Io faccio una cosa nuova, proprio ora
germoglia, non ve ne accorgete?
Nel
film The Passion, sulla via della
Croce, mentre Gesù cade e incontra la Madre, il Galileo dice a Maria:
“Vedi Madre, Io faccio nuove tutte le
cose”
Cosa
dobbiamo vedere? Cos’è la cosa nuova? Di cosa dobbiamo accorgerci?
Per
vedere, per accogliere la cosa nuova, per accorgerci dobbiamo considerare che è
un guadagno il “guadagnare Cristo ed essere trovato in lui, avendo
come … giustizia non quella derivante dalla Legge, ma quella che viene dalla
fede in Cristo, la giustizia che viene da Dio, basata sulla fede”.
Gesù si avvia verso il Monte degli
Ulivi, il monte luogo degli
avvenimenti pasquali.
Il
punto di osservazione è quindi l’insegnamento
della Pasqua.
Gesù
entra nel Tempio, e qui insegna.
Ma cosa insegna? L’evangelista Giovanni non ci racconta cosa, ma la
scena che vivremo con gli scribi e i farisei, è l’insegnamento di Gesù.
In
Gesù c’è unità di azione tra il suo insegnare e il suo agire. Gesù stesso è l’insegnamento.
Allora gli scribi e i farisei … l’intento di
costoro non è capire, ma è metterlo alla prova … per avere motivo di accusarlo.
Gesù sposta la loro azione, da accusato, la questione della donna è il preteso,
gli chiedi di accusarsi: Chi di voi è senza peccato?
L’agire degli scribi e dei farisei è
un agire malvagio: doppiamente
malvagio, verso Gesù e verso la donna; ma in realtà essi chiedono a Gesù: quale male devono compiere verso la donna?
Può
Gesù proporre un male da compiere? Ma
Gesù venuto per compire il male?
Egli
è venuto per i malati e i peccatori. Egli
è venuto per eliminare il male e per perdonare il peccatore.
Non
è venuto per eliminare il peccatore.
Ecco perché nella prospettiva cristiana la pena di morte non può essere accettata.
Gesù non risponde subito. Tace e scrive per terra. Egli sta scrivendo sul pavimento
del Tempio, che è pietra: egli così prima di parlare, scrive la nuova
legge quella dell’Amore che perdona.
Gesù
vuole donare la sua legge. Solo qui
scopriamo cosa predicare all’interno del Tempio.
Il
Tempio, luogo in cui erano
depositate le Tavole della legge, donate da Dio a Mosè: Legge scritta sulla
pietra.
«Chi di voi è senza peccato, getti
per primo la pietra contro di lei».
La Legge scritta sulla pietra, Gesù
scrive sulla pietra, una nuova legge, e le pietre devono essere scagliate per
garantire la legge.
Di questo tempio non rimarrà pietra
su pietra… disse Gesù.
Il
Tempio, il luogo della Legge, ma in Gesù
nuovo Tempio, che sarà ricostruito in tre giorni, la Pasqua di
Risurrezione: Egli diviene la nuova Legge,
Egli pietra scartata diviene pietra angolare per costruire nella legge nuova,
la nuova alleanza, il nuovo popolo: la Chiesa.
La Chiesa, come l’adultera, non sa amare il suo Sposo, ma giorno
dopo giorno, nel perdono ricevuto e donato- «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora
in poi non peccare più» - continua la sua
corsa, e come Paolo dice:
Non ho certo raggiunto la mèta, non sono
arrivato alla perfezione; ma mi sforzo di correre per conquistarla, perché
anch’io sono stato conquistato da Cristo Gesù. Fratelli, io non ritengo ancora
di averla conquistata. So soltanto questo: dimenticando ciò che mi sta alle
spalle e proteso verso ciò che mi sta di fronte, corro verso la mèta, al premio
che Dio ci chiama a ricevere lassù, in Cristo Gesù.
Amen.