S. Alfonso M. De Liguori Parrocchia di Padula (SA) |
Alfonso de Liguori. Nacque a Marianella, presso Napoli, in una villa di famiglia, il 27 sett. 1696, da nobile famiglia. Otto figli, primo dei quali Alfonso. Il padre si impegno a fare del primogenito un perfetto cavaliere. Secondo un uso corrente tra la nobiltà, la sua istruzione umanistica oltre alle discipline d'obbligo, letterarie e scientifiche, volle che seguisse il disegno, la pittura, l'architettura, la poesia, la musica. Soprattutto la musica: si capisce perché S. Alfonso è famoso per aver scritto molte canzoni popolari … tra cui … “Tu scendi dalle stelle”.
Diventa avvocato… ebbe due fidanzate: Teresina, che non sposò perché andò a suora, e morì santamente nel 1724 (di cui scrisse una biografia); la seconda una duchessa della famiglia del Balzo che non sposo per sua scelta.
La svolta della vita si ebbe dopo una grave sconfitta in campo della giurisprudenza. S. Alfonso ebbe una svolta anche nella vita di pietà: verso il Santissimo Sacramento e la Vergine Maria.
Nel 1723, vestì l'abito talare e iniziò gli studi teologici. Il 21 dicembre 1726 è ordinato sacerdote e fu subito inviato a predicare gli esercizi spirituali, da cui uscì trionfale … è un nuovo inizio di vita: da allora la sua operosità è costituita dalla predicazione, incessante ed efficacissima, estesa per un trentennio ed oltre: dapprima in Napoli, e si rivolge al clero e al popolo, di tutto il Regno di Napoli. Da quest’opera nasce la Congregazione del SS. Redentore (i Redentoristi).
Come “Mosè eseguì ogni cosa come il Signore gli aveva ordinato: così fece”. S. Alfonso riporta alla legge di Dio il popolo del Regno di Napoli, attraverso la predicazione, gli scritti e la sua musica.
Come Mosè “nel primo giorno del primo mese … eretta la Dimora. … Prese la Testimonianza, la pose dentro l’arca, mise le stanghe all’arca e pose il propiziatorio sull’arca; poi introdusse l’arca nella Dimora, collocò il velo che doveva far da cortina e lo tese davanti all’arca della Testimonianza, come il Signore aveva ordinato”, così S. Alfonso costituì un popolo, la Chiesa, dimora di Dio, risvegliando in esso il senso della presenza eucaristica in cui è presente il Signore!
Come il pescatore che getta la rete e scarta i pesci cattivi: così S. Alfonso edifico il popolo di Dio al senso del bene e del male.
E come racconta il Vangelo, spronò il popolo di Dio all’amore di Dio, alla sua misericordia e a temere il suo giudizio: “Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti”.
S. Alfonso è come lo scriba divenuta discepolo del Regno: capace di proporre cose antiche in modo nuovo.
Ecco la sapienza pastorale.