Milano per ventidue anni, dal 63 all'85 (27 settembre, MR)
Santi Caio
e Cremenzio di Saragozza, martiri (III
secolo, 16 aprile, MR)
Santi Caio
ed Alessandro martiri ad Apamea, in
Frigia, nell’odierna Turchia (II-III secolo; 10 marzo, MR)
Santi Dasio, Zotico e Caio (Gaio) martiri a Nicomedia,
in Bitinia, nell’odierna Turchia (IV secolo, 21 ottobre, MR)
Santi Dionigi, Fausto, Caio, Pietro, Paolo e compagni martiri in Alessandria d’Egitto (II-III secolo,
3 ottobre, MR)
Santi Ermete e Caio
martiri nella Mesia, nelle
odierne terre comprese tra Romania e Bulgaria (IV secolo, 4 gennaio, MR)
Santi Ottato, Engrazia, Caio, Crescenzio e compagni martiri di Saragozza (IV secolo, 16 aprile, MR)
San
Gaio di Salerno, martire con Fortunato e Ante (III
secolo, già nel MR il 28 agosto; 30 agosto)
San
Caio presbitero e martire romano, reliquie catacombali nella
cripta del Seminario di Venegono (VA)
San
Caio martire romano, reliquie catacombali nella parrocchia
San Germano in Palazzolo Vercellese (XVII secolo, I domenica di Settembre)
Sante Ripsima,
Gaiana e compagne martiri in Armenia
(IV secolo, 29 settembre, MR)
FONTI
* Sito Wikipedia
* Dizionario ragionato dei Santi, Ed. Ancora
* Archivio 1977 - 2016 di DMG
* Sito Santibeati
* Enciclopedia dei Santi, Ed. Città Nuova
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