Alcune osservazioni:
L’ovato di questo altare offre S. Vito Martire, accanto a cui, un
cane di manto tappezzato, ritto sulle zambe sta in atto di leccargli le piaghe. [ma potrebbe essere, e più probabilmente, San Rocco,
invocato in occasione della peste, per i relativi miracoli da lui
operati]"
È certamente San Vito, ha la palma e il cane.
Non lecca nessuna piaga, in quanto San Rocco ha la piaga
sulla coscia.
"Nel terzo altare [del 1888] la Madonna degli Angioli, cui soggiacciono S. Biagio, S. Antonio Abate e
S. Bonaventura; la di cui berretta di porpora gli viene presentata da due
Serafini. Nell’ovato S. Bernardino da Siena in abito claustrale,
con lunga stola."
Direi che il terzo santo è San Carlo Borromeo, si riconosce
dal naso!
L’ovale mi pare sia San Giuseppe da Copertino.
"Venerasi nel sotto altare [ultimo presso
l'ingresso realizzato «XX saeculo ineunte»]
S. Giuseppe da Copertino, che sorvola in faccia la
Croce. Ai suoi piedi due monaci compresi, da alto stupore, che ben lo
appalesano ne le mosse del volto, e delle mani. Di questo santo si venera la
statua lavorata da’ nostri artisti Brudaglio. Lo stesso sta genuflesso a pié
del legno della croce che sostengono due serafini, e sulla base sono rilevati
due faccette di Angioli alati. L’ovato contiene l’Arcangelo Raffaele [Michele, e non Raffaele]."
L’ovale è San Michele arcangelo, la scritta sullo scudo dice
il significato del suo nome: Quis ut Deus, Chi è come Dio.
buona correzione!