San Ciro di Alessandria, medico (Alessandria d'Egitto, III secolo – Canopo, 31 gennaio 303) fu martire in
Egitto nel IV secolo, con il soldato Giovanni.
I corpi dei Santi vennero
riposti nel tempio di San Marco ad Alessandria, dove rimasero fino all'inizio
del V secolo. Successivamente il patriarca alessandrino San Teofilo, con lo
scopo di perpetuare il ricordo dei martiri e sradicare il culto degli dei
pagani, aveva iniziato a far costruire a Canòpo un tempio dedicato agli
Apostoli, dove trasferire i corpi di Ciro e Giovanni. Il testimone principale
della vitalità del culto verso i santi martiri fu lo stesso Sofronio, anch'egli
guarito da un'oftalmia a seguito di un sogno. Con l'invasione araba, verso la
metà del VII secolo, il santuario andò in rovina, ma ancora oggi l'intera
regione dove si svolsero i miracoli e il martirio del Santo viene chiamata
dagli arabi Aboukir, in memoria dell'abate Ciro.
Intorno al X secolo le
spoglie dei martiri furono portate a Roma da due monaci, Grimaldo e Arnolfo.
Qui la colonia alessandrina di via Portuense eresse e dedicò loro una basilica,
tuttora esistente, chiamata Santa Passera. Intorno al XIV secolo, a causa delle
frequenti inondazioni del Tevere, le reliquie dei santi martiri vennero
trasportate nella Chiesa di Sant'Angelo in Pescheria, dove San Ciro, fin dal
secolo VII, era particolarmente venerato.
Successivamente, nel
1600, le reliquie furono traslate a Napoli ad opera del cardinale Francesco
Sforza e collocate nella chiesa del Gesù Nuovo. Ciro e Giovanni erano già
venerati a Napoli, grazie soprattutto alla presenza di colonie di mercanti alessandrini,
da secoli operanti in città, che edificarono anche un tempio in loro onore
presso il vico denominato de Alexandrinis. Verso il 1675 giunse al Gesù Nuovo
San Francesco De Geronimo, gesuita di origine grottagliese, che svolse per
circa 40 anni il suo apostolato missionario a Napoli e in altre regioni del
Regno. Egli contribuì a rinvigorire ed estendere il culto dei santi martiri
Ciro e Giovanni.
Oggi in molte città
italiane sono presenti tracce del culto di San Ciro: Portici, Atena Lucana,
Sulmona, Lucera, Cerignola, Castellammare di Stabia, Sora, Frattamaggiore,
Acquaviva delle Fonti, Cerreto, Bologna, Novara, Foggia, Avellino, Palermo,
Vico Equense, Nocera Superiore, Sala Consilina, Grottaglie, Marineo e molti
altri luoghi.
Glória Patri
et Fílio
et Spirítui Sancto.
Sicut erat in princípio,
et nunc et semper
et in sǽcula sæculórum.
Amen.