memoria di San V ittore martire
"Spesso si è sostenuto che il culto dei martiri sia solo la traslazione in campo cristiano del culto tributato dagli antichi romani ai defunti e agli eroi. … La figura dell’eroe e del martire … si distinguono profondamente: mentre nel primo si esalta la forza, il potere, la vittoria, nel martire emerge l’apparente sconfitta, l’umiliazione, la caduta a terra. Ma proprio in questo fallimento umano il martire si rende prossimo al divino per mezzo dell’emulazione di Gesù. Il martire tende dunque ad essere un tutt’uno con Cristo, cosa che invece non si riscontra fra l’eroe e le divinità pagane che godevano comunque di un culto distinto".
Così uno studioso, il prof. Nicola Rosetti definisce il martire. Oggi celebriamo un martire della Chiesa ambrosiana, forse il più ambrosiano tra i suoi “testimoni” della fede.
S. Vittore martire Parrocchia di Arcisate (VA) |
Le notizie più antiche su di lui le abbiamo da Sant’Ambrogio nell’Explanatio evangelii secundum Lucam e soprattutto nell’Inno in onore dei martiri V ittore, Narbore e Felice, soldati originari della Mauritania, di stanza a Milano, che morirono a Lodi in difesa della fede.
I loro corpi furono poi traslati a Milano e riscoperti da Ambrogio, che ne esaltò il culto.
In quest’anno della fede è importante ritrovare la radici della fede e la storia dei testimoni che ci hanno preceduti.
La memoria di S. V ittore è una pagina gloria della storia della Chiesa nella pianura padana, anche se il Martire V ittore era un africano, ma seminò Cristo in questa terra, e noi siamo il frutto di questa semina. Noi siamo i germogli di questa “chicco di grano, caduto in terra”, il quale muore e produce molto frutto. Come dice uno scrittore africano, Tertulliano, il sangue dei martire è seme di nuovi cristiani.
Oggi la Parola di Dio, ci racconta del “Dio ignoto”, nella predicazione di Paolo ad Atene.
Il martire V ittore unito a Cristo e di Cristo segno, ci mostra il volto del Dio ignoto: “In lui infatti viviamo, ci muoviamo ed esistiamo, come hanno detto anche alcuni dei vostri poeti: “Perché di lui anche noi siamo stirpe”. – racconta Paolo agli ateniesi.
La testimonianza del Martire V ittore ci faccia superare lo scandalo della morte e resurrezione di Gesù, non ci faccia dire «Su questo ti sentiremo un’altra volta»; ma anzi, nella memoria martiriale di oggi, anche noi dobbiamo ascoltare “lo Spirito della verità”, che come dice Gesù “vi guiderà a tutta la verità”, per essere anche noi testimoni del Crocifisso risorto.
La V ergine Santa, che oggi ricordiamo come Regina del Rosario, nel suo santuario di Pompei, accompagni questo nostro desiderio al suo compimento con al sua intercessione presso il suo Figlio e nostro Signore Gesù Cristo. Amen