il piccolo Borromeo ringrazia il beato Giovannagelo Porro |
Carlo nacque ad Arona, il 2 ottobre 1538 dalla nobile famiglia dei Borromei. In quanto figlio cadetto, secondo le consuetudini del tempo, venne destinato alla carriera ecclesiastica e a soli sette anni ricevette la tonsura, cioè entrò a far parte del clero. Quando lo zio materno, il cardinale Gianangelo Medici, divenne papa con il nome di Pio IV , secondo una prassi in voga nella Chiesa rinascimentale, lo chiamò al suo servizio creandolo cardinale ad appena ventun anni e affidandogli l’incarico di dirigere la curia romana, con un ruolo di primo piano che potrebbe essere paragonato oggi a quello del cardinale segretario di Stato. Dunque una carriera ecclesiastica fulminea e folgorante, quella di Carlo Borromeo, dovuta anche alla “fortuna” di avere uno zio papa. Fortuna o provvidenza? Guardando a quello che san Carlo sarebbe diventato e avrebbe fatto per il bene della Chiesa, se vi fu “nepotismo” da parte di Pio IV nello spianare la strada al giovane nipote, fu senz’altro un nepotismo “provvidenziale”. È il tipico caso delle proverbiali righe storte tracciate dagli uomini sulle quali la Provvidenza sa scrivere autentiche pagine di santità.
(di mons. Marco Navoni)